Banda Larga, cosa significa banda larga? Quali tipi di connessioni esistono?

Quando sentiamo parlare di banda larga, in realtà, cosa significa? Ve lo spieghiamo in questo post.

Il tempo che passiamo connessi è sempre maggiore, non solo sui nostri dispositivi mobili (smartphone, tablet) ma anche dal nostro computer. Complice una vita sempre più a distanza, lavoriamo e studiamo sempre più da casa.
Anche il nostro tempo libero naviga sulla rete, tra i giochi ammazzatutti dei ragazzi e le nostre serie tv preferite, proposte dal moltiplicarsi delle offerte in streaming.


Ecco perché siamo sempre tutti alla ricerca di una connessione veloce, affidabile, che ci consenta di connetterci e agevolmente.
Anche i gestori telefonici si adattano alla richiesta di una connessione più “capace”, e ogni giorno siamo sommersi da offerte e pubblicità in rete, nella nostra cassetta delle lettere e tramite le fastidiosissime telefonate da call center nei giorni e agli orari più disparati.
Cerchiamo allora di capire meglio come funziona, per scoprire qual è la connessione più adatta alle nostre esigenze.

[toc heading_levels=”1,2,3″]

La banda larga: cosa vuol dire?

La banda larga, in inglese broadband, è una tecnologia che permette di sfruttare in ambito di telecomunicazioni e reti internet una banda di ampiezza più ampia. Il termine banda larga si contrappone infatti alla tecnologia precedente (narrowband o, in italiano banda stretta) ormai obsoleta. Grazie alla banda larga possiamo trasmettere e ricevere dati in maniera più veloce. Detto in parole molto semplici, la larghezza della banda è la capacità di far transitare un certo numero di dati su un canale in un determinato lasso di tempo. La banda larga quindi in maniera generica è la tecnologia di internet ad alta velocità, che nel tempo si sta evolvendo sempre di più, fino a portare alla banda ultralarga e alla fibra ottica.


Il termine è usato in maniera abbastanza generica a partire dalla tecnologia 3G, per contrapporsi ai sistemi mobili di seconda generazione ( 2G). Stiamo parlando del periodo i cui abbiamo iniziato a usare gli smartphone, verso il 2005. Ma come sicuramente sapete nel frattempo si sono sviluppate tecnologie sempre più avanzate, passando per la 4G, per passare alla sua versione più evoluta, ovvero il 4G LTE ( Long Term Evolution, evoluzione degli standard di telefonia mobile cellulare precedenti) fino ai giorni d’oggi, l’epoca della fibra ottica e del 5G.

Sul termine “Banda Larga” c’è un po’ di confusione, soprattutto nell’uso comune dell’espressione. Inizialmente infatti era usata come sinonimo dell‘Adsl. L’ Asymmetric Digital Subscriber Line ( Linea Asimmetrica di Sottoscrizione Digitale), è considerata una banda larga, dove ci sono due velocità differenti in upload e in download, (la velocità di trasmissione dati è differente da quella di ricezione). I dati e la voce sono trasmessi su bande di frequenza differenti, ma utilizzando lo stesso doppino.

Ora cosa succede? Che questi doppini in rame sono spesso vecchi e usurati, e non garantiscono una velocità adatta soprattutto ai nuovi strumenti messi a disposizione. Se un tempo eravamo abituati ( nemmeno troppi anni fa a dire il vero) a utilizzare la rete soprattutto in upload, oggi tra videochiamate per fare l’aperitivo con i nostri anziani genitori che inquadrano solo la loro fronte, riunioni on line che ci raggiungono anche sulla tazza del gabinetto, videolezioni in cui gli studenti si ingegnano con sagome di cartone che mimano una loro inesistente attenzione, usiamo la rete scaricando dati in continuazione.


Quindi anche l’uso domestico dell’Adsl è diventato obsoleto, e gli utenti hanno sempre maggiore necessità di una connessione più stabile e performante.
La tecnologia in continua evoluzione rende vecchia improvvisamente la tecnologia che fino a poco tempo prima ci sembrava modernissima, e noi utenti dobbiamo in continuazione evolverci insieme a lei. Anche il concetto stesso di banda larga diventa quindi relativo e deve stare al passo con l’avanzamento costante in campo di tecnologia delle telecomunicazioni e dei relativi dispositivi.

