Interstellar, la spiegazione semplice del finale del film

“Interstellar”, diretto da Christopher Nolan, è un film che ha affascinato e confuso molti. Con la sua trama intricata e le sue teorie scientifiche avanzate, il film ha generato un dibattito acceso su cosa significhi realmente il suo finale. Per quanto sia possibile, in questo articolo cercheremo di spiegare in modo semplice il finale di ‘Interstellar’, aggiungendo alcune delle nostre considerazioni. Attenzione: questo articolo contiene spoiler.

Contesto e ambientazione

Immaginate un futuro in cui la Terra è al collasso. Le risorse sono scarse, e l’umanità è tornata a un’agricoltura di sussistenza. In questo scenario cupo, incontriamo i nostri protagonisti: Cooper, un ex pilota e ingegnere, e sua figlia Murph, una giovane con una passione per la scienza. La missione? Trovare un nuovo pianeta abitabile per l’umanità.

Il viaggio spaziale

Cooper e la sua squadra attraversano un wormhole vicino a Saturno, una sorta di “scorciatoia” spaziale, per esplorare tre pianeti candidati. Ogni pianeta presenta le sue sfide, da enormi onde d’acqua a condizioni climatiche estreme. Il film è stato elogiato per la sua accuratezza scientifica, grazie alla consulenza dell’astrofisico Kip Thorne. Ma è il finale del film che ha davvero catturato l’immaginazione del pubblico.

Il finale

Arriviamo ora al cuore del mistero: il finale. Cooper si lascia cadere in un buco nero e si ritrova in un ambiente chiamato “tesseract” (italianizzato in tesseratto). Immaginate una biblioteca tridimensionale dove ogni libro è un momento nel tempo. Da qui, Cooper può vedere diversi momenti della vita di Murph e interagire con lei attraverso la gravità. Invia un messaggio a Murph, ormai adulta e scienziata, che le permette di risolvere un’equazione cruciale per il futuro dell’umanità.

Quindi, se pensate che sia Cooper il vero eroe del film, pensateci bene. In fin dei conti è Murph che decifra il messaggio di suo padre e risolve l’equazione che permette all’umanità di lasciare la Terra. Cooper è solo il messaggero; Murph è la chiave per il futuro.

Le teorie dietro al film

Oltre ai protagonisti e al finale, ciò che rende ‘Interstellar’ così affascinante sono le teorie scientifiche e filosofiche che lo sostengono. Il film gioca con alcune teorie come il Principio di Autoconsistenza di Novikov, che sostiene che non si possono cambiare gli eventi passati. Ma il film introduce anche l’idea che l’amore possa essere una sorta di “quinta dimensione”, una forza che trascende tempo e spazio. È un concetto romantico, certo, ma aggiunge un tocco umano a una storia altrimenti dominata dalla scienza.

Per quanto riguarda i fan, il finale ha generato una miriade di teorie e interpretazioni. Alcuni credono che gli “esseri superiori” siano in realtà futuri esseri umani avanzati, mentre altri pensano che potrebbero essere entità aliene. Il dibattito è aperto, e il film offre abbastanza spunti per alimentare discussioni infinite.

Considerazioni finali

Possiamo dire che “Interstellar” è un film che mescola scienza, filosofia e emozione in un cocktail esplosivo. Il suo finale, sebbene complesso, può essere compreso come un messaggio di speranza e un invito a guardare oltre le nostre limitazioni, sia scientifiche che umane. Certo, la pellicola di Nolan ci lascia con alcune domande senza risposta. 

Chi sono veramente gli “esseri superiori”? L’amore può davvero essere considerato una “quinta dimensione”? Queste domande, e molte altre, rendono “Interstellar” un film che merita di essere visto e rivisto (come quasi tutti gli altri film di Nolan). 

Con questo articolo, speriamo di aver reso un po’ più chiaro il finale di “Interstellar”. Fateci sapere cosa ne pensate e qual’è la vostra personale interpretazione del finale del film.