Iliad, il pelo nell’uovo del 5G. E la risposta di Iliad

Parliamoci chiaro; in questo momento tutti fanno le pulci a Iliad. Oggi è arrivata la non felice notizia di una mega multa da parte dell’Antritrust per quanto riguarda le condizioni opache relative all’offerta 5G del gestore. Una bella multona da 1,2 milioni di euro. Sotto accusa non sono i prezzi di Iliad, quanto le mancate informazioni riguardanti la copertura e i dispositivi con i quali è possibile effettivamente ricevere il segnale di quinta generazione. La segnalazione però arriva ancora una volta da un diretto competitor. Questa volta è TIM. Tutte le notizie aggiornate su Iliad sono sempre sulla community di 4Fan.it su Telegram, disponibile cliccando qui.

Ovvio che per i principali competitor di Iliad la vittoria di oggi non sia tanto la multa in sé quanto lo smacco e li danno dal punto di vista comunicativo. È palese che i vecchi gestori telefonici, abbiano tutto l’interesse a far sì che Iliad non appaia più come il gestore sinonimo di trasparenza e paladina dei consumatori italiani. Per questo è probabile che questa ulteriore denuncia, con conseguente multa, sia solo il l’inizio di un attacco che perdurerà nei prossimi mesi e che continuerà proprio sul fronte della comunicazione, ancora di più che sui prezzi.

Capiamoci bene, ciò non toglie che dal punto di vista dei messaggi pubblicitari e della loro trasparenza si può sempre fare di meglio e questo vale anche per Iliad. Quindi nessuno sconto alla severità espressa dall’Antritrust. Però è difficile non notare come il fatto contestato sia in realtà una prassi comune e anche abbastanza comprensibile per tutti i gestori telefonici.

L’Antitrust infatti ha multato Iliad per l’utilizzo della denominazione 5G senza specificare troppo che in effetti il 5G non è presente in tutta Italia e non è disponibile con tutte le tipologie di smartphone. Una condizione forse per noi esperti ed appassionati davvero ovvia. E allora viene da chiedersi la stessa cosa non valga per le pubblicità di Tim, Vodafone e WindTre. In quelle pubblicità si fa diretto riferimento alla lista completa di smartphone disponibili in quella tecnologia? Insomma, in questo caso ci pare di capire che se il gestore rispettasse la sensibilità dell’Antritrust, lo spot dovrebbe molto semplicemente durare circa un’ora, tanto il tempo per elencare tutti i dispositivi (peraltro in continuo aggiornamento) e tutte le località effettivamente coperte dal 5G (anche queste, aggiornate mensilmente).

Un pelo nell’uovo, di cui poco si sentiva la mancanza.

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Aggiornamento del 30/03/2022, ore 10.40

Per completezza d’informazione riportiamo anche la posizione di Iliad relativa alla multa di 1,2 milioni di euro:

“La sanzione che Agcm ha deciso di imporre a iliad riguarda la sola modalità con cui l’operatore fornisce le informazioni sulle aree territoriali coperte dal 5G e i device compatibili con questa tecnologia. Ci sembra una decisione ingiustificata, considerati lo spirito di collaborazione sempre mostrato e le numerose soluzioni proposte da iliad in fase di confronto con Agcm, oltre che profondamente ingiusta, soprattutto tenendo conto del fatto che iliad agisce costantemente con grande attenzione verso gli utenti e comunica queste stesse informazioni in modo ben più trasparente rispetto a quanto facciano i competitor.”