Allarme Alimentare: questo olio non è extra vergine d’oliva ma lo spacciano per tale | Ci cascano tutti
Attenzione a quello che metti nel carrello: l’olio evo potrebbe non essere quello che pensi. Scopri tutto qui.
L’olio d’oliva è un simbolo della cucina mediterranea e un pilastro della cultura alimentare di molti paesi, Italia in primis. Le sue origini si perdono nella notte dei tempi, con i primi ulivi coltivati già nel 4000 a.C. in Medioriente, prima di diffondersi nell’area mediterranea grazie a Fenici, Greci e Romani.
In Italia, la tradizione della produzione di olio è così radicata che ogni regione ha le sue specialità. Ma non tutti gli oli d’oliva sono uguali. Le tipologie principali includono l’olio extravergine di oliva, che è il re indiscusso, ottenuto esclusivamente con processi meccanici da olive di alta qualità.
Poi troviamo l’olio di oliva vergine, simile all’EVO ma con una leggera differenza nell’acidità, e l’olio di oliva raffinato, trattato chimicamente per eliminare difetti. Infine, ci sono gli olii per la frittura, che sono più leggeri ma anche più calorici. Insomma, dietro una semplice bottiglia si nasconde un mondo ricco di storia.
Benefici dell’olio extravergine d’oliva
L’olio extravergine d’oliva è un vero e proprio superfood, un toccasana per il nostro organismo. Ricco di acidi grassi monoinsaturi, aiuta a mantenere sotto controllo il colesterolo cattivo e a proteggere il cuore. Inoltre, è una fonte preziosa di antiossidanti naturali che contrastano i radicali liberi e rallentano l’invecchiamento cellulare.
Non stupisce che l’olio sia un elemento chiave della dieta mediterranea, considerata una delle più sane al mondo. Viene utilizzato per condire insalate, marinare carni e pesci e anche per tutti i palestrati che hanno bisogno di nutrienti specifici per costruire i propri muscoli.
La truffa dell’olio
Nella puntata di qualche giorno fa di Striscia la notizia, l’inviato Luca Abete ha portato alla luce una truffa alimentare che ha lasciato tutti senza parole. L’inchiesta ha rivelato come molti venditori spaccino olio lampante per olio extravergine d’oliva. Non molti potrebbero saperlo ma si tratta di un prodotto non commestibile, ottenuto da olive marce, inacidite o troppo mature, un tempo usato per alimentare lampade.
Nonostante sia possibile raffinarlo per migliorare le caratteristiche organolettiche, il lampante non può mai essere considerato EVO. Tuttavia, alcune attività commerciali lo vendono mescolato ad altri oli come olio d’oliva, ingannando i consumatori. Qui entra in gioco Abete, il quale ha documentato come alcuni venditori, rintracciati tramite i social, vendano olio di bassissima qualità all’interno di lattine con il falso marchio Frantoio Canosa di Puglia. L’indagine ha fatto emergere un collegamento con la Campania.