Bonus barriere architettoniche: cessione del credito al 75%

Nuovo Bonus barriere architettoniche. Se ci seguite da un po’ di tempo, sapete che su UpGo ci occupiamo di segnalare bonus e incentivi, per farvi conoscere le opportunità più interessanti. Vogliamo aiutarvi a navigare nel mondo delle detrazioni fiscali e dei bonus, per scoprire come risparmiare sui vostri progetti. Mentre attendiamo lo sblocco della cessione del credito per il super bonus 110%, in questo articolo ci concentriamo sul Bonus Barriere Architettoniche al 75%, un’opportunità significativa per chi desidera rendere un immobile più accessibile. Ecco una breve guida per conoscere le cose più importanti di questo bonus.

Cos’è il Bonus Barriere Architettoniche?

Il Bonus Barriere Architettoniche è un incentivo fiscale che consente di detrarre il 75% delle spese sostenute per l’eliminazione di barriere architettoniche in edifici esistenti. Questo bonus, introdotto dalla legge di bilancio 2022 e prorogato fino al 2025, è uno dei più corposi incentivi rimasti nel settore edilizio.

Chi può beneficiare del Bonus?

Non solo le persone fisiche possono beneficiare del Bonus Barriere Architettoniche. Anche le società, gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale, le società semplici, le associazioni tra professionisti e i soggetti che conseguono reddito d’impresa possono accedere a questo beneficio fiscale, a patto che siano effettivamente sostenute da tali soggetti e che l’immobile oggetto dei lavori sia da loro posseduto sulla base di un titolo idoneo.

Requisiti, interventi ammissibili e limiti di spesa

Per ottenere il Bonus Barriere Architettoniche, gli interventi devono rispettare i requisiti previsti dal decreto del Ministro dei lavori pubblici n. 236 del 14 giugno 1989. Questo decreto stabilisce le prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, con l’obiettivo di superare e eliminare le barriere architettoniche. Vi lasciamo qui il link al decreto. Vi consigliamo di rivolgervi ad un professionista, che sarà in grado di consigliarvi per essere sicuri che i lavori che volete effettuare soddisfino tutti i requisiti necessari per beneficiare di questo bonus.

Gli interventi ammissibili al Bonus Barriere Architettoniche includono la rimozione di scalini, porte troppo strette, rampe troppo ripide, spazi ridotti, dislivelli, e la realizzazione di ausili come scivoli a bassa pendenza, ascensori, piattaforme elevatrici e montascale. Sono ammessi anche l’adeguamento dei servizi igienici (per consentire adeguata manovrabilità) o di strumenti come i citofoni (posti alla giusta altezza).

Esistono limiti massimi di spesa su cui applicare la detrazione. Questi limiti sono stabiliti in:

  • 50.000 euro per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno.
  • 40.000 euro per ogni unità immobiliare per gli edifici composti da due a otto unità immobiliari.
  • 30.000 euro per ogni unità immobiliare in edifici composti da più di otto unità immobiliari.

Bonus Barriere Architettoniche e cessione del credito

Mentre si attende lo sblocco della cessione dei crediti per il Superbonus 110% prevista forse per settembre 2023, il Bonus Barriere Architettoniche si rivela come la misura attualmente migliore per ottenere delle detrazioni o degli sconti in fattura. Infatti, questo bonus consente di accedere allo sconto in fattura o alla cessione del credito, anche per lavori in immobili dove non vivono disabili o anziani. Le due opzioni, la cessione del credito e lo sconto in fattura, restano alternative all’utilizzo della detrazione in dichiarazione dei redditi, ripartita in 10 quote annuali di pari importo.

Attenzione però, sebbene la cessione del credito sia l’opzione più desiderata, in quanto consente di recuperare subito la cifra totale della detrazione spettante, occorre fare attenzione ad alcuni aspetti. Per poter ottenere l’agevolazione fiscale con la cessione del credito e lo sconto in fattura, è essenziale che i lavori siano effettivamente in grado di migliorare la qualità della vita e la libertà di movimento di persone disabili e rispettino alcune specifiche tecniche.

Un esempio: per la sostituzione degli infissi (intervento che interessa a molti perché migliora anche le prestazioni energetiche dell’immobile), occorre rispettare alcune caratteristiche. Le porte diaccesso ad ogni edificio devono avere una luce netta di almeno 80 cm, mentre quelle interne 75 cm; porte, finestre e porte-finestre devono essere facilmente utilizzabili con meccanismi di apertura e chiusura facili da manovrare (le maniglie devono poter essere utilizzate esercitando una lieve pressione).

Insomma, gli aspetti tecnici sono tanti e devono essere rispettati pena l’esclusione dal bonus.

Conclusioni

Sicuramente questo bonus è un’opportunità significativa per chi desidera rendere un immobile più accessibile, migliorando la qualità della vita di chi lo abita. Certo, in molti, sia privati che aziende edili, chiedono a gran voce lo sblocco della cessione del credito per il super bonus 110%, ma il bonus barriere architettoniche rimane un’opzione vantaggiosa per ottenere detrazioni o sconti in fattura e quindi avere un risparmio.