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La storia di Wind. 20 anni di telefonia con il brand arancione

Wind è una pagina di storia della telefonia italiana. Oggi il brand è vivo e vegeto, anche se un po’ meno indipendente e inserito all’interno della più ampia famiglia di Wind Tre spa. Ma il brand arancione è quello ad aver rotto il duopolio Tim-Omnitel ed aver per primo cavalcato la voglia di trasparenza e convenienza dei consumatori italiani. E quindi comunque la si pensi oggi, Wind è una pagina felice e al tempo stesso interessante della telefonia italiana. Rivediamo insieme qui su UpGo.news le principali tappe della lunga e gloriosa storia di WIND.

Ripercorriamo in poche righe, tutta la lunga storia del brand Wind. Dalla sua fondazione fino alla fusione con 3.

La storia del marchio WIND getta le sue basi nel 1997, grazie ad una joint venture, ossia un’associazione di imprese legate da un contratto a carattere temporaneo, che vede uniti gli intenti di ENEL, France Telecom e Deutsche Telekom. La scommessa di queste tre aziende inizia a prendere corpo già nell’anno successivo.

Il logo ufficiale di Wind

Nel febbraio del 1998 WIND ottiene la licenza per i servizi di telefonia fissa nel nostro Paese. Nello stesso anno, a giugno, si assicura anche quella GSM per la telefonia mobile.
Alla fine del 1998, la società inizia a presentare i primi piani tariffari indirizzati ancora esclusivamente alla clientela Business.

In un’epoca in cui il termine “start-up” non era ancora celebre e sulla bocca di tutti come ai giorni nostri, WIND rientra perfettamente in questa definizione, ed inizia a guadagnarsi il suo primo record come neo-azienda di telecomunicazioni più veloce a sorgere sull’intero mercato europeo.

Logo di Wind su sfondo nero con il claim “Più Vicini”.

Il risultato è infatti un rapido successo, che spalanca le sue porte a partire da marzo 1999, quando vengono lanciati i servizi telefonici fissi, mobili e convergenti, aperti anche ai privati.

L’acquisizione di ITnet, importante società di provider che vantava il secondo posto in Italia nel proprio ambito, incrementa notevolmente le possibilità di WIND, ed arrivano così i servizi internet: prima pensati come sempre per il mondo del business, ed in seguito anche per i consumer (ossia i privati).

Nel giro di sei mesi dal lancio commerciale, la società ha già raggiunto il primo record di un milione di clienti.

Ad ottobre 2000 WIND acquisisce Infostrada, e la copertura completa su tutto il territorio nazionale viene raggiunta già entro la fine dello stesso anno, quando la convergenza fra servizi mobile e internet iniziava ad aumentare la propria richiesta e a decollare. Nella foto in alto si vede il logo “Infostrada” storico, quello verde. Una volta incorporato in Wind anche il brand Infostrada si declinerà con i colori arancio e blu, assumendo le medesime caratteristiche del marchio principale.

Dopo settembre e l’acquisizione della licenza UMTS, vengono offerti i servizi WAP, ossia internet senza fili per telefoni cellulari.

Sempre nel 2000, WIND è la prima società in Italia, ed una fra le prime in Europa, ad ottenere la certificazione ISO 14001, ossia lo standard del Sistema di Gestione Ambientale. Un traguardo importante e attento a tenere d’occhio gli impatti ambientali della propria attività.

Nel maggio del 2001 arriva invece l’importante traguardo del lancio dei servizi ADSL.

Il 2002 si rivela un anno di notevole importanza per WIND, grazie ad una vera e propria rivoluzione nel mercato delle telecomunicazioni in Italia.

Con la liberalizzazione delle telecomunicazioni infatti, vengono sdoganati e offerti i primi servizi ULL, ossia l’Unbundling Local Loop, la possibilità per le aziende di appoggiarsi alla rete di infrastrutture posseduta dal principale operatore, in questo caso Telecom Italia, per poter offrire i propri servizi tramite la stessa a fronte del pagamento di un canone di affitto.

Quello che fino a poco prima era un monopolio fisso in Italia, trova in questo periodo la sua fine.

A giugno 2002 vengono lanciati i servizi MMS, una novità nel mondo della messaggistica multimediale, e nello stesso anno WIND introduce la Mobile Number Portability, ossia la possibilità di cambiare operatore senza variare numero di telefono, novità a cui la società si apre per prima nel nostro paese.

A metà di questo importante anno, vede la luce il portale di Libero, fusione di Italia On Line, Libero.it ed Inwind, mentre al termine dello stesso avviene l’acquisizione di Blu. (L’acquisizione a seguito dello spezzatino di Blu è una vicenda a parte, che merita di essere raccontata e che abbiamo approfondito nell’apposito articolo La Storia di Blu).

