Rimborso Criminale: l’Agenzia delle Entrate non c’entra nulla | Alla larga da questi messaggi truffa
Ti hanno chiesto soldi dall’Agenzia delle entrate? Bada bene, potrebbe essere una trovata criminale
Le truffe sono una realtà con cui l’uomo si confronta da secoli, e i metodi per ingannare le persone si sono adattati e raffinati con il tempo. Chi tende a cadere vittima dei raggiri, solitamente, è chi risulta più vulnerabile: persone ingenue, distratte o non abituate a sospettare di chi hanno di fronte.
Gli anziani, in particolare, sono tra i bersagli più frequenti, sia per una maggiore difficoltà nel riconoscere i segnali d’allarme di una frode, sia per la fiducia che tendono a riporre negli altri.
Nel passato, le truffe più comuni erano quelle porta a porta, una strategia attraverso cui i truffatori, spacciandosi per venditori o tecnici, si introducevano nelle abitazioni. Simulavano di vendere prodotti di valore o di offrire servizi necessari, come la verifica di impianti elettrici o idraulici, solo per poi approfittare della fiducia della vittima e spillare denaro per servizi fasulli o per oggetti di scarso valore venduti a prezzi gonfiati.
Tra le truffe porta a porta rientravano anche i finti ispettori del gas o della luce, che con la scusa di un controllo chiedevano un pagamento immediato in contanti. Altre frodi molto diffuse includevano finti assicuratori o avvocati che simulavano incidenti mai avvenuti, convincendo le vittime a pagare somme di denaro per evitare sanzioni o denunce.
Tutti i pericoli a cui non avresti pensato
Con l’avvento della tecnologia, però, i metodi dei truffatori sono diventati più sofisticati. In molti casi, oggi le truffe avvengono tramite contatti telefonici o messaggi digitali. Uno dei raggiri più comuni è la truffa telefonica, in cui i truffatori fingono di essere operatori di compagnie telefoniche o di fornitori di servizi, per convincere le persone ad accettare nuovi contratti senza un reale consenso.
Spesso, basta una risposta affermativa durante una chiamata registrata per ritrovarsi attivato un abbonamento indesiderato o un contratto di fornitura energetica non richiesto.
Altra minaccia è rappresentata dalle truffe ai bancomat: i truffatori installano dispositivi detti skimmer per clonare le carte e intercettare i codici pin, svuotando poi i conti delle vittime. Queste truffe sono particolarmente subdole perché la vittima spesso non si rende conto subito dell’accaduto e il denaro viene sottratto senza lasciare tracce evidenti, se non quando si va a verificare il conto.
Non pagare niente
Di recente, però, è comparsa una truffa ancor più sofisticata che sfrutta il nome dell’Agenzia delle Entrate, un’istituzione verso cui la maggior parte degli italiani nutre rispetto e timore. I truffatori inviano comunicazioni che appaiono come documenti ufficiali, firmati e intestati apparentemente dall’Agenzia, in cui segnalano presunte anomalie o errori nelle dichiarazioni fiscali. La vittima, preoccupata dalle possibili conseguenze, viene indotta a pagare una cifra per risolvere rapidamente il presunto problema, senza rendersi conto che si tratta di una frode. In realtà, queste comunicazioni sono del tutto false e mirano solo a ingannare la vittima per estorcerle denaro.
L’Agenzia delle Entrate ha avvisato i cittadini di diffidare di queste richieste, ricordando che tutte le comunicazioni ufficiali avvengono tramite canali certificati, e che non è mai richiesto il pagamento immediato di somme di denaro senza un contraddittorio ufficiale. Per difendersi da questa e altre truffe, è fondamentale prestare attenzione alle comunicazioni che si ricevono, evitare di fornire informazioni personali o bancarie e, in caso di dubbio, contattare direttamente gli enti interessati per verificare l’autenticità delle richieste.