Telegram vs Facebook. Un confronto tra i due strumenti che vogliamo fare solamente lato creazione e fruibilità contenuti. Quindi, cosa è meglio usare lato contenuti: le pagine Facebook o i canali Telegram? In questo brevissimo post vi spieghiamo le sostanziali differenze tra i due strumenti di comunicazione online. E perché oggi vi conviene affrettarvi a prendere il vostro posticino nell’universo Telegram.
Prima però vi ricordiamo che questo articolo è parte di UpGogram, la guida Telegram a Telegram. Un canale al 100% dedicato al mondo di Telegram con dritte e consigli utili per usare al meglio questa piattaforma. Potete iscrivervi ad UpGogram da questo link.
Canali Telegram vs Pagine Facebook
I canali Telegram sono di fatto quello che fino a qualche anno fa erano le Pagine. Oggi hanno decisamente una marcia in più. Alla base delle differenze tra Telegram e Facebook c’è l’onnipresente algoritmo. Il sistema automatico che profila persone e cataloga contenuti da distribuire. Su Facebook questo meccanismo è ormai al centro di tutto e regola ogni nostro movimento all’interno dell’ecosistema. È la punta di diamante di Facebook ma al tempo stesso l’elemento più criticato. Quello ritenuto più pericoloso. Su Telegram non c’è niente di tutto questo. Telegram non scansiona i contenuti e men che meno scheda i propri users. E quindi, in soldoni, cosa cambia tra Canali Telegram e Pagine Facebook?
Facciamo un esempio concreto. Mettiamo il caso di una pagina Facebook, dedicata ad un particolare argomento o ad una specifica passione. Questa Pagina raccoglie 1000 fan (o follower). Non è detto che, quando gli amministratori inviano un nuovo aggiornamento, questo venga davvero recapitato a tutti e 1000 i sottoscrittori. Anzi, che ciò accada, è davvero improbabile.
Questo perché è l’algoritmo di Facebook, citato all’inizio, che decide in maniera insindacabile se un contenuto sia degno o no di essere distribuito. Sceglie per noi anche fino a trascurare le preferenze espresse. E, per ovvie ragioni, privilegiando i contenuti sponsorizzati, ovvero quelli a pagamento, che seguono altre logiche distributive e che sono veri e propri spot pubblicitari. Questi tolgono sempre più spazio ai “normali” messaggi privi di investimento pubblicitario. Del resto Facebook è sempre più una piattaforma pubblicitaria. E basta.
E invece su Telegram come funzionano i canali?
Su Telegram per fortuna è tutta un’altra storia. Alla base dei canali di Telegram c’è un funzionamento davvero semplice. Immediato quanto rivoluzionario: gli iscritti ad un canale ricevono, sempre, le notifiche dei nuovi post pubblicati. Gli utenti rispetto a queste notifiche che, lo ribadiamo, arrivano sempre e comunque, hanno almeno un paio di opzioni:
- funzione silenzia: agli iscritti è lasciata la facoltà di disattivare le notifiche sonore. Particolarmente consigliato per i canali Telegram che inviano tantissimi aggiornamenti. Le notifiche verrano segnalate sull’app, come messaggi non letti, ma è così possibile evitare il continuo bip bip dello smartphone.
- lascia il canale: se ci accorgiamo che un canale è ormai poco interessante per i nostri gusti, oltre il silenzia possiamo optare per il definitivo abbandono del canale, attraverso la funzione “lascia il canale”. In questo modo terremo pulito il nostro feed Telegram, continuando a gestire in completa autonomia i nostri reali interessi.
Queste semplici azioni lasciano l’utente veramente libero di decidere se ricevere alcuni post piuttosto che altri, offrendo al contempo ai publisher una grandissima opportunità: con Telegram è possibile raggiungere ampie platee di pubblico interessato e fidelizzato, senza spendere un euro.
Quanto costa mantenere un Canale su Telegram?
Come spiegato, Facebook è oggi gratuito solo in teoria. Per funzionare davvero e quindi raggiungere pubblico, inutile girarci attorno, conviene pagare. Spendere sempre di più. Un Canale Telegram è invece realmente gratuito. Noi di UpGo lo sperimentiamo ogni giorno. Come piccola realtà del web, possiamo condividere notizie e aggiornamenti con tantissimi utenti senza dover ogni volta avviare sponsorizzazioni che difficilmente potremmo permetterci. Ed è una condizione comune a tantissimi creatori di contenuti.
Come abbiamo scritto in altre occasioni, è vero che Telegram sta pensando di introdurre una piattaforma pubblicitaria che gli sarà utile per mantenersi indipendente e non essere acquisita da qualche gigante. Ma stando alle promesse del suo fondatore, Pavel Durov, questa nuova piattaforma di annunci non inquinerà le regole di Telegram e non storpierà il meccanismo che ne è alla base: far scegliere, davvero, agli utenti, i contenuti che vogliono leggere.
Ma anche su questo delicato tema, ci interessa conoscere la vostra opinione. Potete commentare direttamente sul blog, qui sotto, oppure sul nostro Canale, unendovi all’ampia community online di utenti italiani di Telegram. Potete raggiungere il nostro canale da questo link.