La banda larga in numeri

Scritta "Broadband"

In linea di massima si parla quindi di banda larga quando la connessione è superiore a 2Mbit/s. La banda ultralarga è quella che offre una velocità trasmissiva di almeno 20Mbit/s, ma la fibra ottica può raggiungere anche i 50, i 100 o addirittura i 300 Mbit/s. Oggi una connessione ADSL media offre un download intorno a 20 Mega e 1 Mbps in upload, ma come abbiamo già detto certi numeri sono solo nominali, perché se la tecnologia permette di raggiungere una certa velocità, moltissimi sono i fattori che influenzano la trasmissione dei dati di cui la compagnia telefonica non è responsabile.

Infatti quando stipuliamo un contratto telefonico la compagnia è tenuta a indicare la velocità sotto la quale la nostra rete non può scendere, che si chiama banda minima garantita, ma non garantisce la costanza della nostra velocità media. Oltre ai già citati e usurati doppini in rame degli anni ’60, altri fattori possono influenzare la nostra connessione, tra cui condizioni meteo particolarmente avverse, o la congestione del traffico. Fino al 2019 c’erano delle giornate particolari in cui era difficile prendere la linea, le nostre videochiamate erano instabili, le voci gracchianti e i video spesso in pausa.

Erano la notte di Capodanno, la Domenica di Pasqua, e alcuni giorni random in corrispondenza di eventi straordinari ( da momenti drammatici come cataclismi e terremoti a quelli gioiosi come la vincita di uno scudetto in un particolare territorio del nostro Paese). Quei giorni insomma in cui tutti ci mettiamo al telefono per condividere una notizia, farci gli auguri o rassicurarci sulla salute dei nostri cari. ( Fortunatamente non siamo stati mai protagonisti di attacchi terroristici nelle nostre metropoli, ma potete solo immaginare durante le tristi vicende che tutti ricordiamo tra New York, Parigi, Berlino, l’impossibilità di collegarsi in quei drammatici momenti).


A partire dal primo lockdown nel marzo del 2020, ogni momento è diventato iper congestionato. Ogni giorno, ogni aperitivo, ogni maledetta domenica, cercavamo compagnia e conforto attraverso l’illusione della presenza regalataci dalle video chiamate che viaggiavano lunga la rete.
Ecco arrivare in nostro soccorso la fibra ottica, che ha il grande vantaggio di una connessione molto più veloce, di infrastrutture molto più moderne e di funzionare anche in caso di condizioni climatiche avverse.

La Banda Ultralarga e la Fibra Ottica

Particolare in bianco e nero del doppino telefonico all'interno di un modem

La Ultra Broadband, la banda ultralarga, è considerata quella che ha una velocita di connessione in download superiore ai 30 Mbit/s e sono quelle reti basate principalmente sulla tecnologia della fibra ottica. Ma cos’è la fibra ottica?
Nata a metà del 1900, questa tecnologia fu brevettata iniziallmente per tutti altri scopi, e nello specifico per un gastroscopio.

La fibra ottica fu quindi inizialmente applicata in campo medico, e fu studiata a lungo per ottenere risultati sempre migliori, grazie all’intuizione del ricercatore dello Standard Telecommunication Laboratory Charles Kao che capì che per evitare l’attenuazione del segnale era necessario utilizzare un vetro privo di impurità. Il lavoro di Kao sulla fibra ottica gli fece ottenere sia il prestigioso Japan Prize che, alla fine della sua carriera, il Premio Nobel per la Fisica. Arriviamo quindi al 1970, quando negli Stati Uniti l’azienda Corning Glass produsse la prima fibra ottica realizzata con un vetro super puro, che era in grado di trasportare l’energia luminosa ben 65mila volte più del rame.
Da allora la ricerca e gli investimenti sulla fibra ottica non si sono più fermati, e si sono volti allo sviluppo delle telecomunicazioni.

Come è fatta la fibra ottica?

A livello tecnico, la fibra ottica è costituita da un cavo costruito con un fascio di sottilissimi filamenti in fibra di vetro divisi in due sezioni: una interna trasparente e una esterna opaca, in grado di riflettere la luce. I filamenti sono a loro volta composti da due strati: il core, ovvero il cilindro centrale, che ha le dimensioni di un capello, e il cladding o mantello, che lo circonda.

Il tutto è protetto da quello che viene chiamato jacket, una sorta di guaina protettiva che isola la fibra dall’esterno salvaguardandola contro la corrosione e gli stress. All’interno di ogni cavo c’è un numero variabile di fibre ottiche, fino a massimo 7, spesso intrecciate con altri fili che non trasmettono dati ma servono a irrobustire il cavo stesso, che è a sua volta protetto da una guaina esterna che isoli il tutto da calore e umidità. Insomma, una tecnologia delicatissima volta a trasmettere i dati alla velocità della luce, o meglio grazie alla luce stessa, che entra nel nucleo e viaggia riflettendosi tra nucleo e mantello fino a raggiungere i dispositivi di ricezione e trasmissione: router, modem, server.


