Il 5G è pericoloso per la salute? Le info reali (che smentiscono le fake)
Dietro il nuovo 5G ci sono dei reali pericoli per la nostra salute? In più occasioni qui su UpGo.news abbiamo parlato delle tante potenzialità di questa tecnologia. Ma si parla spesso anche di rischi.
Recentemente, anche le compagnie hanno chiesto a gran voce che si faccia veramente chiarezza e una sana informazione per gettare acqua sulle fiamme della paura alimentata dalle troppe fake news.
Tra antenne incendiate e proteste dei mille comitati ambientalisti locali, per i gestori, piazzare nuove antenne e rinnovare le reti inizia a diventare difficile. Soprattutto da quando, il terrore della massaia è diventato istituzionalizzato attraverso la discutibile scelta, di alcune amministrazioni locali, di vietare l’installazione di antenne 5G. Le compagnie telefoniche che tanto hanno speso in licenze e frequenze, ora vogliono certezze sugli investimenti.
E chiedono normative chiare, tutelanti ma al tempo stesso snelle. Che consentano, davvero, di installare le infrastrutture necessarie allo sviluppo delle reti che sempre di più hanno bisogno di essere capienti, efficienti e stabili.
E allora, come si sono diffuse tutte queste bufale sul 5G? La quinta generazione di telefonia è davvero pericolosa per la popolazione?
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Il 5G può essere pericoloso? Ormai il lancio è avvenuto e il 5G è entrato nelle nostre vite. Ma c’ è chi ancora si chiede: il 5G può essere nocivo per la salute?
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I rischi del 5G. Ecco cosa dice l’Istituto Nazionale di Sanità
Le emissioni elettromagnetiche delle antenne per il 5G sono pericolose? Questa ormai sembra essere la domanda del secolo, una domanda che avrebbe già dovuto trovare una risposta esauriente ma così non è.
E’ stato richiesto un intervento del Codacons e una serie di studi complessi per poter dare il prima possibile una risposta esauriente al dilemma.
I dubbi permangono o forse qualcuno vuole che permangano sulla presunta pericolosità delle emissioni da 5G, nonostante studi e verifiche da parte dell’Istituto superiore di Sanità, pare siano in circolazione analisi che lo smentiscano. Ma è tutto veramente attendibile?
Dobbiamo ricordarci che anche sulla presunta pericolosità dei vaccini venivano menzionati studi attendibili che dimostravano la pericolosità e il rapporto tra vaccini e autismo, notizie messe in circolazione e fatte crescere anche da una certa politica che ha cavalcato abilmente questa disinformazione.
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Anche con il 5G si rischia di andare in quella direzione?
Anche il Codacons si è espresso con una lettera inviata ai sindaci italiani chiedendo di vietare l’installazione di antenne 5G, installazione che tra l’altro è già avvenuta in diversi comuni italiani, con lavori in corso anche altrove.
A tal proposito è quindi giunto lo studio dell’Istituto Superiore di Sanità in cui viene spiegato che laddove si fa riferimento al terminologia radiazioni a radiofrequenze (RF) si intende lo spettro elettromagnetico che va tra i 100 kHz e i 300 GHz.
Nello studio, nonostante si ammetta che lo sviluppo della rete 5G sarà molto complesso e riguarderà una pluralità di servizi e di utilizzi da parte dei cittadini a molti più livelli rispetto ad oggi, si presenta uno scenario per ora ancora non del tutto chiaro.
Ma viene specificato anche che se da un lato aumenteranno i punti di emissione di segnali elettromagnetici, tale aumento porterà a potenze medie ben più basse, che verranno ulteriormente ridotte dalla rapida variazione temporale dei segnali.
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Tumori e onde elettromagnetiche 5G
Viene inoltre specificato che al momento non esiste alcuna correlazione tra tumori e esposizioni elettromagnetiche, e che i telefoni di vecchia generazione hanno o avevano una maggiore potenza di emissioni quindi in teoria quelli sono stati o sono, per coloro che ancora li utilizzano, potenzialmente più pericolosi.
Ovviamente si parla di potenzialmente pericolosi perché ad oggi studi conclusivi e soddisfacenti sui danni da emissioni elettromagnetiche non ci sono ancora stati.
In conclusione lo studio ammette che vi siano ancora incertezze su tutta la questione ma gli studi scientifici finora effettuati escludono la dannosità anche sul lungo termine, ovviamente le verifiche andranno avanti anche nei prossimi mesi e anni per valutare con ancora maggior precisione eventuali effetti nocivi sulla salute.
Ad oggi quindi non vi sono motivi per allarmarsi prima del tempo e soprattutto non vi sono motivazioni valide e scientifiche per proibire lo sviluppo delle nuove reti. Che piaccia o no il 5G sta andando avanti e sarà il futuro del paese.
In conclusione, l’Istituto ha citato esami su meningiomi, gliomi, neuromi acustici, tumori delle ghiandole salivari e tumori dell’ipofisi. In tutti questi casi, non è stato riscontrato nessun collegamento con l’uso regolare del cellulare.
Ancora una volta quindi vanno bene i controlli e gli studi scientifici ma basta con il facile allarmismo continuando a ricordare che sono decenni che tutti noi siamo esposti a onde elettromagnetiche di ogni tipo e anche in maniera prolungata.