Quali sono le più valide alternative a Zoom per le vostre video chiamate?
Zoom è probabilmente il software per videochiamate (anche di gruppo) più utilizzato del momento: sembra perfetto, ma in realtà, come ogni prodotto tecnologico, non è esente da difetti. Quali sono? Scopriamoli nell’articolo di oggi nel quale vi presentiamo brevemente le principali alternative.
Nello specifico è noto che su Zoom vi siano stati molti reclami per problemi inerenti privacy e sicurezza dell’applicazione e per questo motivo è da poco stata messa sotto inchiesta, poiché oggetto costante di attacchi hacker. Ma cos’è successo?
Durante i meeting virtuali i disturbatori si sono inseriti con immagini violente, messaggi
razzisti, antisemiti o pornografici e hanno causato il cosiddetto Zoomboming: ecco perché oggi vi segnaliamo tutte le alternative migliori per le videoconferenze. E se proprio vi trovate bene con Zoom, leggete l’articolo per tenervi pronto un piano B in caso di
problemi con quest’app.
In tutti i modi, ne abbiamo parlato in questo articolo, consigliamo sempre di usare Zoom con le comode Waiting Rooms proprio per aumentare il livello di sicurezza offerto dalla piattaforma.
Perché le persone si sono “buttate”su Zoom? Prima di tutto perché è un’app molto “solida”, inoltre è semplice e immediata da usare: infatti, è vero che anche le classiche app come Facebook e WhatsApp offrono il servizio di videochiamata, obbligano le persone ad essere membri delle relative piattaforme. E FaceTime? Funziona, ma è solo per dispositivi Apple.
Noi vogliamo quindi segnalarvi solo applicazioni generalizzate, e alcune funzionano senza registrazione: sono tutte gratis? No, ma tutte offrono almeno un periodo di prova.
Scopriamole insieme.
I “pezzi grossi” delle videochiamate
Partiamo dal classico Skype, piattaforma di riferimento dal 2003 che offre la funzione Meet Now (tasto a sinistra) per le videoconferenze; ancor più “datata” è Webex, un’app di videoconferenza in circolazione dagli anni Novanta che ultimamente ospita fino a 100 partecipanti e ha eliminato il limite temporale di 40 minuti per le riunioni.
Un vero concorrente di Zoom? Google Hangouts, con chat video con massimo 10 persone, ma molto più sicuro per la vostra privacy. La versione G-Suite per aziende (a
pagamento) può essere utilizzata per chat testuali, vocali e video, oltre a connettere fino a 250 utenti per chiamata. I plus sono le solide funzioni di moderazione e presentazione, oltre che la possibilità di registrare le riunioni.
Se avete necessità meno “imponenti”potete usare la versione gratuita di Hangouts: max 150 utenti, richiede però l’uso degli account Google personali. Inoltre, diminuiscono le opzioni di presentazione offerte e non potrete registrare le chiamate.
Altra valida alternativa a Zoom e Hangouts, anche Zoho One è semplice da usare: videoconferenze con un massimo di 100 utenti., webinar crittografati end-to-end con
accesso tramite dial-in e collegamenti e-mail. Versioni desktop, web
e app mobile, nessuna iscrizione e non serve nemmeno l’app.
Anche con Zoho potete registrare le riunioni e si integra con la suite Office del programma per creare e consultare facilmente fogli di calcolo, documenti di testo e altri file durante la presentazione. I costi? La prova (14 giorni senza richiesta di carta di credito) è gratuita, poi costa 8 euro/host/mese, fatturato ogni anno.
Non manca Microsoft con la sua Teams, un vero spazio di lavoro virtuale basato su chat in Office 365 per riunire persone, conversazioni e contenuti da browser, app mobile e applicazioni desktop Windows e Mac.
Già integrato nei piani Enterprise e Business di Office 365 (dal 21 aprile Microsoft 365).
Con 4,20 €/ mese per utente (piano base Business Essentials), offre una casella di posta da 50 GB, uno spazio cloud da 1 TB, un’account Yammer e i programmi tipici di Office in versione webapp.
Altre alternative a Zoom
Altra app per le conversazioni one-to-one oppure in meeting è StarLeaf: in questo caso, max 20 persone e 46 minuti. Un altra piattaforma (un po’ più limitata) è Whereby, inadatta per incontri di lavoro con molte persone (massimo 4 partecipanti alla volta). L’alternativa senza app è Jitsi Meet, con cui potete incontrarvi online navigando sul sito.
Se siete in pochi, provate Houseparty, l’app che può unire virtualmente fino a 8 persone
per volta e offre una stanza virtuale per chattare: il limite? Chiunque può entrare nella sessione online di un amico senza invito, per cui tutti devono registrarsi (nome, e-mail, data di nascita e numero di telefono).
Discord è un’app progettata per i giochi ma con chat che si svolgono su “server” dedicati,
configurabili come per Slack: videochat, chiamate vocali e chat di testo. Massimo 9 utenti per le videochiamate, condivisione dello schermo e altre utili funzioni per tenere riunioni. Ricordate che l’app è gratuita, molto flessibile e un’ottima opzione per chi cerca una soluzione di conferenza permanente.
Disponibile per dispositivi iOS, Android, Windows, macOs e Linux è Signal: questo programma open-source permette conversazioni instantanee e videochiamate (no
lato desktop). Il protocollo è sicuro (Moxie Marlinspike) e offre
un’interfaccia semplice e piacevole.
Come Signal, c’è Wire, anch’essa sfruttabile anche senza installazione via web app,
sviluppata dall’elvetica Wire Swiss GmbH e raccomandata da Edward
SnowdenWire.
Anche Riot.im è altrettanto open-source e sfrutta il protocollo di comunicazione Matrix per
testo, voce e video. Ricochet vi permette di videochiamate tra computer nella massima sicurezza grazie a Tor, offrendo così un’esperienza anonima, privata e sicura.
L’emergenza ha portato diverse riprogettazioni nei software, come per Cisco Webex Meetings, ora usato per videochiamate e videoconferenze anche da mobile o da
browser web: condivisione di file e documenti, dello schermo, chat per lavorare e comunicare da remoto. Prezzo? Da 13,50 $/mese, oppure sfruttate il piano gratuito.
Anche un servizio di podcast basato sul web come Zencastr è eccellente per chiamate in conferenza (no semplici videochiamate): per far fronte all’emergenza ora potete
ospitare gratis un numero illimitato di utenti senza tempo di registrazione, invece dei soliti 3 per 8 ore di tempo di registrazione/mese).
Il costo dell’abbonamento è di 20 dollari al mese e offre lo speciale pannello di modifica in tempo reale e gli strumenti post-produzione: una specifica, l’account Zencastr a pagamento è richiesto solo all’host. Alza la mano (c’è il pulsante apposito) per prenotare un intervento!
Ultimo (ma solo nella lista), è Tox: alta compatibilità d’uso per un protocollo sicuro e privato che permette un network di comunicazione davvero P2P (peer-to-peer).
Insomma, nonostante la nota piattaforma per videoconferenze Zoom sia davvero molto utile in questi giorni di emergenza Coronavirus e isolamento forzato, esistono molte
alternative più o meno note: dovete solo testarle per scoprire la migliore per voi.