Roaming Marittimo. Cos’è e come funziona (in parole semplici)
In questi giorni abbiamo avuto modo di scoprire il roaming marittimo, una particolare modalità per coloro che si trovano a bordo di imbarcazioni in mezzo al mare, per poter continuare ad utilizzare la rete mobile con il proprio smartphone pur trovandosi distanti dalla terraferma. Ma cos’é e come funziona il roaming marittimo?
La cronaca degli ultimi giorni ha portato all’attenzione di noi tutti il roaming marittimo a causa di una salatissima multa che si sono beccati (eh si anche per questo) Vodafone, TIM e WindTre da parte dell’Antitrust con l’accusa di pratiche commerciali scorrette.
Tali scorrettezze si sono verificate attraverso una mancata e corretta informazione sull’aumento dei costi per il roaming marittimo, in tanti però neanche sapevano cosa fosse questo roaming marittimo, quindi cerchiamo di spiegarlo nella maniera più semplice possibile.
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Cosa è il roaming marittimo?
Il roaming marittimo funziona nello stesso identico modo di quello che utilizziamo quando ci trasferiamo all’estero e vogliamo continuare ad utilizzare il nostro smartphone anche in un paese che non conosciamo.
Quello marittimo funziona nello stesso modo anche in mare aperto quando si è lontani dalle antenne degli operatori telefonici.
Il roaming marittimo si attiva e funziona grazie ad una rete privata situata a bordo di navi e traghetti che permette di poter sfruttare la linea mobile, questa rete privata si collega ad un sistema satellitare che gestisce il traffico sulle imbarcazioni in mare aperto.
In questo caso però i costi sono decisamente più elevati rispetto al roaming tradizionale proprio perché gli operatori telefonici si agganciano ad un sistema satellitare. Diversamente invece dal roaming tradizionale su cui l’Unione Europea ha eliminato a partire dal 2017 i costi aggiuntivi per il roaming mantenendo solo le tariffe nazionali per ciascun operatore.
Nel caso della multa comminata agli operatori telefonici Vodafone, TIM e WindTre, non è stata fornita una corretta informazione sui costi che gli utenti devono sostenere in questo caso in quanto spesso il roaming marittimo scatta automaticamente se non viene disattivato dall’utente con conseguente salato aggravio di costi.
Quindi in mancanza di adeguata e chiara informazione a riguardo diversi utenti si sono ritrovati a sostenere cifre altissime a loro insaputa.
Alle tre principali compagnie telefoniche italiane sono state comminate multe rispettivamente per 2 milioni di euro a Vodafone, 1,8 milioni a Telecom-Tim e 1,5 milioni a Wind Tre.
Per disattivare il roaming marittimo esistono sostanzialmente tre modi: Ii primo, è spegnere direttamente il telefono; il secondo è quello di impostare la modalità aereo; il terzo è disattivare il roaming sul proprio telefono.
Disattivare solo la connessione dati non basta, perché in mare anche le chiamate e gli sms sfruttano la connessione satellitare.
Insomma un viaggio in mare soprattutto in pieno periodo di vacanze rischia di costare davvero tanto ad un utente che magari crede di utilizzare la tradizionale rete mobile di sempre, anche perché nel caso specifico ogni operatore può applicare delle tariffe liberamente e personalizzate senza regole precise.
Proprio per questo motivo l’Antitrust ha deciso (finalmente) di intervenire in un contesto che fino ad oggi era stato piuttosto selvaggio e mal gestito sul fronte soprattutto della corretta e chiara informazione.