È durato pochissimo ed è già finito all’interno dell’offerta, sempre più aggressiva, di Dazn. Il digitale terrestre darà addio al canale della Serie A, lanciato solo pochi mesi fa come grande novità della stagione televisiva sportiva. Ma cosa è successo?
Quando
Dal 1° luglio 2024, la Radio TV Serie A non sarà più accessibile tramite l’antenna di casa ma diventerà un’esclusiva DAZN.
La decisione di trasferire la Radio TV Serie A su DAZN non è casuale. È il risultato di una strategia ben ponderata che mira a trasformare il campionato in una vera e propria media company. Questo movimento è pensato per valorizzare i contenuti e avvicinare ancora di più i tifosi alle dinamiche del gioco. Come dichiarato anche da Luigi De Siervo, l’ingresso del canale Radio TV Serie A ha giocato un ruolo chiave nel recente accordo per i diritti della Serie A per le stagioni 2024/2029, consolidando la posizione di DAZN come partner strategico e piattaforma di riferimento per il calcio italiano.
Cosa significa per i tifosi
Per i tifosi, il cambiamento porta con sé una nuova modalità di fruizione dei contenuti sportivi. Mentre il servizio audio della Radio TV Serie A proseguirà sulle frequenze Dab, per godere dell’esperienza video sarà necessario sottoscrivere un abbonamento a DAZN. Questo significa che l’accesso alle immagini live e ai programmi esclusivi sarà riservato agli abbonati della piattaforma. Quindi, se da un lato si potrà accedere ai contenuti di Radio TV Serie A con maggiore flessibilità grazie allo streaming su vari dispositivi, dall’altro lato, per accedere a questi contenuti, i tifosi dovranno sottoscrivere almeno l’abbonamento Standard a DAZN.
DAZN: sempre di più protagonista del calcio italiano
Con questo passaggio, DAZN si conferma come la principale realtà per lo streaming del calcio italiano. La piattaforma, già nota per la trasmissione delle partite, si arricchisce così di un nuovo servizio che promette di tenere i tifosi incollati allo schermo con contenuti originali e di qualità.
Nonostante i costi per gli utenti, stiamo assistendo a un cambiamento graduale nel modo in cui i contenuti vengono distribuiti, con una crescente preferenza per i servizi OTT. Vedremo se a breve anche altre realtà opteranno per la trasmissione solo via internet, escludendo quindi antenne o satelliti.