Open Fiber, nuovi comuni coperti dalla fibra. Update del 4 aprile
Oggi 4 aprile 2023 nuovo aggiornamento qui su UpGo con un nuovo elenco di comuni coperti dalla fibra ottica di tipo FTTH. Come sapete qui su UpGo vi riportiamo in maniera periodica i nuovi comuni italiani coperti dalla fibra ottica “pura”. Se volete ricevere questi aggiornamenti in maniera puntuale iscrivetevi al nostro Canale Telegram. L’ambizioso progetto di Open Fiber procede senza sosta per estendere la rete di banda ultralarga (BUL) anche nelle aree meno densamente popolate, note anche come aree bianche.
La società, di cui Cassa Depositi e Prestiti è azionista, si occupa di attuare i bandi del Pnrr al fine di raggiungere gli obiettivi del Piano Italia 1 Giga e sta rapidamente ampliando la copertura dei cosiddetti PCN (Punti di Consegna Neutro). Prima di darvi la lista dei comuni, ordinati per popolazione, vi ricordiamo che proseguono ad aprile 2023 le offerte di Aruba Fibra e Virgin Fibra. Potete controllare la disponibilità dei due operatori con i due banner qui sotto:
Lista nuovi comuni coperti dalla fibra ottica:
Ecco i nuovi comuni coperti dalla fibra ottica “pura” di tipo FTTH con l’indicazione del numero di abitanti:
- Concorezzo (Monza e della Brianza) – circa 22.000 abitanti
- Voghera (Pavia) – circa 19.000 abitanti
- Selargius (Cagliari) – circa 15.000 abitanti
- Cellino San Marco (Brindisi) – circa 12.000 abitanti
- Montechiarugolo (Parma) – circa 10.000 abitanti
- Torre Santa Susanna (Brindisi) – circa 9.000 abitanti
- Giano dell’Umbria (Perugia) – circa 7.000 abitanti
- Bitetto (Bari) – circa 6.000 abitanti
- Bellano (Lecco) – circa 6.000 abitanti
- Pizzighettone (Cremona) – circa 6.000 abitanti
- Pedavena (Belluno) – circa 5.000 abitanti
- Mattinata (Foggia) – circa 5.000 abitanti
- Alezio (Lecce) – circa 5.000 abitanti
- Mombercelli (Asti) – circa 4.000 abitanti
- Soleto (Lecce) – circa 4.000 abitanti
- Castelsaraceno (Potenza) – circa 3.000 abitanti
Open Fiber, cambio di rotta
Da poche ore è iniziata a circolare sul web la notizia che la presidente di Open Fiber, Barbara Marinali, a breve lascerà il suo incarico come guida dell’operatore wholesale della fibra ottica. Da quanto dichiarato Marinali abbandonerà la sua attuale posizione per assumere la presidenza di Acea (l’incarico le è stato affidato a febbraio 2023), la multiutility controllata dal Comune di Roma.
Secondo il comunicato rilasciato, la decisione della presidente è stata presa “in ragione degli accresciuti impegni” derivanti dal suo nuovo incarico nella società quotata controllata dal Campidoglio e dall’impossibilità di dedicare la necessaria attenzione “all’importante progetto di digitalizzazione del Paese che Open Fiber sta realizzando”.
Sempre stando a quanto riportato, per garantire un’ordinata transizione le dimissioni da tutte le cariche ricoperte da Marinali entreranno in vigore solo dopo la nomina di un nuovo componente del Cda di Open Fiber (al momento non è chiaro chi prenderà il suo posto).
Strane coincidenze
Fin qui nulla di troppo strano, ma la cosa curiosa è che questa decisione è stata presa con un tempismo veramente particolare, ovvero in concomitanza con alcune dichiarazioni rilasciate dal ministro Raffaele Fitto (ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il PNRR) proprio in questi giorni.
Sembra infatti che abbia ammesso che sarà “matematicamente impossibile” realizzare diversi progetti previsti proprio dal PNRR entro il 2026, con la conseguente perdita dei fondi da parte dell’Unione Europea.
Ovviamente non sono stati indicati quali progetti, ma la data 2026 per chi segue il settore delle telecomunicazioni come noi dice molto. Sarebbe proprio quello infatti il termine fissato per la totale copertura del Paese con la banda ultralarga. Se questo obiettivo non sarà raggiunto, assieme alla conclusione di tanti altri progetti, non si avrà l’accesso agli ulteriori fondi stanziati.
Come abbiamo detto non sembra esserci nessun collegamento fra gli accaduti, però la cosa un po’ fa pensare. Ovviamente noi speriamo di sbagliarci e che il piano Italia a 1 Gigabit sarà completo entro i termini previsti, soprattutto per dare a tutti la possibilità di accedere ad internet ad alta velocità. Oggigiorno è impensabile che ancora moltissime zone d’Italia siano legate alla vecchia ADSL (quando c’è). La digitalizzazione del Paese è fondamentale per restare al passo con i tempi e superare una volta per tutte il digital divide.
Fateci sapere cosa ne pensate nel box qui sotto. Secondo voi le cose sono collegate? La presidente ha fiutato una brutta situazione ed ha effettuato marcia indietro, oppure si tratta solo di una coincidenza? Secondo voi entro il 2026 tutta Italia sarà finalmente coperta dalla banda ultralarga? Aspettiamo i vostri commenti.