Telegram condivide i dati degli utenti con i Governi. In questi casi
In queste ultime ore Telegram ha reso noti i nomi degli amministratori, i loro numeri di telefono e gli IP dei canali accusati di violazione del copyright in ottemperanza a un’ordinanza del tribunale. Fatto avvenuto in India che dimostra come la piattaforma di messaggistica istantanea stia decidendo in maniera sempre più frequente di collaborare con le autorità nazionali divulgando le informazioni dei suoi utenti. Vuoi ricevere tutte le news aggiornate sul mondo Telegram? Seguici su UPGOGRAM, il canale 100% Telegram.
L’applicazione fondata da Pavel Durov è stata costretta da un’ordinanza dell’Alta Corte di Delhi a condividere i dati dopo che un’insegnante ha citato in giudizio l’azienda per non aver fatto abbastanza per impedire la distribuzione non autorizzata di materiale di sua proprietà. Neetu Singh, l’insegnante querelante, ha detto che un certo numero di canali Telegram stavano rivendendo i suoi materiali di studio senza permesso, a prezzi super scontati.
Ed è così che un tribunale indiano ha deciso di invitare Telegram a rispettare la legge indiana e di rivelare così i dettagli su coloro che gestiscono tali canali pirata.
In realtà Telegram ha inizialmente sostenuto senza successo che la divulgazione delle informazioni degli utenti violerebbe la legge sulla privacy di Singapore, la città stato dove Telegram ha localizzato i suoi server fisici per l’archiviazione dei dati degli utenti. In risposta, il tribunale indiano ha affermato che i proprietari di materiale protetto non possono essere lasciati senza alcun tipo di supporto perché Telegram ha scelto di localizzare i propri server al di fuori del proprio Paese. Insomma, va bene avere i server fuori ma Telegram deve trovare la via della collaborazione con le autorità locali, in ogni Paese in cui opera.
Nelle scorse ore anche le autorità italiane hanno perseguito dei cittadini del nostro Paese, in questo caso autori di canali che divulgavano contenuti violenti e razzisti. Altro segnale che Telegram, è bene ricordarlo, non è terra di nessuno.