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A cosa servono Ho.Mobile, Kena e Very? Perché i brand low cost?

Perché nella telefonia mobile abbiamo assistito alla duplicazione dei brand? Perché Tim, Vodafone e WindTre hanno tutte elaborato un progetto di “sdoppiamento” con un brand secondario? In questo post di UpGo facciamo il punto della situazione sui grandi cambiamenti nella telefonia mobile del nostro Paese, cercando di capire le mosse del prossimo futuro dei nostri gestori, relativamente alle politiche del doppio marchio. Ma soprattutto, serve tutto questo sdoppiamento a frenare l’ascesa di Iliad? Sta funzionando?

Sì perché al di là delle dichiarazioni ufficiali e dei comunicati, stiamo parlando di questo. Il lancio di Kena Mobile nel 2018 come duplicazione low cost di TIM nasce evidentemente per frenare l’ entrata roboante di Iliad Italia, quarto gestore italiano.

Lo stesso avviene poche settimana dopo con VEI srl di Vodafone che esordirà a poca distanza da Iliad usando il nome commerciale di Ho Mobile.

Ecco che è proprio impossibile non pensare male. Quando Iliad a maggio 2018 esordisce in Italia, arriva anche un’ ondata di offerte di nuove compagnie, magari difficili da distinguere tra loro. Tutte a basso costo. Una confusione che immancabilmente crea qualche difficoltà al vero nuovo arrivato. In poche settimane arrivano spot e banner sul web con una serie di marchi mai visti primi. Apparentemente compagnie telefoniche appena nate. E invece, tranne che per Iliad, dietro si nascondono semplicemente gli operatori di sempre.

Kena Mobile, Ho Mobile, Iliad. Ed ecco che al suo esordio il quarto gestore rischia di confondersi nella massa delle nuove offerte, ovviamente sempre mettendosi nei panni dell’ utente medio italiano, che non è esperto, ha poco tempo e non segue tutti i giorni siti come UpGo.news.

Tim, Vodafone, WindTre cercano la confusione?

Legittimo. Assolutamente. Tim più Kena, Vodafone più Ho Mobile e WindTre più Very Mobile. Ci troviamo apparentemente davanti a ben sei soggetti in mano però ai tre soliti noti della telefonia mobile. Non c’ è nulla di male. I numeri si fanno anche con questo tipo di strategie marketing. Di certo è che se ai gestori fosse interessato semplicemente migliorare la propria offerta a basso costo, sarebbe bastata una tariffa o magari una gamma di proposte. Come già successo del resto. Insomma, a nostro parere è indiscutibile che se non fosse arrivato il quarto operatore Iliad non sarebbe mai nata Kena Mobile, non sarebbe mai sbocciato un nuovo virtuale tutto di Vodafone e forse, WindTre non avrebbe partorito Very.

Ci ripetiamo. Niente di assurdo. Anzi, per comprendere cosa sta avvenendo nella telefonia mobile italiana basta andarsi a vedere cosa successe in Francia all’ arrivo di Iliad. Esattamente lo stesso. Da Orange (la nostra TIM per capirci) nacque SOSH, da SFR spuntò fuori Red mentre il terzo operatore Bouygues partorì B&YOU. Tutti virtuali nati in seno al gestore madre, per sgambettare Free Mobile.

E come è andata ai brand secondari francesi?

Quale fu l’ effetto? Allora, B&YOU ha avuto vita brevissima. Con l’ arrivo di Iliad, la piccola Bouygues Telecom è stata in realtà la prima ad andare in sofferenza, costretta anche ad affrontare un cambio di proprietà.

I due gestori più grandi invece sono riusciti a mantenere brand secondari di discreto successo. Almeno apparentemente. Perché per la verità, dal punto di vista economico, l’ operazione del secondo brand low cost, si è rivelata un boomerang. Perché?

Clienti in uscita dal brand principale che superano quelli in entrata nel brand secondario. Però il brand secondario è low cost, fa pagare meno, fattura meno e quindi in realtà tappa il buco di entrate solo parzialmente. Creando in aggiunta l’ effetto concorrenza interna. Un fenomeno che abbiamo visto già in parte in questi primi due anni di attività di Kena Mobile. Molti dei clienti finora conquistati provengono da Tim. Clienti che prima probabilmente pagavano di più. Se ne sono conquistati di nuovi, per carità ma la possibilità che Kena seduca i clienti già in Tim c’ è tutta.

Ovviamente a questa pioggia di proposte e marchi e offerte, vanno ad aggiungersi i virtuali. Non volevamo dimenticarcene, visto che qui su UpGo.news gli riserviamo molto spazio. Ma già la situazione è abbastanza complicata, quindi per ora, lasciamoli un attimo da parte.

Telefonia e schizofrenia…

Che poi l’ effetto schizofrenia un po’ c’è. Insomma, oltre le presentazioni ufficiali e le convention, c’ è il concreto delle offerte, delle promozioni per mobile number portability e dei listini. E qui si rischia la schizofrenia, con piani che si accavallano e continuano a rischiare, come detto sopra, la sensazione di concorrenza intestina.

Il lato positivo ovviamente, c’è. E lo raccontiamo tutti i giorni qui su UpGo. E sono ovviamente le tariffe e le offerte, con una nuova guerra dei prezzi che mette in difficoltà i gestori ma della quale beneficiano sicuramente i consumatori. Gli utenti, oggi, rispetto alla telefonia pre-Iliad, godono di tariffe migliori in termini assoluti e di plafond di giga decisamente più generosi.

Fabrizio Giancaterini: Fabrizio Giancaterini. Fondatore del blog UPGO.NEWS e attuale amministratore. Seo e content marketer si occupa di individuare ciò che può interessare i follower del canale. Si occupa quotidianamente dei rapporti con i partner, cercando di creare costantemente un filo diretto ed informale con le compagnie. Nel 2020 fonda anche UPGO.IT SRL, impresa digitale specializzata nella creazione di contenuti di valore per il web. Fabrizio Giancaterini su Facebook