Arrivano i GPTs di ChatGPT. Quella “s” in più cambia tutto perché moltiplica all’infinito la potenza di ChatGPT. Con i GPTs possiamo creare il nostro ChatGPT personale. Spiegargli cosa deve fare, come rispondere, quali fonti utilizzare. Insomma, possiamo programmare la nostra AI senza sapere niente di codice e programmazione. Può farlo chiunque. Andate subito qui sotto al link di YouTube per guardare tutto il mio nuovo video sui GPTs oppure, in alternativa, continuate la lettura del post.
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Si apre un mondo tutto nuovo per ChatGPT e per l’intelligenza artificiale di OpenAI. Nel post di oggi di UpGo, nel quale vi parlo dei GPTs, la grandissima e straordinaria novità, la nuova frontiera dell’IA targata OpenAI. Tutte le novità sono state presentate qualche ora fa da Sam Altman, il papà di OpenAI e di ChatGPT. Ormai OpenAI sale sul palco con l’orgoglio di essere praticamente una Big Tech che detta il calendario dell’innovazione. Un po’ spuntata dal nulla, OpenAI sembra in qualche modo condurre il gioco quando si parla di IA.
Mentre Google cerca forse un po’ in fretta e furia di far penetrare l’intelligenza artificiale all’interno del suo complicato ecosistema, per tutti arriva la novità dei GPTs, ovvero i Chat GPT, questa volta da pronunciare al plurale perché saranno diversi, saranno tanti e ognuno avrà il suo. Questa è la rivoluzione di OpenAI che è già arrivata sulle dashboard per chi ha l’abbonamento “plus”.
Cosa sono i GPTs?
Da oggi c’è la possibilità, in maniera super facile e senza una riga di codice, di addestrare la propria intelligenza artificiale fatta a proprio uso e consumo, quindi dandogli una serie di informazioni.
Praticamente, i nuovi GPTs sono, in sostanza, le nuove applicazioni di questo nuovo mondo ormai dominato dall’IA. Che cosa possiamo fargli fare? Beh, a questo punto c’è da dire che l’unico limite possibile è la nostra fantasia. Perché i GPTs possono, in sostanza, fare qualsiasi cosa, basterà insegnarglielo.
Ad esempio, una delle possibili applicazioni, ed è quella che forse mi interessa di più sperimentare, è dargli in pasto una serie di contenuti in modo da trasferire le mie conoscenze, più semplicemente le mie convinzioni. Ad esempio, quello che mi piacerebbe fare è fornirgli tutto, o quasi, questo mio blog, per far sì che possa analizzare e rispondere alle diverse domande sulla base di quella libreria di conoscenze, che è la mia personale conoscenza.
In questo modo, l’IA, a differenza del ChatGPT classico, non avrà un punto di vista assoluto, ma avrà il mio punto di vista. Lo ripeto, è una roba pazzesca, un primo passo verso un’ulteriore rivoluzione perché, proprio come le app che dicevo prima, i GPTs a breve saranno raccolti in uno store e addirittura sarà possibile insegnare delle cose al proprio GPTs e poi guadagnarci sopra. OpenAI ha infatti promesso dei programmi di revenue sharing, ovvero di condivisione dei guadagni, qualcuno utilizzerà il GPT che abbiamo cresciuto, allenato e addestrato noi.
Ci saranno sicuramente GPTs che daranno consigli in ambito marketing, ci saranno GPTs che distribuiranno informazioni enciclopediche, GPTs più abili nella matematica o maggiormente sviluppati nella parte creativa. Insomma, davvero, con questo passo quello che ha fatto OpenAI è moltiplicare all’infinito ChatGPT, personalizzandolo a misura di creatività umana. Quindi, a questo punto, l’unico limite, lo ripeto, è davvero la nostra fantasia. Nei prossimi video, ovviamente, tornerò su questi temi, come su i temi più in generale dell’innovazione nella vita quotidiana, e vi racconterò i miei primi passi col mio primo GPTs.