È tempo di rincari, per tutti. Tranne, forse, nel mondo della telefonia. Qui il mercato è parecchio sotto pressione, soprattuto dall’arrivo di Iliad. Una situazione che però non sta bene a WindTre che per bocca del direttore affari esterni, Roberto Basso, chiede al Governo strumenti utili per introdurre rincari. Vi sembra impossibile? In realtà, la richiesta, ha forse una sua logica (almeno dal punto di vista delle compagnie). Ma prima di raccontarvela, vi chiediamo di iscrivervi ai canali Telegram UPGO e a quello di 4FAN per restare sempre aggiornati con notizie come questa.
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Che il Governo vada in soccorso della compagnie telefoniche consentendo loro di aumentare i prezzi. È questa in sintesi la richiesta del manager WindTre che seppur possa apparire strana ha le sue ragioni. Oggi infatti una compagnia telefonica può aumentare i propri prezzi ma avvertendo per tempo i propri abbonati e consentendo loro il recesso del contratto. In gergo si chiamano rimodulazioni. E l’unica grande compagnia finora esente da questa fastidiosa pratica è sicuramente Iliad.
WindTre chiede invece che se l’aumento è in linea con l’inflazione, possa decadere il diritto del cliente al recesso. E quindi, si tornerebbe ai cambi unilaterali del contratto forse un po’ troppo sbilanciato a vantaggio dell’operatore.
Fatto sta che oggi, spiega Basso di WindTre, le compagnie hanno marginalità molto basse ma sono costrette, viste le nuove necessità tecnologiche, a fortissimi investimenti sulle infrastrutture. Tra tutte il 5G, le cui reti sono in tutto e per tutto di proprietà del singolo gestore. Con questi prezzi, spiega il manager, le compagnie non ce la faranno.