Una questione di trasparenza: Virgin Fibra contro Sky Wifi

È guerra tra Virgin Fibra e Sky. Il settore telco non smette mai di sorprenderci: tutto cambia molto rapidamente e non è raro che le aziende si contrappongano per vari motivi, soprattutto in un mercato così ricco di offerte, sia per la fibra che per il mobile. In questo articolo, ci soffermeremo sulla recente contesa tra Virgin Fibra e Sky Wifi.

Per rimanere sempre aggiornati su offerte per la telefonia mobile, fibra e pay tv, e per ricevere notizie e curiosità sul settore delle telecomunicazioni, vi invitiamo a unirvi alla nostra Community di UpGo. Troverete tutte le informazioni su questa pagina.

Il “j’accuse” di Virgin Fibra

La trasparenza nel settore delle telecomunicazioni è diventata un fattore fondamentale negli ultimi anni. Quasi tutte le aziende lo hanno compreso, e molti utenti scelgono un brand piuttosto che un altro basandosi proprio su questo aspetto. Di recente, Virgin Fibra, nuovo player nel mercato italiano delle connessioni in fibra ottica, ha sollevato dubbi sulla trasparenza dell’offerta “Senza Vincoli” di Sky WiFi. Tom Mockridge, AD di Virgin Fibra ed ex AD di Sky Italia, ha accusato Sky WiFi di pratiche commerciali scorrette, affermando che la loro offerta “Senza Vincoli” nasconde, in realtà, vincoli contrattuali significativi.

Secondo Mockridge, nonostante l’offerta di Sky WiFi sia pubblicizzata come “Senza Vincoli”, esistono effettivamente dei vincoli contrattuali. Ad esempio, sottoscrivendo l’offerta Sky WiFi, il consumatore si impegna ad una durata minima contrattuale di 24 mesi. Inoltre, in caso di recesso anticipato, il consumatore è obbligato a restituire eventuali sconti ottenuti, oltre a pagare i costi di disattivazione (29,90 euro) ed eventualmente anche una penale per la mancata restituzione del modem (45 euro). Questo significa che in totale, il costo per liberarsi dal contratto può superare i 75 euro.

La trasparenza secondo Virgin

Debuttata sul mercato italiano nel 2022 in collaborazione con Oper Fiber, Virgin Fibra si impegna a portare trasparenza nel settore delle telecomunicazioni. L’azienda offre due tariffe con velocità massima a 1 e 2,5 GIGA rispettivamente a 29,49 euro al mese e 30,49 euro al mese, con promozioni per gli abbonati a Virgin Active e tariffe ad hoc per partita IVA.

Mockridge ha chiaramente espresso la sua opinione su questo argomento, dichiarando che la “trasparenza è il mantra di Virgin Fibra”. L’azienda si è da subito impegnata ad “offrire un servizio di cui gli italiani possano fidarsi, senza costi nascosti o clausole che li leghino a un contratto”. E ancora “i consumatori devono sceglierci per la nostra offerta, sapendo che possono liberarsi dal contratto ogni giorno, senza penali o costi extra”.

La segnalazione all’Antitrust

Virgin Fibra non si è limitata alle dichiarazioni, ma ha portato il caso davanti all’Antitrust italiano, poiché è fermamente convinta che la campagna pubblicitaria di Sky Wifi sia fuorviante, inducendo il consumatore ad acquistare un servizio che invece presenta vincoli nascosti.

La questione sollevata da Virgin Fibra mette in luce l’importanza della trasparenza nel settore delle telecomunicazioni. I consumatori hanno il diritto di essere pienamente informati sui termini e le condizioni dei servizi che sottoscrivono. Solo attraverso una comunicazione chiara e trasparente, le aziende possono costruire relazioni di fiducia con i loro clienti e garantire che le loro esigenze siano soddisfatte in modo equo e onesto.

Non è di certo la prima volta che si verifica un caso di questo tipo fra brand del settore telco. Molte volte è capitato che l’Antitrust abbia accolto la denuncia e sia intervenuta costringendo le aziende a rettificare le loro campagne pubblicitarie.
Vedremo come si evolverà questa situazione e non appena ci saranno degli sviluppi non mancheremo di aggiornarvi.