La popolarità e il decadimento: storia della cabina telefonica. Parlare delle cabine telefoniche nell’era del Wi-Fi, dell’internet illimitato e delle applicazioni come Skype o WhatsApp, senza dimenticarsi dei gadget hi-tech di vario genere, può sembrare alquanto strano. Ma noi, in fondo, siamo strani e in questo articolo andremo a raccontarvi le principali tappe della storia della cabina telefonica.
Dinnanzi alle sfide del futuro la vecchia-buona cabina telefonica sembra destinata a scomparire, anche se ha comunque un grandissimo fascino retrò in grado di attirare i semplici curiosi e gli appassionati della storia di questi oggetti.
Anche perché le cabine telefoniche hanno alle spalle una storia tanto profonda quanto particolare. La loro storia mette le radici nel lontano 1924: l’anno in cui venne installata la prima cabina telefonica, – rigorosamente rossa, – a Londra.
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Cabina Telefonica Inglese
Quando parliamo di cabina telefonica, non può che venirci in mente quella forse più rappresentativa e amata: la cabina telefonica inglese.
A seguito dell’introduzione delle cabine nel Regno Unito, evento che segnò una nuova tappa di progresso tecnologico nell’età moderna, le cabine hanno iniziato rapidamente a diffondersi non solo nei territori dell’industrializzata Inghilterra, ma anche negli stati satelliti. Per esempio, anche oggi non è affatto difficilissimo trovare una tipica cabina telefonica inglese nelle strade di Delhi, in India. Furono un vero “miracolo” per moltissime persone che non potevano permettersi un telefono fisso, visto che anche il modello vecchio e più semplice poteva costare davvero molto.
Nella loro storia le cabine telefoniche tipiche inglesi subirono numerosi cambi e tante evoluzioni. Cambiò non solo il design, la struttura, i colori, i materiali di realizzazione, ma anche la funzionalità. Già negli anni ’80 del XX secolo tali cabine erano diventate molto più ampie e spaziose. I telefoni di cui ci si poteva servire nella cabina erano più grandi, trasmettevano la voce meglio: come risultato si riusciva a conversare senza i soliti problemi.
Le cabine telefoniche iniziarono ad essere massicciamente installate nelle grandi e piccole città dell’Occidente, ma vi erano comunque dei luoghi in cui la loro concentrazione era ovviamente più strategica. Negli aeroporti, nelle stazioni ferroviarie o quelle degli autobus le cabine telefoniche erano parte essenziale dei servizi offerti.
Cabina Telefonica SIP
Un altro caratteristico passaggio nelle cabine telefoniche fu quello che riguardava il modo di digitare il numero. Per esempio, nell’Italia degli anni ’50 nel telefono delle cabine telefoniche non vi erano ancora i tasti numerici che ora conosciamo bene ma una “rotella” che serviva a selezionare la sequenza numerica. Si trattava di telefoni comunque ben funzionanti, che connettevano due utenti anche molto distanti senza molta difficoltà. Questo veniva considerato già un grande passaggio in avanti anche se la qualità del servizio offerto agli inizi delle cabine telefoniche lasciava a desiderare: molti disturbi, voce non sempre ben udibile, interruzioni e altri fastidi erano sempre all’ordine del giorno.
Le prime cabine telefoniche sono state installare in Italia (nelle più grandi città) nei lontani anni cinquanta, quasi 30 anni dopo l’installazione londinese. La prima cabina telefonica in Italia in venne installata il 10 febbraio del 1952, in Piazza San Babila a Milano. È curioso sapere che l’iniziativa dell’installazione non derivò dal Comune di Milano o da enti dello Stato, bensì dall’azienda concessionaria Stipel.
La prima cabina telefonica italiana era completamente realizzata in vetro e metallo. Includeva una struttura poderosa ed era abbastanza da poter ospitare anche due persone al contempo. Il successo di questa struttura fu immediato e la prima cabina telefonica italiana venne anche riconosciuta come una delle più sicure al mondo. Per questo venne ampiamente utilizzata anche negli anni successivi finché non si decise di ampliarla ulteriormente e modernizzarla.
