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Neuralink: passo avanti o salto nel buio?

In questo spazio, teniamo d’occhio da vicino le vicende che riguardano Elon Musk, dato che le sue azioni hanno ripercussioni inevitabili sulla nostra società. L’imprenditore visionario, noto per essere il “più ricco del mondo” e per le sue audaci imprese tecnologiche, a fine maggio ha ricevuto il via libera dalla Food and Drug Administration (FDA) per la sperimentazione umana del suo progetto Neuralink. Questa notizia ha suscitato un dibattito acceso tra gli entusiasti della tecnologia e coloro che nutrono preoccupazioni etiche e di sicurezza. Ecco alcune considerazioni.

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Cos’è Neuralink

Per chi sente parlare di Neuralink per la prima volta, spieghiamo brevemente di cosa si tratta. Neuralink è una realtà neurotecnologica fondata da Musk nel 2016, che mira a sviluppare un’interfaccia cervello-computer (BCI) impiantabile. Questo dispositivo, una volta inserito nel cervello, permetterebbe di trasmettere l’intenzione di movimento a un dispositivo connesso via Bluetooth, come uno smartphone, che decodifica i dati neurali e converte l’intenzione in azione. L’obiettivo finale di Neuralink è duplice: trattare i disturbi cerebrali e, eventualmente, fondere la coscienza umana con l’intelligenza artificiale.

Le preoccupazioni

Nonostante le promesse rivoluzionarie, Neuralink ha suscitato una serie di preoccupazioni. Prima di tutto, la mancanza di dati pubblicati che supportino le sue affermazioni. Inoltre, ci sono questioni relative alla sicurezza dei materiali utilizzati per la fabbricazione degli impianti, alla generazione di calore dai fili sottili dell’impianto e alla reazione immunitaria e alla formazione di tessuto cicatriziale intorno al cervello.

Al di là delle questioni tecniche, l’idea di fondere la coscienza umana con l’intelligenza artificiale ha sollevato anche preoccupazioni etiche. Lo stesso Musk ha espresso più volte alcune perplessità riguardo lo sviluppo e l’applicazione massiva dell’intelligenza artificiale, scagliandosi contro ChatGPT e Open AI, progetti che lui stesso ha finanziato inizialmente.

Il patron di Tesla e SpaceX ha poi difeso il progetto Neuralink sostenendo che lo scopo è esclusivamente medico, ma molti temono che questa tecnologia possa essere utilizzata, quasi come in una delle tante serie tv ambientate in un futuro distopico, per creare “trans-umani”, esseri potenziati dalla tecnologia. Questo perché, se la tutela della salute sarà la spinta principale per dei potenziamenti esterni, conoscendo la natura umana, a lungo andare le migliorie richieste non saranno legate al solo superamento di un handicap o alla cura di una malattia, ma alla semplice voglia di migliorare una performance fisica o mentale.

La concorrenza

Nonostante le controversie, Neuralink non è l’unica azienda che sta sviluppando tecnologie simili. Altre realtà, come Kernel, Synchron (questa finanziata da Bezos e Gates) e Paradromics, stanno lavorando su progetti simili, sebbene con approcci leggermente diversi. Questo dimostra che l’interesse per la neurotecnologia è in crescita, e che Neuralink è solo uno dei tanti attori in questo campo emergente.

Conclusioni

In conclusione, l’approvazione della FDA per la sperimentazione umana di Neuralink rappresenta sicuramente un passo importante nel campo della neurotecnologia. Tuttavia, sarà fondamentale che la sicurezza e l’efficacia del dispositivo siano accuratamente valutate prima di procedere con la sperimentazione su esseri umani. Inoltre, è necessario un dibattito pubblico approfondito sulle implicazioni etiche di queste tecnologie. Solo così potremo garantire che i progressi tecnologici siano veramente a beneficio dell’umanità.

Simone Pifferi: Simone Pifferi. Copywriter freelance, può scrivere su tutto ma le sue passioni riguardano la comunicazione, il web marketing, il settore telco e l'editoria. Dopo la formazione umanistica si appassiona alla SEO, al web design e allo sviluppo di siti web. Attualmente collabora come copywriter con diverse web agency e blog di settore. Simone Pifferi su Linkedin