Rottamazione Cartelle 2023: la nostra guida

Torniamo a parlare di una delle questioni che più affligge la popolazione italiana, ovvero le cartelle esattoriali. Abbiamo deciso quindi di creare un’esaustiva guida per fornirvi tutti gli elementi necessari per sapere come comportarsi quando arriva una cartella e come muoversi per usufruire della nuova rottamazione 2023. 

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Cos’è la rottamazione cartelle

Cos’è una cartella esattoriale?

Prima di vedere nel dettaglio come richiedere la rottamazione, definiamo brevemente cosa si intende per cartella esattoriale. Una cartella esattoriale è un documento emesso da un ente pubblico o locale, le più note quelle dell’Agenzia delle Entrate che arrivano sotto forma di raccomandate dal loro organo di riscossione (l’ex Equitalia), che contiene informazioni riguardanti il pagamento di tasse, imposte o multe.

Stiamo parlando quindi di un atto ufficiale che viene inviato al contribuente o al responsabile del pagamento, nei casi in cui quest’ultimo non abbia pagato le somme richieste entro una data scadenza. Nella cartella esattoriale sono contenuti il dettaglio delle somme richieste, la causale del pagamento, le eventuali sanzioni e gli interessi di mora dovuti.

Come abbiamo detto di norma una cartella esattoriale viene inviata per posta raccomandata con avviso di ricevimento e, se il pagamento non viene effettuato entro i termini indicati, possono essere intraprese azioni di recupero forzoso del credito come il pignoramento di beni o, nei casi più gravi il blocco dei conti correnti.

Cos’è la rottamazione di una cartella e come funziona?

La rottamazione di una cartella esattoriale è un procedimento che permette di sanare il debito contenuto nella cartella stessa, tramite il pagamento di una somma ridotta rispetto a quella originariamente dovuta. Questa operazione è stata pensata e introdotta per favorire la regolarizzazione dei debiti tributari e delle sanzioni amministrative, aiutando anche le persone che si trovano in difficoltà economiche.

Per richiedere la rottamazione di una cartella, dovete quindi presentare un’apposita istanza all’ente che ha emesso la cartella. La richiesta deve contenere ovviamente tutti i dati relativi alla cartelle e se il richiedente ha difficoltà economiche.

La rottamazione quindi prevede il pagamento di una somma ridotta rispetto a quella dovuta, a patto che vengano rispettate determinate condizioni. Solitamente il pagamento viene  suddiviso in rate mensili, da 12 a 72 mesi a seconda dell’entità del debito e delle possibilità economiche della persona.

Sottolineiamo come non tutte le cartelle esattoriali possono essere rottamate, ma solamente quelle relative a determinati tributi e sanzioni e solo se il debito è stato notificato entro una determinata data (più avanti vedremo i dettagli). In più, cosa importantissima, il pagamento delle rate deve essere puntuale, altrimenti l’agevolazione decade e il debito viene ripristinato nella sua interezza.

I vantaggi della rottamazione delle cartelle

Risulta chiaro come richiedere la rottamazione di una cartella può presentare indubbi vantaggi per chi ne usufruisce. Vediamo in questo elenco quali sono i principali:

  • Riduzione del debito: sicuramente il primo vantaggio è quello del risparmio. Grazie alla rottamazione si eliminano dall’importo del debito gli interessi di mora e le ulteriori sanzioni per il ritardo del pagamento;
  • Pagamento dilazionato: come abbiamo detto il debito può essere pagato a rate consentendo alle persone di gestire meglio la propria situazione economica;
  • Sospensione delle azioni esecutive: durante la procedura di rottamazione vengono bloccate le azioni esecutive, così si evita l’esecuzione forzata sui beni o sul patrimonio personale;
  • Risoluzione della situazione debitoria: la rottamazione consente al contribuente di sistemare la propria situazione debitoria con l’ente creditore, evitando il coinvolgimento di terzi, senza ulteriori problemi o contestazioni.

Riepilogando la rottamazione di una cartella esattoriale rappresenta un’opportunità per tutte quelle persone che si trovano in difficoltà economica, permettendo loro di estinguere un debito in modo agevolato e rateizzato. Come abbiamo detto l’importante è pagare le rate nei tempi previsti altrimenti la rottamazione viene annullata e si deve pagare l’intero importo.

La rottamazione cartelle 2023

Proprio come nei punti sopra descritti la rottamazione delle cartelle per l’anno 2023 è ormai arrivata. Questa misura fa parte della “Rottamazione quater” ovvero un provvedimento che fa parte della Legge di Bilancio 2023, voluta dal Governo Meloni, per arrivare a quella pace fiscale tanto promessa in campagna elettorale.

Anche identificata come procedura di definizione agevolata, in questa misura possono rientrare i debiti affidati all’Agente della Riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, anche nel caso in cui siano stati già oggetto di altre agevolazioni.

Sebbene il funzionamento della rottamazione di una cartella esattoriale funzioni più o meno sempre nello stesso modo, la nuova definizione agevolate del 2023 ha introdotto alcune novità. Anche se è un argomento che può risultare complesso, cerchiamo di fare il punto della situazione in modo semplice.

Saldo e Stralcio per le mini cartelle

In questo caso si tratta di un vero e proprio azzeramento di un debito dal valore fino a 1.000 euro. Il meccanismo è automatico, non dovete quindi fare nulla per ottenere la cancellazione del debito. Questo però è valido per le cartelle appunto con importi fino a 1.000 euro affidati all’Agente della riscossione tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2015.

Dettagli della rottamazione delle cartelle di pagamento 2023

Come abbiamo detto rientrano in questo meccanismo di agevolazione tutte quelle cartelle affidate all’Agente della riscossione nel periodo compreso tra il 1° Gennaio 2000 e il 30 Giugno 2022.

Si possono pagare gli importi dovuti (privi di interessi di mora o sanzioni) in un’unica soluzione o in 18 rate (in 5 anni).

Rientrano nella procedura di rottamazione i carichi tributari e contributivi nel periodo sopra indicato, ma non tutte le tipologie di cartelle esattoriali rientrano nella misura della definizione agevolata. Vi rimandiamo alla pagina dedicata nel sito dell’Agenzia delle Entrate: cliccando su “quali sono i debiti non definibili” troverete la lista delle situazioni in cui non si può richiedere la rottamazione.

Prima di dirvi come vedere se avete delle cartelle rottamabili e come si richiede la rottamazione, vi riportiamo quali sono le tempistiche da rispettare:

  • entro il 30 aprile 2023 deve essere trasmessa la domanda di rottamazione con cui si indica in quante rate si vuole estinguere il debito;
  • il 30 giugno l’Agenzia delle Entrate-Riscossione deve liquidare gli importi da versare, al netto di quelli già pagati e di quelli stralciati (le mini cartelle), inoltre devono essere indicate le scadenze delle singole rate;
  • al 31 luglio devono essere pagati gli importi dovuti o la prima rata del piano di rientro.

Come sapere se si hanno cartelle rottamabili

Prima di passare alla procedura per richiedere la rottamazione delle cartelle vi diciamo che c’è un modo per sapere se e quanti debiti avete sotto forma di cartella esattoriale. Per farlo l’Agenzia delle entrate ha messo a disposizione il “Prospetto informativo della Rottamazione 2023”. In pratica un documento che riepiloga le cartelle che avete e che rientrano nella definizione agevolata della nuova Legge di bilancio 2023. In questo prospetto troverete quindi tutte le informazioni per valutare la propria situazione, e sapere quali debiti inserire nella domanda da presentare entro il 30 aprile 2023.

Ovviamente per richiedere questo prospetto occorre rivolgersi all’Agenzia delle entrate e sono disponibili due modalità:

  • attraverso la propria Area riservata (a cui si accede con SPID, CIE e CNS) e inserendo il proprio indirizzo e-mail;
  • utilizzando l’area pubblica del sito (si compila un form e si allega un documento di riconoscimento).

Nel primo caso si riceverà entro 24 ore un link da cui scaricare il documento entro i successivi 5 giorni, nel secondo verrà inviata prima una mail con un link da convalidare entro 72 ore, poi arriverà una seconda comunicazione per la presa in carico della richieste e, se tutti i dati inviati e la documentazione di riconoscimento sono validi, arriverà la terza mail con il link per scaricare il prospetto informativo.

