Rabona Mobile rompe il silenzio. Ora dritti contro Vodafone
Rabona Mobile rompe il suo silenzio e tuona contro Vodafone. Oggi 8 giugno 2023 l’operatore virtuale ha emesso un comunicato ufficiale che punta il dito direttamente verso Vodafone. Questa è la prima volta che la piccola compagnia accusa apertamente l’operatore telefonico di ingiustizia. Noi continuiamo a discuterne insieme all’interno del canale ufficiale Telegram di UpGo che trovate qui. Se invece volete raccontare la vostra testimonianza su Rabona Mobile e condividere la vostra opinione su questo operatore potete visitare la nuova piattaforma UpGo dedicata esclusivamente alle opinioni.
Nella sua lettera aperta, Rabona ha descritto le difficoltà incontrate negli ultimi due mesi, descrivendole come un “dramma” per l’azienda e i suoi clienti. L’azienda ha espresso delusione per come sia stata rappresentata da Striscia La Notizia.
Nel cuore dell’accusa contro Vodafone, Rabona Mobile sottolinea la violazione di un contratto di cui aveva già pagato 18 milioni di euro e che prevedeva condizioni tecniche migliori per i propri clienti. L’azienda afferma che, nonostante avesse informato l’AGCOM (l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) della pressione indebita, Vodafone e il suo braccio operativo, l’aggregatore Plintron, hanno continuato a minacciare, ed infine ad attuare, il distacco dei servizi.
Inoltre, Rabona sostiene di aver scoperto che qualcuno all’interno dell’AGCOM ha avuto interazioni informali con Plintron. Rabona afferma che, grazie a questo sostegno, Plintron ha portato avanti il distacco unilaterale voluto da Vodafone, nonostante Rabona avesse offerto 1,5 milioni di euro per garantire un’uscita ordinata che rispettasse i diritti dei suoi clienti.
L’azienda ha promesso di continuare a combattere per i suoi clienti, i suoi dealers e la sua reputazione, ringraziando tutti coloro che hanno scelto Rabona. Qui sotto riportiamo, per dovere di trasparenza, l’intera lettera che Rabona Mobile ha pubblicato sulla propria pagina ufficiale:
Gentili Clienti, spettabili Associazioni dei Consumatori,
mai avremmo voluto vivere il dramma di questo comunicato e tantomeno farVi patire i disagi degli ultimi due mesi, nei quali, soffrendo e lottando, abbiamo continuato a batterci, anche per Voi, subendo ogni forma di ingiustizia e dileggio.
Lo abbiamo fatto in silenzio non per mancanza di rispetto nei Vostri confronti ma per l‘enorme fiducia che avevamo e continuiamo ad avere nelle istituzioni.
A denti stretti, abbiamo rispettato la consegna del silenzio anche di fronte a una trasmissione televisiva che ci ha dipinto come omertosi.
Oggi, purtroppo, siamo costretti a prendere atto che affidarsi esclusivamente alle istituzioni e confidare nella buona fede delle controparti, in una trattativa in cui la posta viene alzata minuto dopo minuto, non paga. Per questo, siamo qui per raccontare e dimostrare a chiunque abbia voglia di ascoltarci la verità.
Siamo colpevoli di essere una piccola azienda che è cresciuta senza patrocinio, formata da persone che pretendono di difendere i propri diritti e quelli dei loro clienti. Purtroppo, non tutti tollerano questo modo di operare: quando abbiamo rivendicato l’adempimento di un contratto, in esecuzione del quale avevamo già pagato 18 milioni di euro, condizioni tecniche migliori per i nostri clienti e rispetto delle norme regolamentari, Vodafone ha minacciato – come è solita fare – il distacco. Avendo informato l’Autorità dell’indebita pressione, ci siamo illusi che Vodafone e il suo braccio operativo, l’aggregatore Plintron, rispettassero le direttive impartite o che, comunque, l’AGCOM vigilasse sul loro rispetto. Quando, però, Plintron ha cominciato a mettere in atto il cronoprogramma di distacco unilaterale voluto da Vodafone, mentre questa si adoperava nel trattare le nostre rinunce, abbiamo appreso che qualcuno all’interno dell’Autorità ha avuto informale interazioni con l’aggregatore che, forte del sostegno che afferma di aver ricevuto, ieri ha spento anche la voce dei nostri clienti. E tanto, nonostante avessimo anche offerto 1.500.000 euro solo per consentire un’uscita ordinata nel rispetto dei diritti acquisiti dai nostri clienti.
Naturalmente, quanto esposto è oggetto di giudizi intrapresi innanzi all’Autorità Giudiziaria.
Tuttavia, riteniamo doveroso rompere il muro del silenzio e, perciò, invitiamo tutti gli utenti e le Associazioni dei Consumatori che si sono interessate della vicenda a contattare la nostra società per confrontarci e, eventualmente, sin da lunedì, visionare la documentazione ostensibile che dimostra che ciò diciamo è la pura verità.
Promettiamo che continueremo a batterci sempre per i nostri clienti, i nostri dealers, la nostra reputazione.
Ringraziamo tutti coloro che ci hanno onorati avendoci scelto!
Vi aspettiamo…per la verità.