Tim, Vodafone, Wind3 e Iliad. Scenari possibili. L’analisi di UpGo
Fibra revolution e gli scenari possibili nei prossimi mesi. Ci troviamo in una fase di radicale cambiamento del mercato delle telecomunicazioni. Su questo non c’è alcun dubbio. Errato sarebbe guardare a queste trasformazioni con riferimento al solo mercato italiano. Le telco stanno cercando di capire cosa faranno da grandi su un più vasto livello europeo.
Se nel nostro Paese è ormai quotidiana la discussione sulla rete unica in fibra ottica, a livello continentale pare essere sempre più urgente un percorso di consolidamento che conduca ad un minor numero di player sul mercato. Una strada che condurrà principalmente a due effetti diversi: da una parte l’acquisizione di piccoli gestori nazionali da parte di gruppi europei più solidi e forti, dall’altra la possibilità di far scendere il numero di operatori attivi in ciascuna nazione.
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Non a caso in Italia ormai si parla sempre più insistentemente di un acquisizione da parte di iliad della filiale Vodafone Italia o del segmento telefonia consumer di Tim.. Questo perché iliad, seppur Cenerentola del mercato nel nostro Paese, è oggi il gestore che gode di maggiore liquidità e della maggiore solidità dal punto di vista finanziario.
La guerra dei prezzi nella fibra può attendere
Così tutti i gestori sembrano un po’ sulla riva del fiume ad attendere una di queste grandi manovre delle telecomunicazioni. Il guanto di sfida sui prezzi lanciato da iliad nel mercato fibra per ora infatti non sembra essere stata raccolta dai principali concorrenti. Secondo diversi rumors sia Tim che Vodafone avrebbero già pronte le offerte fibra a marchio Ho e Kena (che non a caso non si chiama più “Kena Mobile” ma semplicemente “Kena”), offerte in fibra ottica a bassissimo costo in grado di far concorrenza appunto a iliad.
Ma è evidente che in un momento del mercato nel quale sembra prossima la notizia bomba di qualche importante acquisizione (o fusione) tutti cerchino molto moderatamente di conservare la propria posizione e di difendere i propri confini. In attesa che si diradi un po’ di foschia su un mercato caratterizzato oggi dalla incertezza totale.
Meno gestori telefonici, più forti ma anche il terrore della recessione in Europa
In un mercato con meno gestori le compagnie sono in grado di affrontare le grandi sfide del 5g, dell’esplosione dei dati e quindi degli innumerevoli investimenti da fare sulle reti. Del resto, ragionando in termini di Unione Europea come unico mercato, ci troviamo oggi con decine di differenti operatori che non riescono a creare economia di scala come accade invece negli Stati Uniti dove operano nell’intero mercato solo tre grandi gestori.
Dietro questa esigenza c’è lo spauracchio forte delle mille variabili possibili delle attuali condizioni geopolitiche che colpiscono in particolare il nostro continente, nate a seguito dell’invasione illegale della Russia a discapito dell’Ucraina. Ormai tutti gli analisti concordano che un conflitto lungo, magari a bassa intensità, caratterizzato da uno stallo di fatto tra le parti, possa condurre con tutta probabilità ad una pericolosissima recessione per l’economia Europea, già messa a dura prova dall’emergenza Covid 19.
Variabili inaspettate, fuori da ogni previsione solo fino a pochi mesi fa e che oggi premono ulteriormente sulle decisioni dei vari consigli d’amministrazione delle telco. Ed anche in questo caso, l’attesa di nuovi sviluppi pare essere la scelta ritenuta da tutti più saggia.
Ma ovviamente questa analisi vuole essere solo da stimolo ad una discussione da fare insieme. Per questo vi chiediamo di unirvi ai nostri Canali Telegram, UpGo da questo link e 4Fan da questo link. Sui nostri canali continueremo a parlare insieme di telecomunicazioni e di ipotesi di consolidamento, fusioni e acquisizioni.