Continua la scalata del maggiore azionista del gruppo Vodafone. L’araba Emirates Telecommunication Group (conosciuta come Etisalat o e&) sta valutando l’aumento della partecipazione portando l’attuale quota del 14,6% delle azioni fino al 20 o addirittura al 25 % secondo Bloomberg. La mossa servirà a e& per esercitare un’influenza maggiore sul futuro di Vodafone, pensando anche a cambiamenti importanti. Vediamo quindi cosa sta succedendo.
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Gli arabi azionisti principali
Che Vodafone come gruppo abbia delle difficoltà non è un mistero. Soprattutto in alcuni paesi (compresa l’Italia), dove la concorrenza è forte si stanno progressivamente verificando dei sostanziali cali che mettono in allarme il CdA.
Vodafone Group ha annunciato quindi un accordo di partnership strategica con Etisalat, attualmente, il maggiore azionista di Vodafone, con una quota del 14,6%. La partnership mira a far avvicinare i due operatori nelle rispettive attività.
In base all’accordo, Etisalat diventa l’azionista più significativo di Vodafone, rafforzando ulteriormente il rapporto esistente tra le due aziende. Margherita Della Valle, CEO del Gruppo Vodafone, ha espresso soddisfazione per la partnership e ha evidenziato le opportunità che porterebbe ad entrambe le società nei rispettivi mercati.
Hatem Dowidar, CEO di Etisalat, ha sottolineato l’investimento in Vodafone, basato sulla reputazione globale di Vodafone come operatore leader nel settore delle telecomunicazioni e dei servizi digitali. Ha dato il benvenuto a Margherita Della Valle come nuova CEO del Gruppo Vodafone e ha espresso fiducia nelle sue capacità di leadership per guidare la crescita dell’azienda.
L’accordo
Secondo i termini dell’accordo, finché Etisalat manterrà la sua quota azionaria attuale, il suo CEO entrerà a far parte del Consiglio di Amministrazione di Vodafone come direttore non esecutivo. Se la quota di Etisalat in Vodafone supera il 20%, avranno l’opportunità di nominare un secondo direttore non esecutivo indipendente, soggetto all’approvazione normativa.
Il candidato nominato da Etisalat siederà nel Comitato per le Nomine e la Governance e potrà essere rieletto annualmente dagli azionisti di Vodafone. Tuttavia, la sua nomina può essere revocata se la quota di Etisalat scende al di sotto delle soglie applicabili, se l’Accordo di Relazione viene terminato, o se il candidato non rispetta le leggi applicabili o viene rimosso dalla posizione.
L’accordo prevede inoltre che Etisalat non acquisterà più del 24,99% delle azioni di Vodafone o non venderà alcuna azione per un periodo di due anni, ad eccezione di un massimo del 3% ogni dodici mesi.
Cosa succederà a Vodafone Italia?
Avere un azionista principale significa anche dovergli rendere conto. Da molto tempo ormai tutto il gruppo Vodafone si sta riorganizzando. Vedremo quindi cosa succederà in tutte quelle filiali dove sta avendo più difficoltà. Lo scorso agosto Vodafone ha ceduto la sua attività in Ungheria, mentre si parla di un possibile acquirente per Vodafone Spagna.
Nel Regno Unito, casa del gruppo telco, si sta verificando la fusione con Three UK, l’operatore controllato da Ck Hutchinson (anche se sembra ci siano problemi legati alla sicurezza nazionale).
Anche in Italia Vodafone ha i suoi problemi, lo scorso aprile ha comunicato il dettaglio del piano di esuberi che prevede l’uscita di mille persone. Anche nel nostro Paese, dove c’è molta competizione e un progressivo calo dei prezzi, Vodafone dovrà subire una trasformazione.
Vedremo se le decisioni dei dirigenti di Etisalat peseranno nel futuro di Vodafone Italia, ricordando che Iliad ha da sempre espresso la volontà di acquisire l’asset italiano della compagnia telefonica britannica.