La velocità di trasmissione dei dati, i bassi valori di latenza ( ovvero l’intervallo di tempo tra input e output) e l’affidabilità della rete fanno della fibra ottica la scelta quasi obbligata per la maggior parte degli utenti, considerando la “vecchia” banda larga dell’Adsl oramai obsoleta.
Certamente la scelta è soggetta alla copertura, infatti la fibra ottica non arriva ancora ovunque nel nostro Paese. Prima di scegliere quindi che tipo di contratto stipulare per la vostra connessione dati, è opportuno verificare che la propria abitazione ( o ufficio o negozio) sia servito dalla fibra ottica, considerando che i lavori per ampliare la rete sono sempre attivi e piano piano questa tecnologia raggiungerà un po’ tutti.

Quali tipi di fibra esistono?

Un’altra cosa che è importante sapere è che esistono due tipi di possibilità a seconda di dove abitate: la Fiber to the home (FTTH), che porta i cavi fino a casa, e la Fiber to the Cabinet (FTTC) che porta i cavi fino alla cabina e l’ultimo pezzo di collegamento è affidato ai doppini in rame, motivo per cui è anche chiamata Fibra Mista.


A queste si aggiunge un’altra possibilità che sempre più operatori telefonici stanno valutando, la Fiber o The distribution point (FTTdp), che combina i vantaggi delle due tecnologie precedenti. Con la FTTdp, la fibra viene portata in un punto più vicino alle abitazioni ( i punti di distribuzione per l’appunto) col vantaggio che il collegamento in rame è più corto rispetto alla Fibra To The Cabinet e le velocità sono più elevate. A questa possibilità si applica l’introduzione della G.Fast, una nuova tecnologia su rame che permette di raggiungere velocità molto elevate, chiamate NGA-VHCN (Very High Capacity Networks).

Un po’ di glossario:

Parlando di telecomunicazioni e di tecnologia in generale escono fuori moltissime sigle e terminologie specifiche, spesso incomprensibili ai non addetti ai lavori. Facciamo un piccolo riassunto dei termini più usati, senza andare in ordine alfabetico, ma seguendo un po’ il concetto delle scatole cinesi o delle assonanze. Iniziamo proprio dagli ultimi termini che abbiamo usato in questo articolo:

  • NGA: Next Generation Access, è la rete di prossima generazione che fornisce servizi a banda ultralarga con determinate caratteristiche che garantiscono una velocità di download superiore ai 30 Mbps
  • VHCN: Very High Capacity Networks. Una rete NGA-VHCN ha una velocità di connessione maggiore di 100Mbit/s. Sono le reti di cui abbiamo parlato, con architettura FTTH e FTTDP.
  • ADSL: Asymmetric Digital Subscriber Line, Linea Asimmetrica di Sottoscrizione Digitale. Opera attraverso il doppino in rame, ed è chiamata asimmetrica perchè la velocità di trasmissione dati (upload) è inferiore alla velocità di trasmissione dati (upload).
  • Banda: è la capacità di trasmissione di una rete, e può essere larga o ultralarga.
    Banda larga: la tecnologia che fornisce a un utente una rete con una velocità superiore ai 2Mbit/s.
    Banda ultra larga: la tecnologia che fornisce a un utente una rete con una velocità superiore ai 20Mbit/s.
    Banda larga wireless, ovvero senza fili. La connessione senza fili trasmette tramite onde elettromagnetiche con tecnologie come HiperLAN o WiMAX
  • HiperLAN: standard per la comunicazione senza fili ( wireless) che usa una frequenza di 5Ghz con bitrate fino a 54 MbpS e un arange fino a 100 metri
  • Bitrate: la quantità di dati che viene trasmessa in un determinato periodo di tempo. Più è alto, più la rete è veloce.
  • WLAN, o Wireless LAN. LAN sta per Local Area Network, e di conseguenza WLAN è una rete locale wireless, senza fili.
  • Download: l’operazione di scaricare dati dalla rete
  • Upload: ovviamente, l’azione di caricare dati sulla rete
  • Tempo di latenza: intervallo di tempo tra input e output ( ovvero da quando viene mandato un segnale al sistema a quando i dati sono effettivamente trasferiti).
  • Input: in linguaggio scientifico, è l’insieme di dati e informazioni che vengono immessi in un processo. Dispositivi input sono ad esempio la tastiera, il mouse, lo scanner, che “danno” informazioni al nostro computer.
  • Output: contrapposto a output, sono le informazioni che otteniamo da un’operazione. Dispostivi di output sono ad esempio il monitor, le casse audio.