Torniamo a parlare di Pavel Durov, il fondatore della nota app di messaggistica istantanea che sembra aver trovato un nuovo passatempo, ossia quello di collezionare passaporti. E ne parliamo ancora una volta all’interno di UpGogram, il primo canale Telegram italiano dedicato esclusivamente a Telegram accessibile da https://t.me/upgogram
Ebbene sì perché da alcune fonti si è venuto a sapere che Pavel Durov ha ottenuto la cittadinanza degli Emirati Arabi Uniti. Siamo così a quattro cittadinanze per Durov che diventa contemporaneamente cittadino di Russia, Francia, Saint Kitts e Nevis (uno Stato dei Caraibi) e appunto gli Emirati.
Non è un mistero infatti quanto il fondatore di Telegram apprezzi questo Paese, considerandolo una vera e propria “mecca” per le aziende che si occupano di tecnologia.
Proprio per questo nel 2017 Durov ha inaugurato una sede di Telegram in uno dei grattacieli della zona economica franca di Dubai Media City, godendo dei numerosi vantaggi derivati dalla mancanza di tasse che caratterizza questa particolare area della città. Sarebbe questo il motivo principale che ha spinto Durov ha mettere le radici nello Stato con capitale Abu Dhabi.
Per quanto riguarda le altre cittadinanze ad agosto 2021 Durov ha ottenuto quella francese, ma le reali motivazioni dietro questa faccenda non sono ben chiare. Al 2013 invece risale l’ottenimento della cittadinanza di Saint Kitts e Nevis, un piccolissimo stato dei Caraibi in cui, lo ha detto lo stesso Durov, egli non ha mai messo piede. Sempre tramite una dichiarazione del miliardario l’ottenimento di questo passaporto si è rivelato più che conveniente perché gli permette di viaggiare nei Paesi dell’Unione Europea e nel Regno Unito senza bisogno di un visto.
Infine sappiamo bene come i rapporti fra Durov e la sua madrepatria non siano buoni, infatti una fonte vicina a Telegram evidenzia come il passaporto russo del ricco imprenditore sia scaduto già nel 2018. Da circa 8 anni non ha alcun legame con la Russia, non è più tornato, non detiene nessun bene, lo stesso Telegram non ha sedi o dipendenti sul territorio russo e lo stesso Durov ha dichiarato ai media che non vuole essere definito “miliardario russo”.