Iliad torna sul tema dello spegnimento notturno della rete
Chi ci segue da qualche tempo sa bene quanto apprezziamo Iliad. Ci piace la sua politica, il suo essere chiaro e trasparente, le sue tariffe semplici e valide per tutti, l’assenza di rimodulazioni e la sua attenzione per il cliente. Insomma per noi Iliad sta facendo un bel lavoro. Certo sicuramente ha dei difetti (quale azienda non ne ha), ma, e questo è un dato di fatto, da quando è arrivato sul mercato italiano ha rimescolato le carte in tavola, costringendo gli altri operatori ad aggiustare il tiro.
In questo post non vogliamo occuparci di tariffe, giga, 5G o fibra, ma vogliamo spendere qualche parola su quanto Iliad stia facendo riguardo il risparmio e l’ottimizzazione energetica, prendendo spunto da un post che nelle scorse ore Iliad ha condiviso sulla propria pagina.
In questo particolare periodo storico stiamo tutti più attenti a quanto si consuma, e Iliad, dal canto suo, sta mettendo in atto una serie di azioni per ridurre il suo impatto energetico.
Prima fra tutti la decisione di spegnere alcune celle delle proprie antenne durante la notte, ma senza andare ad intaccare la qualità del servizio perché, nel caso in cui il traffico dovesse aumentare, le celle si attivano nuovamente.
Da quando siamo entrati nel periodo di “crisi energetica” Iliad ha deciso di spegnere le luci dei propri Store quando sono chiusi.
Anche la scelta di proporre solamente la fibra FTTH ha dei risvolti positivi sul fattore energetico. Infatti oltre ad essere quella più performante, la fibra FTTH è anche quella che consuma meno energia.
Infine, sempre riguardo la fibra, grazie alla tecnologia dell’Iliad Box, con l’app dedicata si può gestire da remoto la connessione Wi-Fi. Questo vuol dire che si può pianificare l’accensione e lo spegnimento per usarla solamente quando serve, evitando inutili sprechi di energia.
Insomma, la rivoluzione di Iliad prosegue e speriamo che i suoi comportamenti sensibilizzino anche gli altri gestori telefonici sulla questione del risparmio energetico, non solo per un fattore economico (che comunque male non fa), ma soprattutto per ridurre l’impatto ambientale che tutti questi servizi, e quindi le nostre abitudini, hanno sul nostro Pianeta.