Firmi un contratto a tempo indeterminato ma hai pochi giorni di tempo | Questa è la data entro la quale darsi una mossa
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I giovani di oggi si trovano a navigare un mondo del lavoro sempre più incerto, dove la parola precarietà è ormai una costante. L’idea di avere un contratto stabile sembra un sogno lontano e il futuro è spesso un’incognita. Questo però non ha fermato tante figure affermate che, durante la pandemia, hanno lanciato giudizi sui giovani.
Questi sostenevano che i giovani non hanno voglia di lavorare o che preferiscono stare a casa. Ma la realtà è ben diversa. Non si tratta di mancanza di motivazione, ma di rifiuto dello sfruttamento: perché accettare impieghi sottopagati o senza garanzie?
I giovani, infatti, soprattutto coloro che appartengono alla generazione Z, hanno desideri, ambizioni e soprattutto la volontà di costruire qualcosa, ma pretendono anche condizioni eque. È questa la vera questione che si cela dietro la presunta mancanza di voglia di fare che viene loro imputata.
Il mito della gavetta
La gavetta è sempre stata considerata un passaggio fondamentale per costruirsi una carriera. Nato come concetto che rappresenta l’idea di imparare dal basso, il termine si riferiva originariamente al percorso che molti giovani dovevano compiere per affermarsi in ambito militare. Spesso iniziavano con mansioni umili per acquisire esperienza.
Con il tempo, però, la gavetta è diventata qualcosa di diverso. Oggi si chiede spesso ai giovani di “fare la gavetta” senza le stesse garanzie di un tempo, con lavori precari e mal pagati. Il valore della gavetta resta, ma molti pensano che dovrebbe essere un’opportunità di crescita, non una scusa per mantenere i lavoratori in posizioni instabili.
L’opportunità della vita
Nonostante il quadro precario, c’è una buona notizia per chi cerca un lavoro stabile. La regione Lombardia ha aperto un maxi concorso per 40 posti di lavoro in diversi settori, ma il problema è la scadenza per partecipare. Il giorno è il 14 novembre e la candidatura può essere inviata online sul portale INPA, utilizzando SPID, CIE o CNS.
I ruoli offerti sono ben distinti e si rivolgono a profili specifici: 16 istruttori giuridico-amministrativi, per chi ha un diploma di scuola superiore in qualsiasi indirizzo; 16 istruttori tecnici, per chi ha un diploma in tale settore; 8 istruttori agricoli e forestali, per chi ha completato gli studi agrari. Le sedi presso cui i 40 meritevoli potranno accedere sono a Milano, Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Legnano, Lodi, Mantova, Monza, Pavia, Sondrio o Varese.