Nel 2002, WIND ha ormai ben 24 milioni di clienti, grazie anche alla fruttuosa acquisizione di Infostrada.

Logo del quarto operatore mobile BLU. I clienti di BLU vennero acquisiti da WIND.

Nel 2003 Enel acquista l’intera quota di France Telecom, diventando unico azionista di WIND, l’azienda è ora completamente italiana e vanta 30 milioni di clienti sparsi fra i suoi servizi di telefonia mobile, fissa ed internet.

Nel 2004 viene quindi lanciata l’offerta commerciale UMTS, ossia il Sistema Mobile Universale di Telecomunicazioni, dopo due anni dalla ricezione della licenza: si tratta dell’evoluzione del GSM, e viene estesa gradualmente a tutti i principali capoluoghi di provincia del paese.

Fra il 2005 e il 2006 la società vive un importante cambiamento: la quota di maggioranza di Enel, viene rilevata dall’imprenditore e magnate egiziano Naguib Sawiris per la Weather Investements.

Il 2007 la società festeggia il traguardo del milione di abbonati diretti nella telefonia fissa, ed il 26 Novembre viene annunciata una partnership fra WIND Telecomunicazioni e Auchan, la celebre catena di supermercati francese, che punta all’offerta di servizi mobili a proprio marchio.

L’anno successivo, WIND riceve il Marketing Award, e nel 2009 l’azienda festeggia il decimo anniversario della prima telefonata, in una storia destinata a durare quasi un altro decennio.

Nel 2010, con ormai 20 milioni di abbonati nella telefonia mobile, la Weather Investments, ormai divenuta WIND Telecom S.p.A., annuncia la propria fusione col gruppo russo VimpelCom (oggi VEON), che assumerà il 100% del controllo della WIND stessa.

La fusione, inizialmente osteggiata dagli azionisti di Telenor, viene approvata solo il 18 marzo del 2011 siglando la completa acquisizione della società arancione da parte di VimpelCom. A seguito di tale acquisizione, si verifica uno scorporo di alcune attività dipendenti da WIND come il portale di Libero, che diviene una società indipendente.

In questo stesso anno, la WIND ottiene le frequenze LTE/4G ossia i servizi di quarta generazione della telefonia mobile cellulare, ennesima evoluzione del GSM e dell’UMTS. Da start up di successo che era, la società avvia l’interessante iniziativa Wind Business Factor, di fatto un’attività di scoperta e supporto di nuove start up ed imprese nascenti e innovative.

Nella primavera del 2011 però WIND studia un piano di cessione della gestione della sua rete, che avrebbe coinvolto tramite esternalizzazione circa 1600 dei suoi dipendenti. L’avvenimento ovviamente genera polemiche e problemi coi sindacati, che sfociano all’inizio del 2012, in un’interrogazione parlamentare avanzata dall’Italia dei Valori.

Tale interrogazione riesce ad organizzare un tavolo di discussione fra le parti, azienda e sindacati, e l’organo di controllo costituito dal Ministero dello Sviluppo Economico. Inizialmente si ottiene un blocco di sei mesi sul progetto di studio per la cessione della rete e conseguente esternalizzazione degli impiegati.

L’accordo si conclude verso la fine dell’anno con uno stop del progetto, a fronte di un nuovo piano aziendale della durata di cinque anni. (Bisognerà attendere quasi dieci anni perché lo spauracchio dell’esternalizzazione torni a colpire Wind 3 nel giugno del 2017.)

Nel 2013 il precedente progetto della Business Factor lanciato due anni prima, trova nuovo impulso nella collaborazione fra WIND e Luiss, con la fondazione del progetto LuissEnLabs, la fabbrica delle start up.

A settembre viene siglato un accordo fra WIND, Huawei e Sirti allo scopo di realizzare la rete LTE, con una previsione di ben 1 miliardo di euro di investimenti. A Milano, lo stesso mese, tramite il marchio Infostrada viene inoltre offerto il servizio di fibra ottica FTTH GPON, destinata a futuri ampliamenti lungo il 2014.

La crisi economica italiana, nel pieno del suo corso in quegli anni, vede l’azienda impegnarsi nel sociale con programmi come All Inclusive Solidale, un’interessante iniziativa in collaborazione col Banco Alimentare a cui vengono destinati fondi a beneficio della comunità per i più bisognosi. L’azienda non è infatti nuova ad iniziative benefiche, fra cui alcune collaborazioni col WWF.

