Poche ore fa abbiamo dato la notizia dell’entrata di Iliad come azionista di riferimento della compagnia telefonica Tele2. Se lo avete perso, trovate qui il post nel quale vi raccontiamo tutti. Non tutti però sanno che mentre oggi la compagnia è attiva in Svezia e nei Paesi Baltici, c’è stato un tempo nel quale c’era Tele2 anche in Italia. E a dirla tutta, in un sacco di mercati esteri. Tele2 aveva un sacco di caratteristiche in comune con la Iliad di oggi: prezzi bassi, massima trasparenza, niente costi nascosti. Tra qualche riga vi riproponiamo uno storico spot Tele2 per il nostro mercato.
Tele2 in Italia è ad un certo punto divenuta TeleTu divenendo un altro brand inglobato da Vodafone (come accaduto ad Omnitel, altro marchio del quale abbiamo ripercorso la storia).
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“TeleTu, chi risparmia sei tu”, “Canone Telecom? No Grazie” e “Tele 2. Perché pagare di più?”. Ecco 3 degli slogan Tele2 più martellanti nel decennio che l’ha vista tra le compagnie protagoniste della telefonia: fino all’ultimo, emblematico. “TeleTu, per sempre”.
O almeno fino al 1° aprile 2015. Dopo questa data, Tele2 – TeleTu cessa infatti di esistere e tutti quelli che erano suoi clienti passano automaticamente a Vodafone, di fatto l’azienda telco che nel corso della storia italiana ha fagocitato più marchi. Ma andiamo con ordine.
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Le origini di TeleTu: Tele2
Ma da dove viene il marchio Tele2?
Tele2 Italia ebbe origine nel 1999 dalla compagnia svedese Tele2 Aktiebolag, cioè un operatore di telecomunicazioni fondato nel 1993 a Stoccolma. Tele2 inizia ad offrire la linea ADSL in modalità Unbundling Local Loop (fruttando le infrastrutture esistenti) dal 2005.
Inizialmente il servizio Tele2 è disponibile solo a Roma e Milano, ma gradualmente arriverà a coprire tutto il territorio nazionale. Una svolta arriva nel 2006: è questo l’anno in cui Tele2 offre la possibilità di non pagare più il canone Telecom Italia. Per l’epoca fu una grande sfida.
E’ in questa fase che Tele2 si afferma come grande protagonista nella liberalizzazione del mercato della telefonia fissa, insieme ad un altro brand ormai praticamente scomparso: Infostrada.
Per anni l’agguerrita Tele2 paventava un debutto anche nella telefonia mobile, sia come operatore infrastrutturato ma anche come virtuale. In realtà il debutto nella telefonia mobile non avvenne mai e Tele2, così come TeleTu, restarono confinati alla telefonia fissa.
Vodafone Italia entra in gioco nel 2007, quando Tele2 Italia viene acquistata assieme a Tele2 Spagna. Qui avviene la modifica del nome: la scelta, inizialmente, cade formalmente su Opitel S.p.A., ma nel 2010, cambia definitivamente ragione Sociale in TeleTu S.p.A..
Mantiene però come simbolo pubblicitario il maialino salvadanaio giallo, che è già conosciuto alle persone e spiega ai telespettatori il risparmio garantito: la mascotte diventa Mr TeleTu.
Dal 1 ottobre 2012 TeleTu quindi è ufficialmente un marchio di Vodafone Omnitel N.V.: il gestore TeleTu conta in questa fase 2.622.000 linee fisse al 30 settembre 2012, di cui 1.715.000 clienti ADSL.
Nei casi in cui il servizio veniva gestito direttamente da TeleTu, si poteva dire bye bye al canone Telecom, dove invece non è possibile il sistema ad operatore unico, TeleTu diventa operatore alternativo con la conseguenza della ricezione di 2 bollette.
Tuttavia il marchio Tele2 resta attivo, tutt’oggi, in tantissimi mercati dell’est e del nord Europa. Nel corso degli anni il gruppo internazionale ha razionalizzato la propria presenza concentrandosi su mercati emergenti, decisamente meno saturi di quello italiano.
Il cambio di nome
In ogni caso, l’offerta prevedeva servizi di telefonia fissa e di Adsl fino a 20 Mb/s, con tariffe sempre concorrenziali e fortemente orientate al risparmio.
Come detto sopra, ad un certo punto Vodafone acquisisce la compagnia Tele2 ma solo in Italia e Spagna. Nasce quindi l’esigenze di cambiare marchio in fretta. Tele2 è infatti una compagnia ben presente in altre parti d’Europa. Per questo Vodafone alla fine opta per la quasi continuità, disegnando il marchio TeleTu adottato solo nel nostro mercato.
Ma i clienti dove sono finiti? In realtà, tutta la gestione ha fatto sì che non si accorgessero del cambio, nel senso che a parte le comunicazioni ufficiali, hanno potuto mantenere i loro servizi.