Come richiedere la rottamazione delle cartelle 2023

Eccoci infine arrivati alla procedura che occorre seguire per fare la richiesta per la rottamazione delle cartelle. L’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione una pagina dedicata dove viene spiegato per filo e per segno cosa fare per inviare la domanda di adesione (vi lasciamo il link diretto qui), ma noi cerchiamo di riepilogare il tutto in maniera ancora più chiara.

Come abbiamo già accennato la domanda deve essere trasmessa entro il 30 aprile 2023 esclusivamente in via telematica. Per farlo avete a disposizione tre metodi:

Il primo metodo è per i possessori di SPID, Carta d’Identità Elettronica e Carta Nazionale dei Servizi e consiste nell’accedere alla propria area riservata sul sito dell’Agenzia delle Entrate, compilare il form con i dati richiesti, ovviamente indicando quali cartelle e avvisi si intendono rottamare e inviare la richiesta. Entro 24 ore si riceverà una mail di presa in carico con allegata la ricevuta di presentazione della domanda di adesione (entro il 30 Giugno si riceve il dettaglio delle rate)

Il secondo metodo invece è per chi non ha lo SPID (o altri sistemi di identità digitale), si fa sempre online, è piuttosto semplice ma c’è qualche passaggio in più. Andando a questa pagina, si deve compilare l’apposito form con tutti i dati (sempre indicando l’indirizzo email) e poi si deve allegare la documentazione di riconoscimento. Con questa modalità si riceve una prima e-mail con un link da convalidare entro 72 ore (se fate scadere questa tempistica il link scade e la richiesta viene annullata automaticamente). Dopo la convalida arriva una seconda mail contenente il numero identificativo della vostra pratica e il riepilogo dei dati inseriti ed infine, se tutta la documentazione allegata è corretta, vi arriva un’ultima mail con un link (valido per i successivi 5 giorni) da cui scaricare la ricevuta della domanda di adesione.

Il terzo e ultimo metodo è quello invece di rivolgersi ad un intermediario abilitato, ovvero un commercialista o un CAF (Centro Assistenza Fiscale). In questo caso occorrerà fornire all’intermediario i dati relativi alla cartella esattoriale da rottamare e i propri dati personali. Una volta fatto questo, provvederà lui a compilare la vostra domanda tramite l’area riservata EquiPro con le proprie credenziali Entratel. Ricordiamo che rivolgendosi ad un commercialista o ad un CAF andrete incontro a costi aggiuntivi per il servizio di invio della domanda di adesione.

Le istanze separate

Oltre all’innalzamento della soglia per il limite della rottamazione delle cartelle esattoriali, portato da 60.000 a 120.000 euro, una delle caratteristiche della nuova riforma è la possibilità di presentare più richieste separate di rottamazione delle carte, andando di fatto a suddividere la propria situazione debitoria. Ciò significa che se un piano di rateizzazione decade per mancato pagamento, pregiudicherà solamente la singola richiesta per quel particolare debito, lasciando inalterate le altre (e i relativi piani di rateizzazione). In alcuni casi quindi può essere opportuno presentare più istanze per gestire al meglio i propri debiti e sfruttare questo tipo di vantaggio.

Quando decade la procedura di definizione agevolata?

Abbiamo visto che la rottamazione delle cartelle (o definizione agevolata) può presentare diversi benefici a chi si ritrova in una situazione debitoria nei confronti di vari enti che si rivolgono quindi all’Agenzia di Riscossione. Le procedure sono piuttosto semplici da effettuare ma, come già detto, la rottamazione delle cartelle si interrompe in caso di mancato, insufficiente o tardivo versamento (in un termine superiore a 5 giorni) sia dall’unica rata (se si sceglie di saldare in una soluzione) sia se si salta una sola rata del piano di rientro.

Se si verifica questa situazione si perdono i benefici dell’agevolazione, si deve pagare tutto in un’unica volta con il ritorno dei vari importi aggiuntivi.