“Richiesta di addebito confermato”: perdi 5000€ in 10 secondi | Mai rispondere a questi sms
Potresti aver subito una truffa senza saperlo: scopri tutto qui per non cascarci mai più e non perdere il tuo denaro.
Se pensate che le truffe siano una cosa che riguarda solo i boomer o le persone meno esperte di tecnologia, vi sbagliate di grosso. Anche i millennial, cresciuti tra smartphone e social network, possono cadere nei tranelli digitali del nuovo millennio.
Anzi, il fatto che siamo sempre connessi ci rende bersagli ideali per truffatori sempre più astuti. Tra le truffe più diffuse troviamo il phishing, quelle email che ci chiedono di inserire password o dati sensibili. Poi c’è il social engineering, dove i malintenzionati sfruttano i social network per carpire informazioni personali e usarle contro di noi.
E non dimentichiamo le truffe legate agli acquisti online, dove siti finti spuntano come funghi promettendo prodotti a prezzi stracciati. Il tallone d’Achille dei millennial? Lo scetticismo nei confronti di chi fa allarmismo. Questo li spinge a fidarsi eccessivamente della tecnologia.
Hacker e attacchi informatici
Non sono solo i singoli utenti a cadere vittime dei truffatori digitali. Negli ultimi anni, anche le aziende sono finite nel mirino di hacker sempre più organizzati. Attacchi ransomware, dove i dati di un’azienda vengono bloccati e rilasciati solo dietro pagamento, non sono più fantasie da film.
Un esempio eclatante è stato l’attacco subito da Colonial Pipeline nel 2021, che ha paralizzato la distribuzione di carburante negli Stati Uniti. O ancora, al furto di dati di Facebook nel 2019, che ha esposto le informazioni di milioni di utenti. Le grandi aziende investono miliardi in cybersecurity, ma spesso basta un’email di phishing ben costruita per infiltrarsi nei loro sistemi.
La nuova truffa italiana
Da qualche settimana in Italia circola un SMS particolarmente subdolo e pericoloso, che ha già tratto in inganno molte persone. Il messaggio arriva da un mittente che sembra familiare, spesso il nome di una banca o di un servizio che utilizziamo abitualmente. Il testo dice: “Richiesta di addebito 4.900 EURO confermato, per INFO/BLOCCHI ci contatti al 350********1”. Il meccanismo della truffa è semplice ma efficace: il malcapitato richiama il numero indicato, credendo di poter bloccare una transazione mai autorizzata.
In realtà, dall’altra parte c’è un truffatore pronto a estorcere informazioni personali. Questi SMS rientrano nella categoria del smishing, una variante del phishing che sfrutta gli SMS per truffare le persone. Il consiglio? Mai rispondere a messaggi del genere e, soprattutto, non chiamare numeri sospetti. Contattate direttamente la vostra banca tramite i canali ufficiali per verificare la situazione. Ricordate: un istituto serio non vi chiederà mai di fornire dati sensibili tramite SMS.