Fastweb, Iliad, Sky, Vodafone e Wind3 hanno scritto al Governo

Una lettera molto decisa, firmata insieme da Iliad, Fastweb, Sky, Vodafone e WindTre, per evidenziare la crescente preoccupazione per le dinamiche competitive nel settore a seguito della prevista vendita della rete di Tim. In una lettera indirizzata a figure chiave del governo italiano, tra cui il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il ministro delle Imprese e Made in Italy Adolfo Urso, e alla presidenza del Consiglio dei ministri, i CEO in Italia di Fastweb, Iliad, Sky, Vodafone e Wind Tre hanno espresso il timore che lo spin-off possa peggiorare le condizioni per la libera concorrenza. Vuoi restare aggiornato sulla telefonia? Segui su Telegram e WhatsApp la community di Mondo Telco. Trovi qui tutti i nostri canali.

Secondo quanto riportato da Reuters, la lettera evidenzia specifiche preoccupazioni riguardo la futura struttura di Tim post-spin-off, che vedrà la divisione dell’azienda in due entità separate: NetCo, che gestirà l’infrastruttura di rete, e ServCo, che si occuperà della fornitura di servizi. Il timore esposto dai concorrenti di Tim è che, nonostante la separazione, persista una “forte interdipendenza verticale” tra le due realtà, favorendo di fatto la seconda a discapito della concorrenza.

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Con due società separate Tim potrebbe impedire la concorrenza

La questione al centro delle preoccupazioni riguarda il modo in cui tale interdipendenza potrebbe influenzare il mercato delle telecomunicazioni in Italia, potenzialmente rafforzando la posizione di Tim sul mercato a scapito degli altri operatori. La lettera chiede quindi al governo di intervenire per assicurare che la separazione sia gestita in modo da garantire una reale equità concorrenziale, evitando di perpetuare le distorsioni esistenti.

La lettera sottolinea un punto cruciale: la necessità di un’attenta valutazione delle modalità di separazione di Tim, evidenziando l’importanza che tale processo sia condotto in modo da non soltanto rispettare le promesse fatte agli investitori, come Kkr, ma anche per salvaguardare la concorrenza e gli interessi dei consumatori.

Noi di UpGo.news seguiamo con attenzione questo sviluppo, considerando che l’esito di questa situazione potrebbe avere impatti significativi sul panorama delle telecomunicazioni in Italia. La questione solleva interrogativi importanti sulla regolamentazione del settore e sul ruolo del governo nel preservare un ambiente competitivo sano, in cui nuove tecnologie e servizi possano prosperare senza essere ostacolati da dinamiche monopolistiche o oligopolistiche.

La risposta del governo a questa richiesta sarà determinante per il futuro del settore delle telecomunicazioni in Italia. Una gestione oculata della separazione di Tim potrebbe non solo assicurare un mercato più equo e competitivo ma anche stimolare ulteriori investimenti in infrastrutture cruciali come fibra e rete 5G, elemento chiave per lo sviluppo tecnologico e economico del paese.