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Attenzione a questa app: ruba i dati da Telegram e WhatsApp

Oggi c’è molta attenzione sulla privacy e la sicurezza digitale rispetto a qualche anno fa. Purtroppo, la crescente popolarità delle app di messaggistica come WhatsApp, Telegram e Signal ha attirato l’attenzione di hacker e malintenzionati. In questo articolo vi segnaliamo delle app dannose, mettendovi in guardia dai rischi e offrendovi strumenti per proteggervi.

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Il caso recente

Recentemente, gli hacker cinesi di APT GREF hanno rilasciato sul Google Play Store e sul Samsung Galaxy Store versioni alterate delle popolari app Signal e Telegram. Queste app, chiamate “Signal Plus Messenger” e “FlyGram,” contengono un malware noto come BadBazaar. Questo software malevolo è stato precedentemente utilizzato per spiare minoranze etniche in Cina e ora ha ampliato il suo raggio d’azione, prendendo di mira utenti in Ucraina, Hong Kong, Stati Uniti e alcuni paesi europei.

Queste app sono “trojanizzate,” ovvero sembrano legittime ma contengono codice malevolo. BadBazaar è in grado di tracciare la vostra posizione, rubare SMS e registri delle chiamate, e persino accedere alla fotocamera e ai file del vostro dispositivo. Gli hacker utilizzano anche siti web e recensioni fasulle per convincere gli utenti della legittimità delle app.

L’impatto sulle vittime

Il furto di dati personali può avere conseguenze devastanti. Le informazioni rubate possono essere utilizzate per vari scopi malevoli, dalla vendita sul mercato nero all’usurpazione d’identità. Secondo le informazioni condivise da ESET, almeno 14.000 utenti hanno questa funzione malevola abilitata sul proprio telefono, dimostrando l’ampiezza del problema.

Ovviamente la prevenzione resta la miglior difesa. Scaricate sempre app da fonti affidabili e verificate le recensioni e le valutazioni. Mantenete aggiornato il vostro software di sicurezza e attivate l’autenticazione a due fattori dove possibile.

Se sospettate di essere stati compromessi, disinstallate subito l’app in questione e aggiornate tutte le vostre password. Controllate i vostri account sui social media, la vostra banca online e se notate attività sospette segnalate il problema alla Polizia Postale o ad altre autorità competenti.

Chiudiamo affermando che la sicurezza dei dati è una responsabilità di tutti. Essere informati e vigili può fare la differenza tra mantenere la propria privacy e diventare vittime di furto di dati. In un’epoca in cui affidiamo tutto ai nostri dispositivi, l’attenzione deve essere ai massimi livelli. Il nostro invito è quello di condividere queste informazioni con amici e familiari: la consapevolezza è il primo passo verso una maggiore sicurezza.

Simone Pifferi: Simone Pifferi. Copywriter freelance, può scrivere su tutto ma le sue passioni riguardano la comunicazione, il web marketing, il settore telco e l'editoria. Dopo la formazione umanistica si appassiona alla SEO, al web design e allo sviluppo di siti web. Attualmente collabora come copywriter con diverse web agency e blog di settore. Simone Pifferi su Linkedin