Meloni taglia tutto: questi bonus restano ma con detrazioni ridotte | Dal 2025 cambia tutto
Giorgia Meloni ha preso una decisione drastica. Cosa cambia nei bonus 2025.
La legge di bilancio è uno degli strumenti principali con cui il governo pianifica le entrate e le spese dello Stato per l’anno successivo. Ogni anno, entro il 31 dicembre, questa legge deve essere approvata dal Parlamento per garantire che il Paese abbia una direzione chiara dal punto di vista economico e fiscale.
È qui che si stabiliscono le priorità politiche: dalle spese per la sanità e l’istruzione, fino agli incentivi economici per famiglie e imprese. In pratica, è il documento che stabilisce dove andranno a finire i soldi dei cittadini e come lo stato li recupererà attraverso tasse e imposte.
Per quanto riguarda il governo Meloni, la presidente del Consiglio ha più volte sottolineato l’importanza di una politica economica che promuova la crescita senza dimenticare il rigore di bilancio. Le sue idee rifletterebbero una visione di supporto alle famiglie e alle piccole imprese. Tuttavia, non mancano le critiche.
Crisi economica e precarietà
L’attuale crisi economica, aggravata da fattori globali come l’inflazione e il caro energia, sta mettendo a dura prova milioni di italiani. La precarietà è diventata una parola d’ordine per molti giovani che si trovano ad affrontare un mercato del lavoro incerto e poco remunerativo.
Secondo i dati più recenti, un numero crescente di lavoratori è impegnato in contratti a termine o in occupazioni part time che non garantiscono un futuro stabile. Questa situazione si riflette anche sui consumi, che sono in netto calo. Molte famiglie preferiscono risparmiare piuttosto che investire in beni o servizi, temendo ulteriori rincari.
Che succede ai bonus?
La Legge di Bilancio 2025 introduce cambiamenti non qualitativi, bensì quantitativi. Sebbene molti incentivi restino, si assisterà a una riduzione delle detrazioni fiscali: circa il 36% al netto dei passati 50 e 90%. I bonus interessati includono il Sismabonus, il Bonus Ristrutturazione e l’Ecobonus. Il tetto massimo delle spese detraibili è stato ridotto: per gli interventi al 50% si possono detrarre fino a 96.000 euro, mentre per quelli al 36% il limite scende a 48.000 euro.
Secondo i dati del Caf Acli, circa il 34% delle detrazioni scenderà al 36%. Questo cambiamento rifletterebbe, secondo gli esperti, una strategia del governo per contenere i costi pubblici, ma potrebbe avere l’effetto opposto: un calo nelle richieste di interventi edilizi. Ci sono però alcuni casi in cui è possibile usufruire della metà della detrazione, cioè riguardo l’immobile dichiarato come prima abitazione, a patto che il proprietario abbia lì residenza fissa. E tu che ne pensi?