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I limiti di Twitter per gli utenti che non pagano

Elon Musk, tra le sue molteplici attività anche proprietario di Twitter, ha imposto una limitazione sul numero di tweet visibili per ciascun utente, scatenando un’ondata di reazioni tra i frequentatori della piattaforma.

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I motivi del limite

Musk ha annunciato che gli utenti verificati potranno vedere fino a 6.000 tweet al giorno, mentre per quelli non verificati il limite sarà di 600, e per i nuovi utenti non verificati solamente 300. Questi limiti, descritti come temporanei, sono stati imposti per contrastare “livelli estremi di scraping dei dati e di manipolazione del sistema”, secondo quanto affermato da Musk. Tuttavia, non ha fornito dettagli su chi stesse effettuando lo scraping dei dati su Twitter, né su quanto tempo fosse persistito il problema.

La decisione ha suscitato numerose critiche, soprattutto per il modo in cui è stata comunicata. Musk, noto per il suo stile comunicativo sarcastico e le sue frecciatine sui social media, ha annunciato il cambiamento in maniera piuttosto brusca, suscitando confusione e disappunto tra gli utenti.

Uno dei tweet più controversi è stato quello del 2 luglio, in cui il miliardario ha espresso l’idea che bisogna svegliarsi da “questa trance profonda, allontanarsi dal proprio telefono per vedere i propri amici e la propria famiglia“. Sebbene sia un messaggio positivo, in questo contesto appare fuori luogo.

Inoltre, molti hanno interpretato la mossa di Musk come un tentativo di monetizzare la piattaforma, introducendo un pagamento per l’uso delle API di Twitter, che permettono ad altri sviluppatori di software di interagire con la piattaforma del social network. Tuttavia, limitare la visualizzazione dei post potrebbe scoraggiare gli inserzionisti, consapevoli che a un certo punto le loro inserzioni potrebbero non essere più visibili all’utente che ha raggiunto il limite di post consultabili in un giorno.

Intanto, in casa Meta…

Nel frattempo, Meta, la società di Mark Zuckerberg, si appresta a lanciare la sua applicazione in stile Twitter, chiamata Threads. L’icona dell’app è già apparsa sul Play Store di Google, ma l’applicazione non è ancora disponibile al download. Threads, descritta come un social network simile a Twitter che permette di condividere post brevi e interagire con gli altri utenti, si propone come una diretta sfida a Twitter e alle recenti decisioni di Musk.

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Altro che combattimenti in gabbia stile MMA, la sfida tra Musk e Zuckerberg si giocherà su questo terreno. Entrambi mirano a conquistare gli utenti con le loro piattaforme, ma le loro strategie si presentano molto diverse. Mentre Musk sembra puntare su limitazioni e restrizioni, Zuckerberg sta cercando di espandere la sua offerta con una nuova applicazione. Solo il tempo dirà quale delle due strategie risulterà vincente.

Simone Pifferi: Simone Pifferi. Copywriter freelance, può scrivere su tutto ma le sue passioni riguardano la comunicazione, il web marketing, il settore telco e l'editoria. Dopo la formazione umanistica si appassiona alla SEO, al web design e allo sviluppo di siti web. Attualmente collabora come copywriter con diverse web agency e blog di settore. Simone Pifferi su Linkedin