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Che cosa è una sim virtuale? A cosa servono le sim virtuali?

Le sim virtuali o esim potrebbero davvero essere la tecnologia del futuro con diversi vantaggi sia per i consumatori ma anche per i produttori di smartphone ma non meno per le compagnie telefoniche.

I produttori di smartphone possono con le sim virtuali ottimizzare ulteriormente gli spazi interni dei propri device amalgamando al loro interno un alloggiamento praticamente super minuscolo, diciamo pure quasi inesistente eppure molto potente, quasi come se fosse un microprocessore.

Con l’arrivo sul mercato dei primi modelli di iPhone con sim virtuale e l’ultimo nato in casa Motorola, la tendenza sembra essere questa anche per il prossimo futuro. E anche gli operatori telefonici si stanno accorgendo delle potenzialità delle sim virtuali.

La pur care vecchie sim card inoltre producono plastica. Spesso le sim non utilizzate finiscono nella pattumiera e non sempre smaltite correttamente, sono un costo per gli operatori telefonici la loro produzione e spedizione.

In questi microchip detti appunto sim virtuali (oppure Esim ma anche softsim), sono racchiuse moltissime informazioni importanti a cominciare dal codice ICCID, che serve a identificare in modo univoco quella sim e viene utilizzato quando decidiamo di cambiare operatore telefonico.

La sim virtuale racchiude anche tutti i dati e le coordinate per ricevere la rete mobile ed è utilissima per l’utente nel dover cambiare operatore, pratica che si concluderebbe praticamente in pochi minuti e non più giorni.

Non sarà più necessario togliere e mettere la sim card soprattutto per coloro che posseggono smartphone con doppia sim, andando nelle Impostazioni del device, si potrà semplicemente passare da una sim all’altra in maniera istantanea.

Con i primi modelli iPhone, visualizzando le informazioni contenuta nella sim virtuale si potrà addirittura accedere alle offerte telefoniche commerciali disponibili in quel momento, ma per ora sembra sia possibile solo negli Stati Uniti ma in futuro potrebbe prevedere questo anche da noi.

Delle sim virtuali se ne parla già da diversi anni e periodicamente, dopo periodi più o meno lunghi in cui tutto tace, ecco che l’argomento riaffiora ma questo non vuol dire che non sia attuale e interessante.

Ovviamente come in molte questioni, ci sono anche in questo caso pro e contro: ad esempio la semplicità e velocità nel poter cambiare operatore.

Se oggi, quando tutto fila liscio, per passare da un operatore mobile all’altro occorrono dalle 24-48 lavorative, con una Esim ci vorranno pochi minuti.

Altro problema potrebbe essere dovuto alla privacy e alla ricezione delle informazioni personali dei clienti. I gestori telefonici dovranno continuare a chiedere i documenti di riconoscimento personali o basteranno le informazioni personali contenute nella sim virtuale?

Manca inoltre uno standard unico tra aziende produttrici e operatori telefonici, uno degli ostacoli a questo è la produzione di device già brandizzati con le aziende telefoniche.

Per ora solo Apple sta cercando di “rompere” gli schemi proponendo i suoi primi modelli di iPhone ma è tutto ancora work in progress e in Italia ad esempio Iliad per ora di Esim non ne vuole sapere.

Quindi in conclusione la tecnologia esiste, può funzionare e avere diversi vantaggi ma vanno analizzati bene tutti gli aspetti potenzialmente negativi per non rischiare un effetto boomerang. E a voi l’idea delle sim virtuali piace? Cosa ne pensate? Scrivetecelo nell’apposito spazio commenti qui sotto.

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