La cosa portò una grande rivoluzione in Italia, in quanto prima i telefoni pubblici erano installati unicamente presso gli edifici che offrivano servizi al pubblico: poste, bar, edicole e così via. Inoltre, prima dell’arrivo della cabina telefonica in Italia era possibile trovare i telefoni pubblici nei punti specializzati chiamati Posti Telefoni Pubblici. Per servirsene si dovevano comunque utilizzare i gettoni: un classico confermatosi sul territorio del Bel Paese anche negli anni successivi.
Negli anni sessanta/settanta del XX secolo le cabine telefoniche italiane divennero un elemento immancabile delle città italiane. Basti pensare che solo nel 1971 in Italia vennero c’erano ben 2500 cabine e che alla fine degli anni settanta tale numero ammontava a 33000. Era l’epoca in cui le cabine telefoniche erano ormai largamente diffuse in tutte le città.
Bastava semplicemente fare una piccola passeggiata in una qualsiasi città italiana per trovare questo tipo di cabine.
Le carte telefoniche prepagate utilizzate dalle cabine telefoniche
Il 1976, invece, è l’anno in cui vennero usare le prime schede telefoniche prepagate. Al tempo era soltanto un esperimento che, però, ebbe un discreto successo tanto che negli anni successivi le schede aumentarono a dismisura. Oggigiorno, però, sono soltanto degli oggetti di collezionismo simili ai francobolli o alle banconote antiche.
Poco dopo sul mercato entrò un tipo di telefono che rimase in vigore dal 1982 al 1987. Si trattava del tradizionale modello della tipologia G+M e ancor oggi è uno dei più ricordati.
Nel corso del tempo le cabine telefoniche italiane hanno ospitato numerosi apparecchi telefonici. Tra i più importanti occorre ricordare il telefono con il combinatore a disco e il telefono a tastiera, come quelli Rotor in funzione nelle cabine telefoniche italiane dal lontano 1987. Oltre al Rotor fu installato anche un altro modello di telefono. Quest’ultimo era molto simile al Rotor per quanto riguarda il funzionamento, ma la sua storia è stata brevissima.
Successivamente, nel 1998 si decise d’installare un altro telefono. Così al classico Rotor venne affiancato anche un telefono pubblico chiamato semplice Tuo (il Tuo Telefono). Si trattava di un modello telefonico di colore completamente rosso, con una cornetta nera: era della tipologia Only Card e divenne un classico delle cabine telefoniche italiane. Senza dimenticarsi di altri modelli telefonici a moneta. Ne susseguirono diversi a partire dal 1998 e fino al 2002. Fu l’anno in cui entrò in circolazione il modello Digito che anche oggi si può trovare nelle pochissime cabine telefoniche rimaste attive.
Gli anni 2000 segnarono il netto declino dell’uso delle cabine telefoniche. I motivi di questa rapida diminuzione dell’utilizzo risiedeva nel costante progresso dei telefoni fissi e dei cellulari, che diventavano sempre più sofisticati e tecnologicamente avanzati.
Venne quasi completamente abbandonato l’utilizzo delle schede telefoniche che, nonostante la continua distribuzione di Telecom Italia, erano destinate a marcire sugli scaffali dei rivenditori specializzati. Trovare questo genere di schede telefoniche al giorno d’oggi è pressoché impossibile: la bassissima domanda ha praticamente eliminato l’offerta, che però è diventata un oggetto di collezionismo.
Sempre agli anni 2000 risale l’omologazione delle cabine telefoniche attive sia al sistema di pagamento con le monete sia a quello con la scheda. Il 31 dicembre del 2001, invece, è il giorno in cui venne prodotto l’ultimo gettone telefonico che si poteva utilizzare per chiamare da una cabina.
I telefoni pubblici, – e le cabine telefoniche annesse, – sono state considerate dalla Repubblica Italiana come non più strettamente necessari soltanto nel 2010. La decisione venne comunicata alla cittadinanza tramite una delibera dell’Agcom a sua volta pubblicata nella Gazzetta Ufficiale. Proprio alla fine del 2010 Telecom Italia decise di rimuovere tutte le cabine telefoniche presenti sul territorio dello Stato Italiano. Tuttavia l’intero processo venne considerato come molto lungo e difficile da svolgere, motivo per cui alla rimozione delle oltre 103.000 cabine presenti sul territorio dell’Italia nel 2011 (la rimozione doveva avvenire nell’arco di 4 anni e terminare nel 2015), Telecom preferì sostituire le cabine con quelle di nuova generazione.
