Dopo settimane di lockdown ci si avvia un po’ tutti, anche se gradualmente, ad un ritorno, ad una sorta di normalità seppur una normalità non come la conoscevamo. E in questo clima di incertezza che perdurerà ancora a lungo, giungono notizie poco confortanti dal mondo della telefonia italiana sulle portabilità del numero.
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Settimane fa abbiamo più volte parlato di alcuni emendamenti, per fortuna poi non andati in porto, che erano stati presentati per mettere un blocco alle portabilità dei numeri telefonici, sia fissi che mobili.
Erano subito scattate le proteste e le polemiche da parte delle associazioni dei consumatori.
Stando però ai dati stilati dalla società Jeffries, in queste settimane di lockdown si è comunque registrato un sensibile calo nelle richieste di portabilità e questo senza che sia passato nessuno di quegli emendamenti. Voi pensate invece a cosa sarebbe accaduto se questo blocco fosse stato deciso da un emendamento politico.
In Spagna ad esempio, la politica ha di fatto bloccato le richieste di portabilità giustificate appunto come una misura di cautela e sicurezza, questo ha comportato che le richieste sono state pari a zero.
Va da se che in questo scenario restano avvantaggiati sempre i grandi operatori telefonici che spesso vedono perdere clienti a vantaggio di operatori virtuali e nel caso dell’Italia, a vantaggio di iliad che deve il grosso del suo successo proprio allo strumento della portabilità del numero.
Chi pensa a questi emendamenti dimentica o fa finta di dimenticare, che ormai la stragrande maggioranza delle richieste di portabilità del numero vengono fatte online dai siti web degli operatori telefonici in modalità sempre più semplici e veloci e in questo periodo in cui molti sono costretti a casa questo genere di servizio è davvero una benedizione.
Certo le consegne a domicilio delle sim card possono sicuramente subire dei rallentamenti rispetto al solito ma il tutto può essere fatto tranquillamente, ma ci possono essere anche casi in cui per alcuni motivi gli utenti sono costretti a recarsi fisicamente presso i rivenditori degli operatori telefonici e magari per timore e per restare a casa il più possibile rinunciano a cambiare operatore.
Veniamo quindi ai dati diffusi la scorsa settimana dalla società di ricerca Jeffries, che vedono in Italia durante il lockdown (il periodo esaminato è quello dal 16 marzo al 19 aprile 2020) il numero delle portabilità calato del 59%. Una percentuale molto alta.
Per quanto riguarda la citata situazione spagnola, stando a quanto riportato dal quotidiano economico La Información, nel mese di aprile tutti gli operatori mobili spagnoli hanno registrato un calo del 75% delle portabilità del numero e a pagarne le spese sono stati in particolare il Gruppo Másmóvil e DIGI Mobil, ovvero il quarto e il quinto operatore del paese e anche quelli con le offerte più convenienti sul mercato.
Passando da brutte notizie ad altre brutte notizie, anche in questi ultimi giorni iliad ha ricevuto dei rallentamenti forzati non tanto per il lockdown generalizzato ma sempre per la questione timori da 5G.
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Ci sono diversi comuni sparsi per l’Italia che proseguono senza sosta a mettere i bastoni tra le ruote a iliad, che ricordiamolo ancora una volta è l’operatore che soffre di più in queste situazioni dovendo creare da zero una sua rete proprietaria.
L’ultimo blocco in ordine di tempo arriva dal comune di Portogruaro in provincia di Venezia, dove è in corso uno scontro per l’installazione di un impianto 5G di iliad previsto nei pressi della locale stazione ferroviaria.
Si tratta in questo caso della seconda antenna del gestore in città, la prima verrà impiantata in una zona più periferica, ma in entrambe i casi, i residenti hanno protestato contro il sindaco.
Quando finirà tutto questo? Come sempre, aspettiamo la vostra opinione proprio qui sotto, nello spazio commenti di UpGo.news.