OpenFiber nuovi comuni coperti. La fibra ottica arriva in tante località
La fibra ottica arriva anche in una serie di nuove città e piccoli comuni. Tanti nuovi cantieri all’opera per l’espansione dell’ultra-broadband italiana con l’obiettivo ambizioso di completare il progetto Italia 1 Giga, anche grazie alla linfa vitale data ai fondi del PNRR. Con il link qui sotto potete verificare la copertura, ad esempio di Aruba, che ad oggi è una dei provider di fibra ottiche più convenienti ma anche più estesi d’Italia.
Ma come mai la fibra ottica di Aruba cresce così velocemente? Oltre a un know-how tecnologico davvero molto importante, Aruba ha anche la capacità di portare la fibra ottica molto rapidamente in migliaia e migliaia di comuni italiani. Questo è possibile grazie ad un duplice accordo con i gestori wholesale italiani. Ad oggi, Aruba declina la propria offerta sia nella tecnologia top FTTH, ma anche in quella FTTC, meno smart, ma molto molto più estesa. Insomma, Aruba continua a funzionare in tutte le tecnologie e su più reti e questa flessibilità organizzativa le permette di portare l’offerta commerciale in tantissime parti d’Italia.
Nuove città coperte da OpenFiber
Tantissimi i nuovi comuni coperti dal wholesale Open Fiber. In attesa che si sblocchi l’affare rete TIM (tra qualche riga ne parliamo meglio) OpenFiber comunica che sono più di 100 i nuovi comuni coperti dalla rete super veloce in fibra ottica. Tra questi, citiamo alcuni dei più popolosi: Asti, Lagonegro, Pontida, Sutri, Viggiano, Soverato, Pantelleria, Ginosa.
Ovviamente anche OpenFiber è indirettamente coinvolta nella questione rete unica, ovvero la possibilità di un controllo congiunto OpenFiber più NetCo (la società della rete fissa che risulterebbe separata da Telecom Italia). E poco fa, sul tema scorporo, è intervenuto direttamente l’amministratore delegato di Tim, Pietro Labriola. Vediamo cosa ha detto…
Tim ormai vicinissima alla separazione della rete
Chiudiamo questo post con le dichiarazioni di oggi dell’AD di Tim Labriola (riportate da Il Sole 24 Ore) che si è detto molto favorevole allo scorporo della rete e quindi alla vendita del network rame e fibra di Telecom Italia. Secondo Labriola risulta sensato adottare il delayering anche in assenza di debito. Inoltre, definire ancora oggi Tim come operatore dominante risulterebbe anacronistico, poiché la quota di mercato della compagnia si aggira intorno al 20% in alcune città come Torino, Bologna e Genova.
Inoltre, sembra che il modello di operatore integrato verticalmente sia diventato obsoleto, in quanto non riesce ad adattarsi alle sfide attuali del mercato. Si ritiene che la separazione di infrastrutture e servizi sia la strada giusta per la creazione del valore. In tal senso, sembra che sia giunto il momento di adottare un modello di business coraggioso, basato sul delayering, che finora non è stato sperimentato.
Ora in chiusura vi lasciamo alla nostra breve video recensione su Virgin Fibra, la fibra solo FTTH venduta dal marchio internazionale Virgin. Sotto il video trovate il bottone per la verifica copertura con Virgin: