Oramai l’espressione caro bollette è entrata nel linguaggio comune: non c’è giorno che non si affronti il delicato tema dei rincari delle utenze, del costo dell’energia e di ciò che succederà nei mesi a venire. In questo periodo di incertezze si sentono spesso le definizioni di energia a prezzo fisso e energia a prezzo variabile, e di come si debba stare attenti al mercato dell’energia cercando di coglierne in anticipo i movimenti per cercare di scegliere l’offerta energetica in grado di far risparmiare di più. Per queste ragioni alcuni giorni fa vi abbiamo proposto una completa recensione di Nen Energia. Se l’avete persa la trovate qua.
In questo post vedremo cosa si intende per energia a prezzo fisso (anche detta a tasso fisso) e energia a prezzo variabile (o a tasso indicizzato) cercando di capire, secondo la nostra opinione, vantaggi e svantaggi delle due soluzioni e se una è migliore dell’altra.
Che differenza c’è tra prezzo indicizzato e prezzo fisso?
In poche e semplici parole si parla di energia a prezzo fisso quando il costo di ogni singola unità, che siano kWh per l’elettricità o Smc per il gas, rimane sempre lo stesso per tutta la durata dell’offerta presente nel contratto sottoscritto con un fornitore di energia (solitamente il prezzo è bloccato per un periodo di tempo dai 12 ai 36 mesi). Questo vuol dire che per tutta la durata del contratto non avrete brutte sorprese riguardo il costo della materia prima, il prezzo sarà sempre uguale.
Al contrario il prezzo variabile (lo dice la parola stessa) è legato ai movimenti del mercato: ovvero il prezzo dell’energia consumata può variare una o più volte durante la durata del contratto (può quindi sia scendere che salire). In particolare il costo della vostra energia cambierà in base al prezzo a cui il vostro fornitore l’ha acquistata all’ingrosso.
Da queste poche righe potete facilmente intuire come la prima soluzione sia quella per essere “generalmente” più tranquilli, si sa sempre quanto si andrà a pagare la materia prima e il costo della bolletta dipenderà solamente dai propri consumi, mentre la seconda opzione è più per gli amanti del rischio, dove potrebbero alternarsi periodi in cui la bolletta sarà più convenienti a mesi dove il costo sarà più altro di quello iniziale.
Cosa non da poco questa della spesa per la materia prima se considerate che in bolletta essa pesa per oltre il 50% (energia elettrica) e per il 45 % (gas). Tutte le altre voci sono stabilite dall’ARERA (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) e non cambiano da un fornitore all’altro. Vediamo quindi quali possono essere i vantaggi e gli svantaggi delle due tipologie di contratto.
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Energia a prezzo fisso e energia a prezzo variabile: pro e contro
Come detto poco fa le tariffe dell’energia a prezzo fisso sono un po’ una garanzia: chi sceglie questa tipologia di contratto si mette al riparo da pericolose oscillazioni del mercato, riuscendo così a pianificare al meglio le proprie spese sul medio periodo. Tuttavia è anche vero che avendo un contratto di fornitura a tasso fisso potrebbero essere precluse eventuali opportunità, soprattutto nel caso di improvvisi abbassamenti dei prezzi dell’energia nel mercato all’ingrosso.
D’altro canto il vantaggio di un’offerta a prezzo variabile è unicamente legato alla flessione dei prezzi dell’energia nel mercato all’ingrosso. Meno il vostro fornitore paga l’energia più risparmierete in bolletta. Diciamo che è un po’ come giocare d’azzardo poiché prevedere l’andamento del mercato energetico non è di certo facile (ma non impossibile), ma se il costo dell’energia sale vi ritroverete inevitabilmente a pagare di più, inoltre risulterebbe assai complicato fare una pianificazione delle uscite sul medio-lungo periodo.
Energia a prezzo fisso o variabile: quale conviene di più?
La questione tra quale sia il contratto energetico più conveniente, se quello con l’energia a prezzo fisso o variabile, è stata per molti anni (e lo è tuttora) al centro di accesi dibattiti. Ovviamente una risposta esatta a questa domanda non può esistere, perché molto dipende dalle personali necessità di ogni utente e anche da quanto una persona (o un nucleo famigliare) può permettersi di rischiare. Valutare quale dei due metodi sia il migliore negli ultimi anni è divenuto ancora più complicato perché il prezzo di luce e gas ha subito continue variazioni. Esso è legato a moltissimi fattori, dal prezzo del petrolio ad accordi politici, fino a eventi davvero imprevedibili come lo sono stati la pandemia o la recente crisi ucraina. Tutto questo ha reso praticamente impossibile fare previsioni, soprattutto per chi non è molto esperto e non riesce a tenere sotto controllo il mercato dell’energia.
Conclusioni e consigli
In definitiva, come abbiamo detto, non esiste una formula valida per tutti poiché i fattori in gioco sono davvero molti, e alcuni davvero soggettivi. In linea di massima possiamo lasciarvi alcuni consigli per cercare di effettuare la scelta migliore al momento di sottoscrivere un contratto con un fornitore di gas e luce:
Per prima cosa cercate di informarvi il più possibile riguardo il mercato dell’energia nel momento in cui state per attivare una fornitura. Sul sito dell’ARERA trovate i dati trimestrali dell’andamento del mercato di luce e gas.
Come sempre fate molta attenzione ai contratti, leggete bene e con calma per vedere eventuali clausole, cosa è incluso e cosa no.
Cercate di capire quali sono i vostri bisogni. Un’offerta potrebbe essere vantaggiosa per alcuni ma non per altri. Tenete traccia delle vostre abitudini energetiche, dei vostri consumi e delle fasce orarie.
Se avete dubbi rivolgetevi sempre al servizio clienti dei vari fornitori, non abbiate timore nel chiedere chiarimenti o spiegazioni.