La Serie A gratis su Canale 5 non era per niente una cattiva idea
Trasmettere una partita a settimana su Canale 5 o Italia 1 non era per niente una brutta idea. E ora lo dice, in pratica, anche il presidente del Napoli. Ecco il nostro breve post dedicato all’industria del calcio di oggi 3 marzo 2024.
Per recuperare pubblico, il calcio, in particolare quello di Serie A, ha bisogno di eventi gratuiti da trasmettere in TV e in streaming. Lo sostengono diversi analisti da tempo e ora anche Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha preso questa decisa posizione. Quindi, anche il massimo dirigente di una squadra di calcio conferma quella che potremmo definire la teoria di Unify, il progetto streaming free della Superlega. Per la futura, e per il momento ipotetica, Superlega, infatti, tutto andrà trasmesso non da Sky né da Dazn, ma da questa nascente piattaforma Unify che ha dichiarato di basarsi su un sistema totalmente freemium, ovvero con una versione gratuita che permetterà di vedere tutte le partite basate sulla pubblicità.
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Questo perché, dicono quelli di Unify e della Superlega, alla fine la maggior parte dei grandi servizi digitali si regge sugli introiti pubblicitari, tra questi giganti come Meta (Facebook) e la stessa Google. Perché quindi non replicare questo modello con il calcio, magari lasciando la possibilità agli spettatori più esigenti di acquistare un abbonamento a poco prezzo per togliere gli inserimenti pubblicitari?
Ecco, ora anche il presidente del Napoli sembra andare in quella direzione, che, lo ricordiamo, nel calcio italiano ad un certo punto è sembrava veramente a portata di mano. E facilmente realizzabile anche senza Unify. Se vi ricordate bene, qui su UpGo.news lo abbiamo raccontato moltissimo, durante la scorsa sessione per la vendita dei diritti TV, si era presentata anche Mediaset con l’obiettivo di trasmettere solamente una partita gratis ogni giornata. Si diceva che la Serie A sarebbe adnata sulla rete ammiraglia Canale 5 o su Italia 1, quella maggiormente dedicata allo sport. Quel bando, che alla fine portò all’esclusione di Mediaset, fu in parte un’occasione persa, almeno per sperimentare un modello ibrido.
Un nuovo modo di far soldi comunque basato sulla televisione a pagamento, quindi Sky e Dazn, ma comunque aprendo finalmente una finestra gratuita sulla Serie A con l’obiettivo di conquistare un nuovo pubblico e tornare ad avvicinarsi ai giovani che sembrano iniziare ad ignorare gli eventi del massimo campionato.
L’idea di una partita a settimana su Mediaset, ci sentiamo di dire, proprio non era male e avrebbe di fatto portato a un mix di modelli differenti e di entrate. Da una parte è vero che per la televisione a pagamento il calcio è la vera “killer application” da sempre, ma è anche vero che un evento gratuito, se diventa di portata nazionale, può portare sponsor e pubblicità molto più di un evento in streaming per pochi abbonati. Anche perché, se non si cambia strada, la Serie A continuerà a perdere appeal.