Iliad. Da dove arrivano tutti questi timori per il 5G?

Quanta paura del 5G

Quanta paura del 5G

La battaglia al 5G prosegue su tutto il territorio nazionale e, tra proteste e fake news, Iliad si vede costretta a rinunciare all’installazione di diverse antenne, frenando bruscamente sul suo piano di copertura del 5G in tutto il Paese.

Già qualche giorno fa avevamo documentato casi di antenne 5G di Iliad bruciate per la paura che potessero favorire la diffusione del Coronavirus, e ora proseguono gli ostracismi, tanto che anche i comuni sono intervenuti.

DA NORD A SUD, ECCO DOVE SONO STATE BLOCCATE LE INSTALLAZIONI

Nel comune di Vedelago, in provincia di Treviso, Iliad ha deciso di presentare rinuncia formale all’installazione delle antenne dopo che, lo scorso dicembre, il Consiglio comunale aveva deliberato di vietare le sperimentazioni sul 5G in attesa di nuovi e più approfonditi studi.

Restando al nord, un altro stop arriva a Portogruaro, in Veneto, dove a seguito di numerose proteste dei cittadini, si è bloccata l’installazione di una seconda antenna che avrebbe dovuto essere posta nei pressi della stazione ferroviaria.

Stessa sorte per le antenne di Montebelluna e Pederobba, sempre in Veneto, dove i sindaci hanno emanato specifiche ordinanze per bloccare il 5G.

Piacenza, in Emilia Romagna, è intervenuta addirittura l’ARPAE pronunciando un parere sfavorevole all’installazione per motivi ambientali a cui ha fatto seguito l’ordinanza del sindaco che, ancora una volta, ha imposto lo stop.

Arrivano rifiuti anche a sud, dove sia a Siracusa che a Leonforte, in Sicilia, Iliad non ha potuto procedere alla realizzazione degli impianti 5G a seguito del divieto imposto dai comuni.

In totale, dall’inizio dell’anno a oggi, sono oltre 200 i comuni che in tutta la Penisola hanno vietato l’installazione delle nuove antenne 5G di Iliad, provocando un arresto nella diffusione di questa innovativa tecnologia.

Controcorrente il comune di Rimini dove, nella frazione di Viserba, gli abitanti si erano coalizzati contro la realizzazione dell’impianto Iliad lanciando addirittura una petizione su Change.org che ha raggiunto le 500 firme, ma il sindaco ha risposto che, a seguito dei rilievi dell’ARPAE, non c’era nessuna ragione che impedisse alla compagnia di procedere.

COS’È IL 5G E DOVE ARRIVANO TUTTI QUESTI TIMORI

Sin dall’inizio delle discussioni sullo sviluppo del 5G si sono registrati pareri molto controversi sull’influenza delle onde generate dalle antenne sulla salute di animali e persone.

Il 5G è una rete mobile di quinta generazione che permette sostanzialmente di annullare la differenza tra rete fissa e mobile grazie ad antenne radio – mobili che raggiungono una densità di segnale molto superiore a quella delle antenne attuali e sono internamente collegate con la fibra.

Il risultato è che dispositivi mobili ma anche elettrodomestici di ultima generazione e, in generale, tutto ciò che riguarda il campo dell’Internet of Things, operano a velocità molto superiori, si può dire addirittura in real time.

Questo non solo permetterà di tenere sotto controllo senza difficoltà una grande quantità di dispositivi personali, ma darà anche modo alle tecnologie delle Smart City di svilupparsi, rendendo più efficace la gestione dell’illuminazione, del traffico, dei rifiuti.

Proprio la densità delle onde emesse dalle antenne 5G è quella che genera i maggiori timori ma già nel marzo del 2019 in Italia, l’Istituto Superiore della Sanità, in una audizione alla Camera dei deputati, ha chiarito che in realtà, le antenne 5G sono ancora meno pericolose per la salute umana rispetto alle tecnologie attuali.

Anche secondo uno studio dell’ IT’IS (Foundation for Research on Information Technologies in Society di Zurigo, infatti, le onde a frequenza più bassa, 3G e 4G, sarebbero in grado di penetrare il tessuto umano fino a un centimetro e mezzo mentre le onde 5G si fermerebbero a circa 2 millimetri.

Per quanto riguarda le antenne 5G, dunque, è chiaro che sono molto meno pericolose dei cellulari che teniamo in tasca e vicino al corpo tutto il giorno.

Ma i timori sul 5G riguardano anche il Coronavirus: nelle scorse settimane, infatti, si sono diffuse fake news secondo le quali le onde 5G favorirebbero la diffusione del Covid-19. Queste voci, però, sono state prontamente smentite dalla scienza ufficiale.

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Aggiornamento 4 giugno ore 23.30: Intanto, sempre rimanendo in casa Iliad, continuano ad arrivarci segnalazioni sulla truffa ai danni di compagnia e clienti, riportata poche ore fa dai colleghi di 4Fan.it. Torneremo a scriverne probabilmente nelle prossime ore. Diversi clienti Iliad sono stati attirati da un finto concorso, nel quale si prometteva la vincita di un nuovo IPhone. Il concorso fake, faceva in pratica vincere tutti gli utenti, chiedendo però una piccola somma per la spedizione. Ovviamente Iliad è assolutamente estranea e parte lesa. E nelle prossime ore cercheremo di capire se il raggiro è stato definitivamente fermato dalle autorità.