Flop Città 30: il nuovo limite di velocità non ‘ripaga’ | In questa città zero controlli

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Auto in corsa noncurante dei limiti di velocità (pexels upgonews.it

Incredibile ma vero: qui tutti se ne fregano delle regole e nessuno che controlli, ormai. Che fare adesso?

Il nuovo Codice della Strada, voluto e approvato con la regia di Matteo Salvini, ha portato una ventata di cambiamenti che promettono di rivoluzionare il modo in cui ci muoviamo sulle strade italiane. Tra le novità, spiccano pene più severe per chi guida sotto l’effetto di alcol e droga, ma non solo.

Ci sarebbero anche maggiori tutele per i pedoni e una revisione dei limiti di velocità su strade extraurbane e autostrade. Salvini ha puntato il dito contro le “strade killer” e ha annunciato tolleranza zero per i trasgressori, con l’obiettivo dichiarato di rendere il traffico più sicuro per tutti.

Ma non sono mancate le polemiche, soprattutto su alcuni provvedimenti che molti ritengono restrittivi o difficili da applicare. Ad esempio, l’obbligo di utilizzare il casco per chiunque guidi un monopattino ha sollevato più di un sopracciglio, con un incremento delle multe, viste da alcuni come un tentativo di fare cassa.

Anche i medicinali nel mirino?

Non tutti hanno preso bene le nuove norme del Codice della Strada. Tra le disposizioni più controverse c’è quella che prevede sanzioni per chi guida dopo aver assunto farmaci che possono compromettere le capacità motorie o cognitive. Questo ha acceso il dibattito.

Il motivo? Molti medicinali di uso comune, come antistaminici o antidolorifici, potrebbero rientrare nella categoria. Le critiche sostengono che queste regole sembrino più un paradosso che una misura di sicurezza, considerando che è difficile distinguere tra chi assume farmaci per necessità e chi abusa di sostanze. Inoltre, l’assenza di criteri chiari su come verificare l’effettivo impatto di certi farmaci lascia spazio a interpretazioni discutibili.

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Persona in scooter (pexels) upgonews.it

Città 30, che flop

L’anno scorso Bologna ha introdotto “Città 30”, un provvedimento che ha esteso il limite di velocità di 30 km orari a gran parte delle strade urbane. L’iniziativa, pensata per ridurre incidenti e migliorare la qualità della vita, ha avuto un’accoglienza tutt’altro che unanime. Tra cantieri infiniti e pochi controlli, il ritmo di vita si è rallentato drasticamente. I dati ufficiali parlano chiaro: nei primi sei mesi sono state elevate solo 87 multe per superamento del limite, un numero che ha fatto discutere sull’effettiva efficacia del provvedimento.

Per quanto riguarda la sicurezza stradale infatti, l’opinione pubblica resta divisa. Alcuni sostengono che gli incidenti siano calati, ma i dati ufficiali mancano ancora, gli ultimi risalgono all’anno scorso, lasciando spazio a speculazioni e polemiche. Al momento, il bilancio di “Città 30” resta perciò in sospeso, tra chi lo vede come un fallimento e chi spera che i prossimi dati possano finalmente fare chiarezza. Per la totale mancanza di dati, molti l’hanno chiamata “Città fantasma”.