ULTIM’ORA: l’Intelligenza Artificiale scopre la malattia in pochi secondi | Pubblicata lista degli italiani a rischio
L’intelligenza artificiale è a un passo dal prendere posto persino dei medici: adesso diagnostica malattie. Scopri velocemente se sei in salute.
Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale è diventata parte integrante delle nostre vite, trasformando radicalmente il modo in cui interagiamo con la tecnologia e il mondo circostante. Dalle app di assistenza vocale che ci aiutano a gestire le nostre giornate, agli algoritmi che suggeriscono contenuti su piattaforme di streaming, l’IA è ovunque.
Ma con questa crescente presenza sorgono anche interrogativi inquietanti: sostituirà davvero l’umanità? Ci sono opinioni contrastanti: alcuni sostengono che l’IA possa migliorare la nostra vita, mentre altri temono che possa minacciare il nostro posto nel mondo del lavoro e persino nella creatività.
Insomma, ci troviamo all’inizio di un’era in cui la tecnologia non è solo un aiuto, ma anche un possibile sostituto in molti aspetti della nostra esistenza. Negli ultimi anni, infatti, si sono verificati numerosi episodi che hanno segnato un punto di non ritorno nel processo tecnologico.
L’intelligenza artificiale creativa
Se pensiamo all’arte, l’IA ha cominciato a giocare un ruolo sempre più importante. Artisti e creatori di contenuti la stanno utilizzando per generare opere d’arte, musica e persino sceneggiature. Un esempio sorprendente è la Disney, che ha utilizzato l’IA per realizzare la sigla di una serie Tv.
Questa scelta non solo mostra come l’IA possa essere utilizzata per creare contenuti innovativi, ma solleva anche interrogativi su cosa significhi essere creativi in un’epoca in cui le macchine possono imitare il nostro processo creativo. La combinazione di intelligenza artificiale e arte rappresenta una nuova frontiera, dove le possibilità sembrano infinite, ma le questioni etiche non mancano.
L’intelligenza artificiale diagnostica
Recentemente, è emersa la questione dell’epatite C tra gli italiani – e non solo – nati tra il 1945 e il 1975. Molti di questi individui non si sono mai sottoposti a test, lasciandoli a rischio di complicazioni gravi. Gli esperti avvertono che questa generazione è particolarmente vulnerabile e l’IA potrebbe rappresentare una soluzione efficace. Grazie all’uso di algoritmi avanzati, è possibile velocizzare e semplificare il processo di screening, consentendo diagnosi più rapide e accurate.
Infatti spesso le diagnosi tardive possono portare a conseguenze serie per la salute. L’IA non solo migliorerebbe la velocità dei test, ma aiuterebbe anche a identificare pazienti a rischio, rendendo i processi più efficienti e accessibili. Money.it scrive come segue: “L’idea è partita dalla Spagna ma l’iniziativa è stata allargata all’Oms invitando tutti ad avviare una campagna di screening del genere per cercare di raggiungere l’obiettivo di debellare la malattia entro il 2030″. Sarà così?