Quanto è veloce il 5G? A cosa serve il 5G?
Questo è l’anno del 5G, destinato a diventare il prossimo standard della comunicazione mobile. In queste settimane se ne è parlato tantissimo, sopratutto grazie ai primi debutti delle offerte commerciali 5G. Tutti i gestori si dicono convinti che il 5G segnerà la ripartenza del settore e l’inizio di nuova fase di grande sviluppo. Ma vediamo, più nel dettaglio che cosa è questo 5G. Quanto va veloce e se serve davvero.
Qual è l’effettiva velocità del 5G?
Quali sono le potenzialità in termini di prestazioni di questa nuova tecnologia? Analizziamo alcuni dati della tecnologia del momento, cercando di fare chiarezza tra miti, leggende, aspettative e reali possibilità d’impiego.
Una piccola premessa. Il 5G è ormai arrivato ma le potenzialità sono in gran parte ancora tutte da sfruttare. Per il momento le reti utilizzano perlopiù una combinazione di infrastrutture 4G e 5G. Per ora quindi, le velocità massime sono solamente teoriche e diverranno più concrete nel momento in cui inizieremo a valutare reti 5G del tutto autonome.
Per il momento gli operatori telefonici dichiarano, sulla base delle sperimentazioni, di poter raggiungere con il 5G velocità di picco di 1Gbps. Si tratta quindi della velocità massima, come detto teorica. I primi speed test su reti 5G mostrano invece velocità di circa 150-200 Mbps.
Secondo alcuni però, la velocità massima raggiungibile dal 5G, con una rete diffusa, stabile e moderna, potrebbe raggiungere anche i 2Gbps.
Quanto è più veloce il 5G rispetto al 4G?
Il 5G è davvero un’implementazione importante e migliorativa rispetto al 4G? Stando ai dati sopra enunciati, possiamo affermare che nella pratica, ci troviamo di fronte ad una rete che può consentire navigazioni 10 volte più veloci del normale 4G. Niente male.
Parliamo però di velocità talmente alte che rischiano di essere difficilmente percepite dalla normale utenza utilizzatrice di comuni telefonini. Insomma, caricare una pagina Facebook o un video in 4G+ è già un’esperienza più che soddisfacente.
Per questo, come detto da più parti, l’utilizzo del 5G servirà sopratutto a far funzionare una serie di dispositivi finora sconnessi. Il mondo dello IOT, ovvero dell’internet delle cose, che sarà possibile realizzare solo con il 5G.
Elettrodomestici connessi, città intelligenti, traffico urbano gestito da intelligente artificiali ma anche utilizzo massiccio nell’ambito della telemedicina.
Una serie di impieghi resi possibili solo grazie ai tempi di latenza bassissimi del 5G, vero forte punto di vantaggio di questa nuova tecnologia rispetto all’attuale 4G.
(fonte dei dati: https://5g.co.uk/guides/how-fast-is-5g/)
A cosa serve il 5G?
Il 5G, acronimo di “5th Generation”, getterà nuovi standard tecnici che implicano innanzitutto una velocità a banda larga a bassissima latenza, facilitando di conseguenza la fruizione di tutti quei contenuti e servizi che, almeno attualmente, faticano a viaggiare su binari stabili a causa degli ovvi limiti delle attuali reti 2G, 3G e 4G.
In buona sostanza, il 5G nasce per soddisfare le esigenze di chi ha bisogno di una rete in mobilità sempre stabile, e possibilmente connessa 24 ore su 24. Uomini certo ma soprattutto macchine. Perché il 5G faciliterà soprattutto la vita dei robot, ovvero di quel mondo chiamato l’Internet of Things. Le cose, dai semafori al frigo di casa, sempre connesse alla rete.
L’obiettivo del 5G è in sostanza quello di proporre in mobilità tutte quelle caratteristiche essenziali presenti nelle reti fisse, ma con una latenza persino più bassa rispetto alle connessioni via cavo.
Specifiche tecniche del 5G
In termini di prestazioni vere e proprie come detto il 5G viaggerà circa a 100 Mbps in download, e 50 Mbps in upload per ogni dispositivo (l’intento è quello di raggiungere un milione di dispositivi per chilometro quadrato).
Per questo motivo ogni cella 5G sarà costituita da almeno 20 Gbps in download, e 10 Gbps in upload. Questa velocità si prefigge anche l’obiettivo di non affliggere gli utenti con cadute di connessione durante il passaggio da una cella all’altra, che sarà praticamente istantaneo.
Ogni cella 5G potrà offrire una latenza massima di circa 4 millisecondi.
I dispositivi 5G
Il supporto alla tecnologia 5G è già attivo in alcuni dispositivi di fascia alta, ma nel momento in cui la rete diventerà uno standard nei prossimi mesi, questo si estenderà anche a tutte le altre fasce di prezzo.
Diversi produttori sono inoltre già al lavoro sui primi modem in 5G, ma più in generale tutte le principali aziende del settore stanno investendo in questa rivoluzionaria tecnologia.
Le reti ibride 4G/5G
Come dicevamo sopra, la rete 4.5G di Vodafone, meglio nota come Giga Network, introduce una nuova tecnologia denominata VoLTE (Voice over Long Term Evolution), pensata per consentire chiamate e navigazioni in contemporanea senza interruzioni, e un flusso chiaro e costante della voce.
Si tratta in effetti di una nuova infrastruttura che viaggia a metà tra il 4G e il 5G, facendo leva su alcune delle rivoluzioni che apporterà quest’ultimo quando entrerà definitivamente il vigore tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020.
Anche la nuova rete Wind Tre (nata a seguito della fusione di Wind e Tre) è progettata per una lunga fase iniziale, ibrida, tra 4G e 5G.
Quindi, per lungo tempo, sfrutteremo le potenzialità del 5G solo in maniera limitata e parziale, fino alla definitiva introduzione che richiederà anni, per l’aggiornamento totale della rete e delle antenne sparse sul territorio.