All’inizio del 2014, la moderna tecnologia 4G/LTE si fa strada, anche se con un po’ di ritardo per il gestore arancione. WIND arriva con il 4G fino a Roma, Milano e Bologna, con un’offerta che arriva anche ai principali aeroporti italiani. Entro fine anno, la copertura di tale servizio sarà di oltre 300 comuni, circa il 37% della popolazione italiana. L’istituto tedesco di qualità conferisce a WIND il titolo di miglior operatore mobile in Italia.

A maggio del 2015, l’azienda insieme a Vodafone, F2l, e il Fondo Strategico Italiano (Gruppo cassa depositi e prestiti), compie un importante passo nella pianificazione di un’infrastruttura a livello nazionale della fibra ottica tramite Metroweb e sottoscrivono dunque una comune lettera d’intenti per la realizzazione della stessa.

Wind 3 arriva con Open Fiber a Settimo Torinese.

Ad agosto dello stesso anno si preannuncia un altro importante cambiamento: CK Hutchison Holdings Limited società proprietaria di 3 Italia firma un accordo con VimpelCom per l’unione delle rispettive attività di telecomunicazioni nel nostro paese.

Nel frattempo, sempre sulla scia dell’attività di scoperta e finanziamento, a fine anno viene lanciata la piattaforma di crowdfunding WindForFund, un’iniziativa volta a sfruttare i finanziamenti collettivi per incentivare idee innovative o progetti sociali.

Fusione tra Wind e 3. Nella foto storiche insegne dei negozi Wind e 3

Il passo finale o meglio, l’evoluzione, di questa celebre azienda, avviene infine il primo settembre del 2016, quando l’Unione Europea pone la sua approvazione sulla joint venture di CK Hutchison e VimpelCom, per la fusione delle relative H3G S.p.A e WIND telecomunicazioni S.p.A., con un ragguardevole cumulato di 31 milioni di utenze mobili e 2,8 milioni di utenze fisse.

A novembre 2016, il comunicato degli azionisti di WIND e 3 Italia sancisce il completamento delle transazioni necessarie alla fusione delle due società. (leggi l’archivio delle news sulla fusione tra Wind e Tre). L’ultimo giorno dell’anno, nasce Wind 3 S.p.A., ex H3G rinominata in quanto società incorporante della WIND Telecomunicazioni. Leggi anche: fusione Wind Tre, cosa cambia?

Nel corso della sua ricca storia WIND ha avuto numerosi volti come testimonial: popolari personaggi dello spettacolo italiano, ed un certo occhio di riguardo verso il mondo della comicità.

Fra i più noti si possono ricordare Rosario Fiorello, Giorgio Panariello, Vanessa Incontrada, Carlo Conti, Giovanni Esposito ed il trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo.

Ad oggi, Wind 3, dopo praticamente un ventennio di storia che ha accompagnato l’Italia tramite numerosi passi importanti nella tecnologia delle telecomunicazioni, ha dismesso i marchi Blu e Infostrada, e vanta il primo posto come operatore di telefonia mobile nel nostro paese, con ben il 31,5% del mercato.

Per quanto riguarda la telefonia fissa invece, mantiene attualmente il secondo posto, dopo TIM, col 13%. Con un occhio di riguardo ad una grande fetta di mercato costituita dai Millennials, i giovani nati fra i primi anni ’80 e il 2000, Wind 3 non sembra avere ad oggi alcuna intenzione di arrestare il suo successo e si appresta a completare, entro i prossimi mesi, il grande progetto della nuova rete unica nazionale.

Ovvero la completa fusione delle reti precedentemente facenti capo a Wind e 3 Italia.

Il Marchio Wind di proprietà di 3

Il 3 luglio 2018 la più recente storica svolta sulla proprietà del marchio Wind. Wind Tre spa da società alla pari tra i proprietari di Wind e 3 diventa tutta quanta di Hutchison (i fondatori e proprietari del Gruppo 3).

In pratica, come riportato in questo articolo, il marchio Wind diviene totalmente della società cinese. E quindi, in maniera un po’ grossolana ma chiara, potremmo dire che alla fine 3 ha comprato Wind.

Clienti, rete e ovviamente marchio. Un brand storico, che però i cinesi vogliono continuare ad utilizzare, in sinergia con 3, per attrarre soprattutto quell’utenza “famigliare” più attenta al prezzo. Il cosiddetto “smart value for money”.

Negli ultimi mesi a più riprese si è affacciata l’ipotesi, assolutamente mai confermata, del progetto di abbandono totale del marchio Wind a favore di quello più “internazionale” di 3.

E voi cosa ne pensate di questo marchio? Sareste favorevoli a dismettere il marchio Wind in favore di quello di 3?

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Maya Sonetti: