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Tiscali, come funziona? La nostra recensione del gestore Tiscali

Che cosa è, cosa offre e come funziona Tiscali. Analizziamo punti di forza e punti deboli di un gestore ormai storico al quale, pur con qualche difficoltà finanziaria e societario, auguriamo per il prossimo futuro il meglio. Tiscali è la società simbolo della new economy italiana e oggi opera sia sul fisso che sul mobile dopo aver fortemente ridimensionato la propria presenza anche all’estero. Per la serie di post “Le Opinioni di UpGo.news” andiamo oggi a recensire Tiscali, il gestore made in Sardinia.

Nella nostra serie di articoli dedicati ai gestori e ai servizi scriviamo oggi di Tiscali, il gestore sardo che ha fatto la storia della rivoluzione digitale italiana.

Ecco, schematicamente qui riassunti, i temi che andremo a trattare all’interno di questa puntata delle Opinioni di UpGo.news:

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Lo storico logo di Tiscali, oggi non più utilizzato.

La storia di Tiscali

Nata nel lontano 1998, Tiscali rientra tra i provider italiani più famosi, dopo Telecom (ora TIM).

Una fama che negli anni d’oro in cui internet si stava largamente diffondendo in tutto il mondo, contribuì positivamente alla crescita di un gestore telefonico che decise di lanciarsi nella mischia proponendo una soluzione destinata a rivoluzionare il mercato italiano dell’epoca.

Questa soluzione portava il nome di Tiscali Free Net, il quale garantiva l’accesso a internet gratuitamente a tutti. Per l’epoca, ovvero il 1999, una simile presa di posizione del genere sul mercato generò una causa/effetto che spinse tutti gli altri provider ad abbondare i servizi di rete internet a pagamento, la cui tassa annuale era di circa 200 000 lire, quindi circa 100 Euro al cambio.

Dopo questo momento di grande svolta, Tiscali è stata protagonista di grandi successi in Italia nel corso di questi ultimi 20 anni.

Tuttavia come probabilmente avranno notato in molti, pare quasi che l’operatore abbia subito una parabola discendente in termini di popolarità con l’avvento di altri concorrenti che hanno saputo piazzarsi sul mercato facendo della propria necessità una virtù.

Con il lancio di pacchetti promozionali che comprendono servizi aggiuntivi legati non solo a internet e telefonia, ma anche all’ormai consolidatissima TV via internet.

Il secondo logo adottato da Tiscali.

Da un lato c’è Fastweb, punto di riferimento assoluto in Italia per quanto concerne la connessione in fibra, che si avvale di promozioni pensate per sfruttare i pacchetti SKY, e la parte mobile della rete; dall’altra troviamo TIM che da ormai diversi anni si sta rilanciando in maniera molto simile inglobando nelle proprie promozioni anche la sua neonata piattaforma streaming TIMVision.

Il punto di forza di Tiscali, che rappresenta attualmente anche il suo più grande tallone di Achille, è rappresentato dai costi estremamente accessibili delle sue promozioni. Parliamo di offerte che spesso partono da 19,99 Euro, supportate da una rosa di metodi di pagamento che comprendono la domiciliazione bancaria, ma anche via carta di credito.

L’accessibilità dei costi però nasconde anche un servizio di rete e assistenza che non eccellono sotto molti punti di vista. Situazione che ha spinto tantissimi clienti, nel corso degli anni, a recidere i propri abbonamenti, con l’abbondanza di lamentele tra social e forum.

Tanti elementi che nell’insieme formano un quadro della situazione, quella di Tiscali, non proprio ottimale, soprattutto se si guarda al rapporto con i propri clienti.

I prossimi anni potrebbero comportare un sensibile miglioramento, nell’ottica della recente parternship stipulata con Open Fiber per la diffusione in Italia dei servizi ultrabroadband in modalità Fiber To The Home (FTTH), la rete in fibra ottica che arriva direttamente nelle abitazioni e negli uffici e che Open Fiber sta realizzando sull’intero territorio nazionale.

Grazie alla partnership di Tiscali con Fastweb e Open Fiber, la copertura in fibra è oggi estesa a ben 271 città (dato di agosto 2019).

Tiscali Mobile. Il nuovo logo del gestore, attualmente in uso.

Ma mentre gli accordi prendono vita, è doveroso discutere dell’attuale situazione di Tiscali sul territorio Italiano.

Tiscali Fibra o Adsl?

Prima di iniziare a discutere in maniera approfondita delle offerte proposte dall’operatore telefonico, è doveroso introdurvi anche alle differenze che caratterizzano le connessioni in fibra e ADSL.

Tiscali nella sua storia ha anche creato un’ interessante app di messaggistica: Indoona. Progetto ormai abbandonato. Nell’immagine il logo di Tiscali Indoona

L’ADSL (Asymmetric Digital Subscriber Line) è una tecnologia che consente la trasmissione di dati per la connessione ad Internet utilizzando il doppino telefonico tradizionale.

Prima dell’avvento della fibra, l’ADSL è stato uno standard di eccellenza per tantissimi anni, merito della facilità dell’installazione nella propria abitazione, che non richiede lavori di alcun genere, ma semplicemente una linea telefonica a cui collegare il modem ADSL acquistato a parte oppure fornito in dotazione dal gestore.

La separazione tra il segnale vocale e quello dati viene effettuato tramite appositi filtri denominati “splitter” posizionati presso il domicilio dell’utenza e nella centrale telefonica. La parte a bassa frequenza del segnale, cioè la fonia, viene inviata rispettivamente ai telefoni e ai commutatori telefonici preesistenti, preservando il servizio telefonico; la parte in alta frequenza, cioè la parte dati, ai DSLAM o al modem/router a casa dell’utente.

Un altro vantaggio della tecnologia ADSL è la separazione delle bande dedicate al download e agli upload, a differenza ad esempio del collegamento mediante protocollo V.90 che essendo vicino al limite teorico di un canale telefonico non permette un sistema duplex alla massima velocità.

E proprio parlando di velocità, questa può cambiare radicalmente in base al tipo di promozione sottoscritta con il gestore. In media l’ADSL può raggiungere una copertura fino ai 20 Mega, e spesso i contratti con gli operatori telefonici inseriscono a livello verbale la possibilità di ottenere una copertura totale, mentre in altri frangenti vi sono contratti che assicurano una copertura fino a 10 Mega.

Più in generale comunque, la velocità di download e di upload degli ADSL varia comunque in maniera considerevole in base all’operatore con cui si sottoscrive il proprio piano tariffario. A questo sussistono anche altre variabili dovute ad un potenziale intasamento della rete, il tipo di modem in uso oppure, il tipo di PC, cellulari o console che si avvalgono della connessione.

Ma l’aspetto più importante da tenere in considerazione, soprattutto in fase contrattuale, è verificare la distanza tra l’abitazione e la centrale che trasmette il segnale di rete.

Da questo punto di vista, Tiscali soffre ancora oggi di problemi legati alla copertura sul territorio nazionale, con zone lontane (ma anche vicine) dai centri cittadini ancora non raggiunti dall’operatore telefonico. Sono infatti molteplici le segnalazioni di utenti, proprio tra social e non solo, a lamentare una copertura ancora scarsa in certe zone tra Nord e Sud già raggiunge dai concorrenti.

Come detto comunque, è una situazione in via di netto miglioramento grazie ai nuovi accordi con Open Fiber.

La fibra ottica è invece una tecnologia di trasmissione dati che utilizza, al posto del tradizionale doppino telefonico, i cavi in fibra, filamenti di materiali vetrosi o polimerici che permettono al segnale di propagarsi ad alta velocità.

Si tratta di una tecnologia che fino a qualche anno era molto ambita, ma oggi la sua applicazione è quasi riuscita a soppiantare le tradizionali ADSL, questo perché offre una velocità di connessione che consente di coprire notevoli distanze, alta velocità di trasmissione dati, un’elevata resistenza elettrica e una maggiore sicurezza e stabilità.

Data la sua enorme superiorità rispetto al modem ADSL tradizionali, la fibra viene ora più comunemente denominata banda ultra larga.

A sua volta però, la fibra si distingue in due tipologie: la FTTH oppure FTTC, due sigle che si rincorrono spesso nelle promozioni telefoniche su rete fissa degli operatori, e non fa eccezione anche TIM.

Esse servono a differenziare il tipo di velocità che l’operatore può concedere ai propri clienti, in base alla copertura raggiunta, e di conseguenza influenza anche i costi degli abbonamenti.

La fibra di tipo FTTH (Fiber to the Home) viene diffusa direttamente dall’armadio centrale fino ad arrivare all’abitazione del cliente. In questo modo la velocità di connessione garantita è molto alta e aderisce quasi sempre al costo e ai valori contrattuali riportati da Tim al momento della stipulazione dell’abbonamento.

Ovviamente maggiore è la velocità, superiori saranno anche i costi a cui si andrà incontro. Essendo una rete più dispendiosa è richiesto un investimento di tipo monetario superiore, per la gestione da parte dell’operatore, tutto questo farà si che la rete raggiunga l’abitazione dei clienti senza intoppi.

Nel caso di Tiscali, l’operatore nel 2016 ha stretto una partnership con Fastweb per proporre una connessione in Fibra Ottica Tiscali sfruttando la tecnologia FTTCab per consentire una navigazione ottimale senza limiti che dovrebbe garantire i 50 Mega in download e fino a 10 Mega in upload.

Accordo Fastweb – TIscali. I sardi rinunciano a torri e frequenze.

Anche qui ovviamente parliamo comunque di dati non sempre conformi alla realtà dei fatti, non tanto per la cattiva fede di chi opera proponendo queste offerte, quanto alla già citata copertura raggiunta dalla rete Tiscali, che offre velocità alterne, spesso anche in zone più vicine ai centri cittadini. Un dato effettivamente anomalo, ma come sempre cerchiamo di raccogliere le testimonianze di più utenti per confrontarle.

La fibra in FTTC (Fiber to the Cabinet) è sostanzialmente una mista rame che si avvale sempre di un modem alla stregua di una ADSL tradizionale. La connessione verso l’abitazione del cliente avviene invece sfruttando il consueto doppino di rame, e questo si riflette ovviamente in una velocità inferiore rispetto a quella diretta tra l’abitazione e la centrale, ma allo stato attuale rappresenta uno dei migliori compromessi per dare la possibilità ai clienti di sfruttare buona parte dei vantaggi di una connessione a banda ultra larga.

Come sempre in questi casi, ogni operatore lavora costantemente sul territorio con i principali comuni per cercare di allargare il più possibile il proprio raggio d’azione, e garantire di conseguenza una copertura adeguata per tutti.

Un procedimento che richiede, purtroppo, molto spesso tantissimo tempo, andando a discapito di coloro che devono spostarsi da un luogo all’altro, e magari non possono effettuare un trasferimento della linea verso la nuova abitazione.

Tiscali e la questione vincoli contrattuali

Un plauso da parte nostra a Tiscali per la gestione dei vincoli contrattuali, oggi con il gestore totalmente assenti. Una prova di trasparenza che chi segue abitualmente UpGo.news sa che ci piace molto.

Quindi è possibile passare a Tiscali senza doversi preoccupare di rimanere incastrati con il gestore, per 12 o 24 mesi (come troppo spesso accade con gli altri operatori).

Ricordiamo inoltre che Tiscali è praticamente l’unico gestore fisso a non aver mai praticato le furbe bollette a 28 giorni. Oggi la normativa le vieta per tutti i gestori ma va riconosciuto a Tiscali il merito di aver agito sempre con chiarezza nei confronti degli utenti.

Tiscali Mobile

Oltre all’erogazione di un servizio di rete fissa, ricordiamo inoltre che Tiscali opera, già dal 2009, anche nel mercato della telefonia mobile con il brand Tiscali Mobile, operatore ESP che si appoggia alla rete di TIM con il prefisso 370-1.

Cercheremo di dilungarci poco su questo ramo mobile di Tiscali, che in questo periodo si è ritrovato in uno scenario di grossi cambiamenti con l’arrivo di Iliad, e le offerte low cost proposte dai sempre più diffusi operatori virtuali. Rientrando in questa fascia, Tiscali Mobile si avvale comunque della copertura che TIM offre già con la propria rete sul territorio nazionale.

I costi forse sono tra i meno competitivi rapporti ai servizi offerti, se confrontati con Iliad (che sta cercando di costruirsi una propria rete proprietaria), ma anche con Kena Mobile e Ho. Mobile; giusto per citare i più famosi sulla scena al momento.

Negli anni moltissimi operatori virtuali sono passati alla formula “full” che di fatto rende tecnologicamente autonomi gli MVNO permettendo loro anche di emettere direttamente proprie sim card.

Nonostante questo sia un indubbio salto di qualità per le compagnie virtuali, Tiscali ha per il momento scelto di restare nella dimensione, sicuramente più limitante, dell’ESP. Una situazione che consegna a Tiscali meno prospettive di sviluppo nel mobile.

Il servizio clienti Tiscali non ci piace

Altro problema a monte, forse la vera grossa gatta da pelare con Tiscali, è senza dubbio il suo servizio clienti, tra i più problematici in circolazione per i tempi di attesa.

Il numero 130, che è riservato a tutti i clienti Tiscali, offre servizi di carattere commerciale, ma anche di assistenza tecnica. Il problema, evidente anche raggiungendo la pagina Facebook dell’operatore, sono i già citati tempi di attesa, che cronometro alla mano possono spesso superare abbondantemente anche i 10/15 minuti, oppure risultare sempre non disponibili.

La domanda è: ma il servizio clienti di Tiscali è sempre così sotto pressione? Oppure si pecca di efficienza? Anche perché capita con una certa frequenza che il servizio di assistenza presente su Facebook rimandi gli utenti al già citato numero 130, creando quindi una catena di ripetizioni che possono spazientire velocemente, soprattutto se in ballo ci sono guasti alla propria linea telefonica.

MyTiscali. L’area clienti

Nulla da dire invece sull’area clienti, da cui è possibile consultare la fatturazione, gli eventuali costi mensili e il metodo di pagamento. Da questo punto di vista Tiscali si allinea senza problemi a quanto già visto altrove, con una pagina completa di tutto il necessario per soddisfare le esigenze dei clienti.

Tiscali Conviene?

Giunti all’epilogo di questa lunga disamina, ci ritroviamo in quella posizione scomoda di dover consigliare o meno un gestore che, al netto delle sue promozioni di rete fissa dai costi super convenienti, nasconde delle “magagne” imputabili a tanti fattori diversi: un servizio clienti generalmente inefficiente, tempi lunghi di attesa per la risoluzione dei problemi,  e una copertura che ancora fatica a raggiungere dei comuni sparsi tra Nord e Sud, già coperti dalla concorrenza da diversi anni.

Allo stato attuale delle cose, le eccellenze che hanno caratterizzato l’operatore durante gli anni d’oro, sembrano completamente sparite per lasciare spazio ad una preparazione sul campo incapace di reggere il confronto con tutti gli altri.

In definitiva quindi? A Tiscali manca la voglia di allargarsi e crescere cercando la fedeltà dei consumatori, i quali trascorrono le loro giornate a lamentare la qualità di un servizio incapace di competere adeguatamente con il mercato della telefonia attuale.

Si spera che la nuova partnership stipulata con Open Fiber possa allargare in maniera considerevole un servizio di rete non sempre eccellente, anche nei punti nevralgici della città, che ancora patiscono una qualità scarsa del segnale, nonostante la fibra.

Tiscali resta un operatore che, con un po’ di sforzo ulteriore da parte dei soci, può ancora ritagliarsi uno spazio interessante nel panorama delle telecomunicazioni italiane. Dovrà trovare il modo di superare il gap del non possedere reti 5G, probabilmente rimanendo nell’agone dei virtuali.

Ma ovviamente, lo ricordiamo sempre, quelle espresse in questa recensione sono solamente le nostre opinioni su Tiscali. Del tutto soggettive. Per questo, speriamo di poter arricchire questo contenuto con la vostra opinione su Tiscali. Avete mai testato questo gestore? Siete clienti Tiscali? Come vi trovate?

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