Molte cabine vennero comunque rimosse (nel 2012 si stimava il numero delle cabine telefoniche sul suolo italiano in 97.376), mentre la maggior delle restanti venne modernizzata.
Ciononostante, il Governo Monti decise di continuare la rimozione di tutte le cabine telefoniche tranne quelle presenti negli ospedali, scuole, caserme, aeroporti, stazioni. Telecom Italia, dal canto suo, continuò a modernizzare le cabine telefoniche italiane mettendo a punto la “Cabina telefonica intelligente”. Quest’ultima venne ufficializzata e installata per la prima volta e in via del tutto sperimentale a Torino, il 2 aprile del 2012. Oltre a offrire la possibilità di effettuare la chiamata verso un qualsiasi numero mobile o fisso, questa cabina includeva anche l’accesso al web a un serie d’informazioni utili alla persona. Inoltre vi vennero incluse 4 colonne con le entrare elettriche necessarie alla ricarica di bici elettriche e scooter.
A tutto questo si sono aggiunte delle cabine telefoniche di tipo smart a cui sono state integrate anche le prese di rete RJ-45, utili per connettere il PC al web, una postazione telefax, una tastiera utile per l’invio degli SMS e persino un dispositivo progettato appositamente per le persone sorde. In quantità maggiore queste cabine telefoniche vennero posizionate negli aeroporti. Tutte le cabine telefoniche di tipo smart offrono al cliente la possibilità di connettersi all’internet in 3G o 4G, a seconda dei casi e delle esigenze.
I dati recenti, però, indicano che le cabine telefoniche di fatto non servono più. Gli smartphone attuali sono in grado di sostituire, in tutto e per tutto, anche le cabine telefoniche più intelligente e tecnologicamente evolute. Il traffico sulla rete della telefonia pubblica è quasi allo zero e si stima che entro il 2025 verrà annullato del tutto rendendo, quindi, la presenza delle cabine telefoniche del tutto inutile.
Leggi la storia della compagnia telefonica Wind…
Le Cabine Telefoniche di Infostrada
In Italia la diffusione delle cabine telefoniche è strettamente legata a quella del gestore monopolista. A livello nazionale si chiamava SIP, poi divenuta Telecom Italia ed oggi più semplicemente TIM. Ma in realtà, per un brevissimo periodo, tra il 1998 e il 1999, si affacciò nel mercato delle cabine telefoniche anche il gestore Infostrada.
Parliamo della prima e originale Infostrada, quella tutta verde per capirci, ancora non in mano a Wind. Infostrada fu la prima compagnia ad abbattere il monopolio nella telefonia fissa e, anche se in numero davvero ridotto, installò anche proprie cabine telefoniche (caratterizzata dal colore predominante verde).
Le cabine telefoniche Infostrada ebbero vita davvero molto breve. Non è chiaro quale fosse il numero esatto e quanti mesi durarono effettivamente queste cabine. Certamente, le verdi cabine di Infostrada potevano essere utilizzate, in diretta concorrenza con le cabine di Telecom Italia, nelle principali stazione ferroviarie di Roma e Milano. E forse in qualche altro luogo. Parliamo davvero di qualche decina di installazioni, probabilmente realizzate più a scopo pubblicitario, per trasmettere ad una popolazione abituata a decenni di monopolio nella telefonia fissa che esisteva un’alternativa a Telecom Italia.
La cabina telefonica Infostrada, pur nella sua limitatissima diffusione, divenne comunque protagonista dei primissimi spot televisivi della compagnia telefonica (oggi il marchio Infostrada non è più utilizzato ed è di proprietà della compagnia Wind Tre spa). Negli spot si vedeva un cane (per molto tempo principale “testimonial” dell’operatore) fare pipì su un cabina rossa posta a pochi metri da quella verde. Roba per veri cultori della storia della telefonia che vi proponiamo nel video qui sotto: