WindTre, per essere sostenibile dovrebbe aumentare tutto, per anni
L’amministratore delegato di Wind Tre, Gianluca Corti, nelle scorse ore, nell’ambito del Forum Asstel sul tema delle telecomunicazioni, ha posto un problema di sostenibilità finanziare delle compagnie telefoniche. Secondo Corti, WindTre dovrebbe rialzare le proprie tariffe di 2 euro al mese per ciascun utente, una pratica che peraltro andrebbe proseguita ogni anno per stare dietro all’inflazione e ai costi sempre maggiori, e alla necessità dei gestori telefonici di fare investimenti sulle reti.
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WindTre contro le troppe norme che fanno risparmiare i consumatori ma minano i conti delle compagnie
L’azienda ha inoltre criticato il quadro, secondo loro iper-normativo, imposto dall’Unione Europea, attaccando, ad esempio, la politica sul roaming internazionale, che ha tolto un ulteriore fonte di guadagno ai gestori telefonici. Chiamare da Paesi UE, senza costi extra, sarebbe una spesa importante per le compagnie. O comunque, un mancato guadagno.
Insomma, per WindTre il quadro attuale non è sostenibile perché la telefonia in Italia è fin troppo economica, anche a causa di chi ha una struttura molto meno costosa e che ha contribuito fortemente ad abbassare i prezzi in Italia, con chiari riferimenti a Iliad.
Però WindTre, spiega Corti, considera il piano dei rialzi strutturali delle tariffe impraticabile, ammettendo che ad ogni rincaro di 1 o 2 euro, migliaia di clienti cambiano gestore, provocando emorragie alla base clienti.
Unica ipotesi all’orizzonte, anche secondo Corti, è quella del consolidamento, un argomento di cui parliamo qui su UpGo.news da settimane. È ancora incerto se WindTre sarà la preda o il cacciatore. Mentre invece Iliad appare sicuramente come l’operatore più orientato ad una grande operazione di acquisto. Sul podio delle ipotesi c’è un ritorno di Iliad su Vodafone, per la quale il gestore guidato da Benedetto Levi potrebbe prevedere un rilancio dell’offerta nelle prossime settimane, nell’ambito di quella saga che su UpGo abbiamo chiamato Iliadfone.
Ascolta l’intervento di Gianluca Corti su YouTube