POSTEPAY: in queste tabaccherie non puoi più ricaricarla | Occhio a questo simbolo

Non puoi più fare la ricarica Postepay in tabaccheria

Tabaccheria, scritta in Italia (pexels) upgonews.it

Attenzione: da ora in poi dovrai rinunciare alla tua routine per caricare la postepay. Leggi come fare subito.

Le tabaccherie sono da sempre un punto di riferimento per le comunità italiane. La loro origine risale al XVI secolo, quando il tabacco iniziò a diffondersi in Europa come bene di consumo. Con il tempo, però, hanno ampliato la loro offerta, diventando dei veri e propri mini empori.

Sigarette, gratta e vinci, marche da bollo, giornali e riviste: chi ci entra sa di trovare di tutto un po’. Durante la pandemia da Covid-19, quando molti negozi erano chiusi, le tabaccherie hanno continuato a restare operative, considerate attività essenziali.

In quei mesi difficili, rappresentavano per molti anche un’occasione per scambiare una parola e mantenere un contatto con il mondo esterno, nel rispetto delle regole di distanziamento. Insomma, una vera e propria istituzione italiana che sembra non conoscere crisi.

Ma quanto guadagna una tabaccheria?

I guadagni di una tabaccheria variano molto in base a diversi fattori: posizione, servizi offerti e afflusso di clienti. In media, una ben avviata può generare un fatturato annuo che oscilla tra i 150.000 e i 300.000 euro, con margini di profitto che si aggirano intorno al 10-20%.

Le sigarette, nonostante siano tra i prodotti più venduti, non portano grandi guadagni per via delle accise elevate. Il vero profitto arriva da servizi aggiuntivi come le ricariche telefoniche, il pagamento delle bollette e la vendita di gratta e vinci. A dispetto di ciò che possa sembrare, è un lavoro impegnativo, con orari lunghi e margini di guadagno altalenanti.

Non puoi più fare la ricarica Postepay in tabaccheria
Tabaccheria italiana (pexels) upgonews.it

Postepay: in tabaccheria mai più

Novità in vista per chi utilizza la Postepay per le ricariche in tabaccheria. Da qualche tempo, non tutte le tabaccherie possono effettuare questo servizio, a meno che non siano abilitate e identificate con un apposito simbolo di localizzazione. Tuttavia, questo vale se possiedi una Postepay PUNTOLIS: puoi effettuare ricariche in contanti, sia tu che un terzo, per importi da 1 euro fino a un massimo di 997,99 euro.

Per procedere, è necessario fornire il numero della carta da ricaricare, un documento di identità valido e la tessera sanitaria o documento equivalente con il codice fiscale. La Postepay PUNTOLIS, dotata di IBAN, offre funzionalità interessanti: accredito di stipendio o pensione, invio e ricezione di bonifici e la possibilità di domiciliare le utenze. Inoltre, consente pagamenti contactless fino a 50 euro senza PIN e aderisce al programma ScontiPoste, che permette di ottenere fino al 20% di cashback sugli acquisti.